Dalla Leopolda alla città: mobilitiamoci

PISA – «Lo Stato, le Regioni e Province autonome e gli Enti locali possono concedere in comodato beni mobili ed immobili di loro proprietà, non utilizzati per fini istituzionali, agli enti del Terzo settore, ad eccezione delle imprese sociali, per lo svolgimento delle loro attività istituzionali» (art 71 – comma 2 Regolamento del III settore)

Giovedì 2 maggio 2024, nel Salone Storico della Leopolda alla presenza di circa 300 persone Mario Dimonte vicepresidente del Comitato Arci Pisa ha letto queste parole – durante il suo intervento – dando all’art 71, ancora più senso e spessore. Il Salone Storico della Leopolda, bello e suggestivo giovedì sera era anche vibrante di emozioni e significati, colmo di ricordi, carico di speranza e a volte di sconcerto e smarrimento. In questo clima e in questo contesto si è tenuta l’assemblea delle associazioni della Casa della Leopolda, indetta per discutere gli effetti della lettera di sfratto arrivata lo scorso 16 aprile e condividere con la città le prospettive future della Casa della Leopolda e delle associazioni che la compongono.

Casa della Leopolda

La discussione è iniziata puntualmente alle 21:15 per terminare poco prima di mezzanotte: 20 interventi serrati e sapientemente coordinati da Federica Martiny (Federalisti Europei)
Un ritmo incalzante con interventi a volte commossi fino alle lacrime, altre volte determinati e puntuali, sempre coerenti e precisi. Diverse persone di diverse realtà hanno tracciato i 30 anni di storia della Leopolda, ma si è parlato anche del presente, delle attività ancora in corso e delle attività già programmate per il prossimo futuro.

Tante anime diverse compongono questo variegato universo che è la casa della Leopolda, diverse per età, per interessi, per provenienza culturale e geografica. Ma nella loro diversità sono riuscite a convivere, condividere, progettare e vivere questo magico spazio che è stata la Leopolda per 30 anni
Giovedì sera, mentre un video trasmetteva le immagini degli eventi più iconici e amati di Pisa – Beeriver, DolceMente, PisainFiore, PisaVintage e altri – gli interventi spaziavano passando dal rappresentante degli studenti in Erasmus, all’associazione dei degustatori di formaggi, dal movimento federalista europeo all’associazione Alif, dai ballerini di tango argentino, all’associazione Alba, e questi sono solo alcuni esempi. Difficile trovare un filo che unisca queste realtà eppure nei loro interventi i punti in comune sono stati molto di più di quelli che si possono immaginare
Alcune associazioni sono in Leopolda fin dai primi anni, altre sono arrivate da pochissimo ma tutte quante sono state concordi nel descrivere il “senso di casa” che hanno trovato in questo spazio; per tutti l’elemento più importante è il progetto che sta dietro, quindi non solo lo spazio fisico, ma l’idea di collaborazione e condivisione che c’è tra le associazioni. Anche la preoccupazione è stata un sottotraccia comune in tutti gli interventi ma al tempo stesso emerge una determinazione, una dignità e una forza di volontà che unisce persone e realtà lontane, diverse e pur unite, poiché tutti hanno rigettato la proposta del Sindaco Conti di volere incontrare ogni associazione singolarmente. Per tutti la Casa della Leopolda è una, e le associazioni vogliono sì incontrare il Comune di Pisa e il Sindaco che rappresenta la nostra città, ma unitariamente. Il disegno dividi et impera è stato rigettato dall’assemblea.

leopolda

Impossibile citare tutti gli interventi e nessuno si offenderà se non troverà il suo nome su questo resoconto perché ognuno dei presenti ha a cuore solo il bene collettivo dell’esperienza e la salvaguardia del progetto, di ciò che è stata fino ad oggi la Casa della Leopolda e di ciò che ancora potrebbe dare alla città. «In una città sempre più povera di spazi sociali, togliere anche questo è pericolosissimo, Pisa non può diventare solo aperitivi e shottini» qualcuno dice giustamente durante l’assemblea.

