Torna questo mese, la recensione di un locale della nostra città.
La mia scelta è caduta su un locale in centro storico, comodo sia per una cenetta tranquilla, ma più spesso per un frugale, ma gustoso, pranzo di lavoro.
Situato nel bel mezzo del centro storico, in via San Martino, al numero 47, proprio all’incrocio con via Pietro Gori, in prossimità di uffici, comune, negozi, si trova Numero 11. Nell’occasione scopro che ricorre proprio in questi giorni il compleanno del locale. Un compleanno importante: compie ben 15anni.
Già all’ingresso colpisce subito la particolarità dei tavoli: non ci sono tavolini apparecchiati con sedie, ma grandi tavoloni di legno con panche dove sedersi e condividere quindi con altri avventori il momento conviviale del pasto. Davanti a noi il bancone dei dolci, tutti fatti dalla casa – come anche il pane – e dietro al bancone, la cucina, parzialmente visibile. A sinistra un corridoio, che conduce al bagno, e a una saletta più appartata, sul retro, con altri posti a sedere. Qui troviamo anche tavolini più piccoli e qualche poltroncina.
A destra del bancone una grossa lavagna nera scritta a gessi, divisa in quattro, dove stanno scritte, oltre ai menù (fisso e giornaliero) le istruzioni:
- Decidi cosa vuoi mangiare 2. Scegli il posto in uno dei grandi tavoli 3. Apparecchi e aspetti che sia pronto il piatto 4. Vieni a prendere il piatto.
A una più attenta occhiata, aiutato anche dalle istruzioni, noti, quindi, l’assenza dei camerieri e la presenza di distributori di acqua (gratuita), le caraffe di vetro da riempire (senza spreco di plastica) e tutto l’occorrente per l’apparecchiatura, bicchieri, posate, tovagliette, tutto riposto in una grande credenza tipicamente toscana, che crea un’atmosfera molto familiare.
Mi avvicino alla cassa, dove Marco mi spiega che l’attività nacque nel 1994 in Via Cavalca, e che dall’11 Novembre del 1999 sono qui in via San Martino. Continua dicendomi: “Il menù cambia tutti i giorni e al suo interno sono compresi sempre sia piatti regionali, che etnici e, quando è possibile, come per la verdura, utilizziamo prodotti locali freschi” . Aggiunge: “per quanto riguarda i primi lavoriamo solo pasta fresca, e con i secondi serviamo sempre un contorno”. Carmen e Alberto quando cucinano, utilizzano sempre verdure di stagione e il menù comprende sia piatti di carne che di pesce.”
Il menù scritto sulla grande lavagna riporta, grazie all’uso di gessetti colorati, i piatti a base di carne (scritti in rosso) quelli di pesce (in blu) e quelli vegetariani (in verde), inoltre evidenzia i piatti in cui sono stati usati prodotti surgelati (pochissimi per la verità) e quelli con prodotti locali a chilometri zero.
Quel giorno il menù offriva, come primi piatti: Pappardelle al ragù di prosciutto, riso alla zucca, pasta al pomodoro, zuppa di legumi e cereali, testaroli pesto e zucchini, cous cous con verdure, pasticcio di polenta n’duja e scamorza, spaghetti al polpo con cavolo nero e zucchini, come secondi: anatra al vino e cavolfiore, trippa, bocconcini di pollo con verdure e riso basmati, san pietro al forno e patate e pomodorini.
Nelle varie volte che ho avuto l’occasione di mangiarci, sia in pranzi frugali che in cene informali, ho trovato la qualità del cibo molta buona, sopratutto in rapporto qualità – prezzo. Quindi lo segnaliamo come un locale tra quelli da visitare.
I prezzi sono abbordabili, circa 7-8 euro i primi, 9-10 i secondi.
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