Questo mese proponiamo, sempre per mano dell’Artusi un dolce, tipico italiano, il Babà
Babà
Questo è un dolce che vuol vedere la persona in viso, cioè per riuscire bene richiede pazienza e attenzione. Ecco le dosi:
Farina d’Ungheria o finissima, grammi 250
Burro, grammi 70
Zucchero in polvere, grammi 50
Uva sultanina, detta anche uva di Corinto, grammi 50
Marsala, una cucchiaiata
Rhum o cognac, una cucchiaiata
Candito tagliato a filetti, grammi 10
Uva malanga a cui vanno levati gli acini, grammi 30
Lievito di birra, grammi 30
Latte o, meglio, panna, decilitri 1 circa
Uova, n.2 e un rosso
Sale, un pizzico
Odore di vaniglia
Con un quarto della detta farina e con un gocciolo del detto latte tiepido, s’intrida il lievito di birra e se ne formi un pane di giusta sodezza. A questo s’incida col coltello una croce, non perchè esso e gli altri così fregiati abbiano paura delle streghe, ma perchè a suo tempo diano segno di rigonfiamento necessario ad ottenere il quale si pone a lievitare vicino al fuoco, a moderatissimo calore, entro a un vaso coperto in cui sia un gocciolo di latte. Intanto che esso lievita, per il che ci vorrà mezz’ora circa, scocciate le uova in una catinella e lavoratele collo zucchero; aggiungete dipoi il resto della farina, il panino lievitato, il burro sciolto e tiepido, la marsala e il rhum, e se l’impasto riuscisse troppo sodo rammorbiditelo col latte tiepido. Lavoratelo molto col mestolo finchè il mestolo non si distacchi dalla catinella, per ultimo gettateci l’uva e il candito, e mettetelo a lievitare. Quando avrà rigonfiato rimuovetelo un poco col mestolo e versatelo in uno stampo unto col burro e spolverizzato di zucchero a velo misto a farina. La forma migliore di stampo per questo dolce, è quello di rame a costole; ma badate ch’esso dev’essere il doppio più grande del contenuto. Copritelo con un testo onde non prenda aria e ponetelo in caldana o entro in un forno da campagna, pochissimo caldo per lievitarlo; al che non basteranno forse due ore: Se la lievitatura risulta perfetta si vedrà il composto crescere del doppio, e cioè arrivare alla bocca dello stampo. Allora tirate a cuocerlo avvertendo che nel frattempo non prenda aria. La cottura si conosce immergendo un fuscello di granata che devesi estrarre asciutto; nonostante lasciatelo ancora prosciugare in forno a discreto calore, cosa questa necessaria a motivo della sua grossezza. Quando il Babà è sfornato se è ben cotto deve avere il colore della corteccia del pane; spolverizzatelo di zucchero a velo. Servite freddo.
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