Zombi, mostri, serial killer e demoni al Palazzo Ducale di Lucca
LUCCA – Sabato 26 marzo 2016, nella Sala degli Staffieri di Palazzo Ducale di Lucca, è stata inaugurata la mostra “George Romero e il New Horror Americano”. Questa esposizione dedicata alla cartellonistica cinematografica anticipa di una settimana gli eventi del festival che quest’anno presenta nel proprio cartellone lussuose partecipazioni come George Romero, William Friedkin, Marco Bellocchio, Paolo Sorrentino e Ruggero Deodato.
L’appassionato di cinema horror americano potrà ammirare circa 40 pezzi tra manifesti, locandine e fotobuste di proprietà di Paolo Zelati, saggista che ha curato la mostra insieme a Stefano Giorgi. L’arco cronologico coperto dalla selezione parte dal 1963 – anno di uscita di Blood Feast di Gordon Herschell Lewis – ed arriva al 1987 con Hellraiser di Clive Barker.
Che cosa si intende con new horror americano? Prendendo proprio come faro American Nightmares, il libro che lo stesso Zelati pubblicò nel 2013 come raccolta di 33 interviste con i maestri internazionali del genere, si può dire che il new horror americano è quel tipo di cinema prodotto dalla metà degli anni ’60 alla fine degli anni ’80 che ha visto autori come George Romero, John Carpenter, Brian Yuzna, David Cronenberg, Tobe Hooper, Wes Craven forgiare uno stile minaccioso, asciutto e che puntava il dito contro tutta la società americana post-Vietnam e post-Watergate. Uno stile che, nonostante l’assidua miopia di un certo tipo di critica, permetteva agli autori «di fare critica sociale e di portare in luce ansie, paure e desideri».
La mostra. Disposti in modo perimetrale sulle quattro mura di Sala degli Staffieri, gli oggetti esposti ci raccontano il differente modo di presentare agli spettatori l’idea ed il concept di un film tramite un’illustrazione. È possibile ammirare il differente lavoro iconografico svolto per il primo lungometraggio di George Romero, La notte dei morti viventi, tra l’edizione americana e quella italiana: il primo manifesto è in bianco e nero con forti influenze proprie della cultura underground statunitense, il secondo è colorato e più vicino alle tendenze del gotico italiano che in quegli stessi anni stava sparando le ultime cartucce. Romero, come ovvio, è il protagonista centrale di questa esposizione: oltre al suo debutto, sono presenti i materiali iconografici di altri suoi lavori come La città verrà distrutta all’alba, Zombi, Creepshow e Day of The Dead. Largo spazio è dedicato inoltre a film che hanno contribuito a storicizzare il genere come Halloween di John Carpenter, The Omen di Richard Donner, Il demone sotto la pelle di David Cronenberg, La casa di Sam Raimi e molti altri.
Il punto debole di questa mostra è la mancanza totale di didascalie, commento alle opere e pannelli informativi. Dal momento che il Lucca Film Festival sta facendo molto per la diffusione di un certo tipo di cinema (da David Cronenberg a David Lynch, da Abel Ferrara a Terry Gilliam passando per John Boorman) ci si sarebbe aspettata da parte dei curatori una maggior propensione verso l’analisi dei materiali esposti. La locandina, il manifesto e la cartellonistica cinematografica in generale sono una tipologia di arte ancora troppo sottovalutata: lacuna o scelta voluta, resta il fatto che attorno a questa mostra manchi una riflessione sul contesto grafico dei decenni Sessanta, Settanta e Ottanta.
Info:
26 marzo /1 maggio 2016
Tutti giorni, ore 9.00-19.00
Ingresso libero
Tomas Ticciati
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