Gli interventi dei rappresentanti della politica sono stati lasciati a fine serata, come avevano chiesto le associazioni e tra i numerosi rappresentanti presenti in sala sono intervenuti nell’ordine: LuIgI Sofia (Sinistra Unita), Andrea Ferrante (Pd), Paolo Martinelli (La città delle Persone) Fausto Pascali (UCIC) Francesco Giorgelli (Sinistra Unita) ed Enrico Bruni (Pd). La solidarietà è stata unanime e molti altri interrogativi sono stati sollevati dai rappresentanti del consiglio comunale, primo tra tutti le competenze della Patrimonio Srl (la nuova società costituita per prendere in carico vari locali comunali tra i quali anche la Leopolda). Tutti hanno sottolineato che questa società ha un indirizzo immobiliare e nessuna competenza turistica/culturale, quindi il rischio che tutto il patrimonio sociale, culturale, aggregativo e di partecipazione che la Casa della Leopolda è riuscita a creare in questi anni vada irrimediabilmente perduto è davvero molto alto. L’incontro si è concluso invitando la cittadinanza a sostenere la lotta della Leopolda e con l’impegno di promuovere una mobilitazione cittadina.

Nei giorni successivi all’assemblea della Leopolda Fabiano Corsini (responsabile del Circolo Il Fortino) ha associato quello che sta accadendo alla Leopolda con ciò che sta succedendo alla ex Pubblica Assistenza di Marina di Pisa (anche questo edificio andrà alla Patrimonio srl) riportiamo la parte conclusiva del suo intervento.

“Qual è l’idea di fondo, la motivazione che guida queste due decisioni? La possiamo descrivere al contriario: si vuole fare l’opposto di quello che il Presidente Mattarella ha detto oggi al Quirinale consegnando i Davide di Donatello per il Cinema, si vogliono far chiudere i luoghi di aggregazione, i posti dove i cittadini si incontrano, dialogano tra loro, si organizzano, che siano cinema, teatri, librerie, o centri culturali come la Leopolda, o persino luoghi dove il terzo settore, il volontariato, si organizza per rendere meno difficile il rapporto dei cittadini con la sanità o per erogare servizi sociali.

È inutile agitare la motivazione della economicità delle gestioni. Questo è uno slogan puramente ideologico: non ci puo essere alcuna economicità se si distruggono le socialità che funzionano, se si mortificano le associazioni, il volontariato, le cose che i cittadini hanno faticosamente costruito in questa città rendendola, fino a poco fa, piu vivibile di tante altre. Sono decisioni violente: la mancanza di una loro motivazione trasparente e confutabile le assimila a veri e propri atti di violenza. Sono il corrispondente politico delle manganellate agli studenti vicino a Piazza dei Cavalieri.

La battaglia contro questi provvedimenti e per la difesa della Leopolda non interessa solo le associazioni che hanno lì la loro sede o svolgono lì la loro attività, è una battaglia di tutta la città e dovrà mobilitare tutte le coscienze e tutte le forze politiche democratiche”

Prima di concludere questo resoconto, vogliamo anche noi – come redazione di TuttoMondo – raccogliere qualche ricordo. Il più importante ricordo che ci lega alla Leopolda risale alle prime edizioni di Beeriver. Correva l’anno 2016 e anche TuttoMondonews era all’inizio della sua storia, così dopo l’esplosivo successo della prima edizione di Beeriver pensammo di chiedere un piccolo spazio all’interno della manifestazione, ma, come spesso capita
alle realtà associative, come la nostra, dove il lavoro è affidato tutto al volontariato ci ritrovammo a chiederlo il giorno prima dell’inizio dell’evento. Nonostante l’inesistente preavviso tutti si prodigarono per organizzarci il nostro spazio.

Fu un’esperienza coinvolgente e spumeggiante, vennero distribuiti tantissimi volantini e raccolti numerosi nominativi per la nostra newsletter, furono anche bevute altrettante buonissime birre. Beeriver è sempre rimasto un evento del cuore
È stato, a Pisa, il primo grande evento dedicato alla birra artigianale di qualità, un successo clamoroso, anche l’idea di associare il “fiume di birra” al fiume della città risultò vincente e così qualcuno pensò di replicare lo stesso format nello stesso periodo in locali molto vicini, ma a volte non basta replicare un’idea per avere gli stessi risultati. Ricordiamo che la stessa triste esperienza toccò anche a DolceMente e persino al Treno di Babbo Natale ma in ogni caso si trattò sempre di brutte copie.

Forse perché come diceva Peppino Impastato la bellezza è importante, da quella discende tutto il resto, ma dobbiamo aiutare le persone a riconoscerla la bellezza, a difenderla…e – sempre Peppino ci ricorda che – non ci vuole niente a distruggerla la bellezza…

Casa della Leopolda

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2 comments to “Dalla Leopolda alla città: mobilitiamoci”
  1. Battaglia da condividere nella nostra città e concapacita’ politica.Il coinvolgimento dei giovani è indispensabile.Lavoriamoci

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