Tina Modotti

PISA – Sabato 3 febbraio 2024 è andato in scena al Circolo Il Fortino a Marina di Pisa lo spettacolo “Tina, TInissima. Conferenza-spettacolo

Lo spettacolo è andato sold-out in pochi giorni e ha ottenuto un notevole successo di pubblico, tanto da decretarne una seconda replica che andrà in scena il 04 maggio 2024 alle ore 18:00 sempre al Circolo Il Fortino a Marina di Pisa. Ma chi era Tina Modotti?

Tina Modotti – Personaggio

Operaia, emigrante, modella, attrice, bohémienne, comunista, fotografa, scrittrice, funzionaria di partito, femminista, esule, e ancora molte altre personalità, per comporre un unico grande spirito, anima e corpo. Tina Modotti in vita, per tutta la sua breve vita, suscitava un’attrazione che talvolta diventava travolgente una sorta burrasca emotiva che ancora oggi turba chi si immerge nella sua conoscenza.
Tina non ebbe timore di mostrare la bellezza del suo corpo. Fu modella e fotografa. Pensava la bellezza come una via di liberazione, e dunque si espose con coraggio e con amore. Tina ebbe una vita tanto densa e tanto significativa, persino spettacolare, ltanto che a sua vicenda umana rischia sempre di oscurare o di ridurre la grandezza della sua opera artistica. Ma può essere vero anche il contrario: per gli estimatori della fotografia, la potenza della sua produzione può indurre a mettere sottotraccia la lettura della sua testimonianza di vita.
Cittadina statunitense, messicana e spagnola, italiana austriaca e friulana, fu una donna nomade alla quale non si può attribuire un’unica nazionalità; sebbene le sue origini fossero italiane e anche se in italia non riuscì mai più a fare ritorno.
Alcune delle sue scelte ci sorprendono, tanto appaiono ispirate ad una modernità assoluta. Ma il vero mistero sta nella straordinaria capacità dela sua indole, ricettiva e mutevole, che seppe interpretare molti modi di vivere l’amore, la bellezza, l’immagine di sé, il suo ruolo nella società. Vorace di novità, quasi famelica nella ricerca del nuovo, di cultura, di conoscenza; velocissima nell’imparare e nel maturare nuovi bisogni di sapere, come per correre e voler colmare un ritardo.
Tina fu soprattutto una attrice, nel senso più complesso e pieno del termine: lei agisce se stessa sulla scena della propria vita, si cimenta tra ingenuità e professionismo dell’esistenza, cercando di volta in volta quella forma di cui lei stessa si preoccupa e scrive. E non c’è vero e falso, realtà e rappresentazione: è una vita unica, magistralmente interpretata, pienamente vissuta.
Nella conferenza-spettacolare si racconta del Friuli, di Pracchiuso, di Los Angeles, del Messico, e poi della Germania, della Russia comunista e di nuovo del Messico, di amori travolgenti, della fotografia, del comunismo, degli uomini e di epoche che sembrano lontanissime… il “secolo lungo”: perché Tina nacque alla fine dell’800 ma fu travolta dal 900; e questo secolo di tragedie, il secolo sotto al cui peso Tina rimase uccisa, continua a pesare su di lei, ad infangare il suo nome, a fare difficile il racconto della verità. Troppi testimoni la raccontano con le lenti deformate dai fantasmi di quell’epoca: lo stalinismo, il trotskismo, la morale bigotta trasversale a tutti, che poi ne racconta il suo essere in fin dei conti la maddalena comunista, una puttana insomma.

Tina, TInissima – Spettacolo

“Tina Tinissima“, rappresentata il 3 febbraio di quest’anno al Circolo il Fortino di Marina di Pisa, è stata davvero una cosa emozionante. Conoscevo già a grandi linee la figura di Tina Modotti (Udine 1897- Città del Messico 1942). Operaia emigrata nel 1913 negli Stati Uniti e da lì negli anni ‘ 20 in Messico, divenuta una grandissima fotografa e una militante comunista, espulsa dal Messico, transitata per Berlino, poi divenuta una dirigente del Soccorso Rosso nell’ URSS staliniana, da lì passata in Spagna a svolgere un oscuro e prezioso lavoro di assistenza ai feriti e ai profughi del fronte repubblicano, infine tornata in Messico e morta prematuramente

donna bellissima e libera, coinvolta in grandi storie d’ amore e d’amicizia (la più formativa col fotografo californiano Edward Weston, la più appassionata con l’esule cubano di simpatie trotszkiste Julio de Mella, poi tragicamente scomparso, la più scandalosa con Frida Kahlo, l’ultima con Vittorio Vidali). Avevo letto la sua bella biografia scritta da Pino Cacucci (Feltrinelli 2005). Ma Cacucci è un narratore molto stereotipato: rappresenta il Messico esattamente come il lettore europeo se lo immagina, e di Tina tende a fare una via di mezzo tra una “femme fatale” e un agente segreto. La bella narrazione recitata dalla voce di Fabiano Corsini è al contrario piena di sfumature, e rompe ogni stereotipo: la donna consapevole della propria bellezza fa della propria liberazione una parte, e solo una parte, di una liberazione più complessiva; la fotografa geniale è in continuità con l’ operaia friulana; la dirigente del Soccorso Rosso è capace di piegare il proprio ruolo al servizio di un’ umanità perseguitata e dolente, e vive lei stessa dubbi intimi, ad esempio sul Patto Molotov Ribbentrop. Bellissime poi le musiche selezionate, la scelta delle immagini proiettate, i testi letti dalle voci recitanti. Straordinaria la cantante Veronica Risi.

La replica che si terrà, sempre al Circolo Il Fortino, il 04 Maggio, mi sembra perciò assolutamente da non perdere.

Massimo Baldacci

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