OKLAHOMA! Verso il musical completamente integrato

Oklahoma!, prima collaborazione di Rodgers e Hammerstein, dopo l’analisi di Rodgers e Hart, è un punto nevralgico per lo sviluppo del musical moderno.

RODGERS E HAMMERSTEIN, UN NUOVO MODO DI VEDERE IL MUSICAL

La storia della collaborazione tra Rodgers e Hammerstein comincia proprio dove finisce quella di Rodgers e Hart: Oklahoma!. Il musical è l’adattamento dell’opera teatrale del 1931 di Lynn Riggs, Green Grow The Lilacs.

Oklahoma!

1. Da sinistra: Rodgers, Irving Berlin e Hammerstein al St. James Theatre (1948)

Questa collaborazione, a differenza delle precedenti, permette a entrambi di seguire il loro metodo preferito nella scrittura e composizione di un musical, con Hammerstein che scrive i testi e Rodgers che compone la musica sulle parole. Hammerstein, in questa maniera, è in grado di realizzare testi capaci di amplificare e intensificare la trama.

Iniziando a scrivere il nuovo musical, i due sono d’accordo sul fatto che le scelte drammatiche vengano dettate dall’opera teatrale di Riggs e non dalle convenzioni della musical comedy dell’epoca. Si allontanano perciò dai grandi production numbers, i flash acts e le specialty dances, dai libretti tipicamente concentrati sull’aspetto comico, con poco sviluppo drammatico e pieni di canzoni che fermano il proseguire della storia.

Durante il periodo tra le due guerre inoltre i musical impiegano normalmente un cast di attori capaci di cantare ma Rodgers e Hammerstein scelgono l’opposto, un cast di cantanti che possono recitare. Nonostante Theresa Helburn, co-direttrice della Theatre Guild, suggerisca Shirley Temple nel ruolo della protagonista, i due insistono per avere performer più appropriati, drammaturgicamente parlando, per i ruoli. E così, altra particolarità, nella produzione originale non ci sono star.

VERSO LA PRIMA A BROADWAY

Il primo titolo dato al musical è Away We Go!, il quale apre per un tryout fuori città allo Shubert Theatre di New Haven l’11 Marzo 1943. Benché le recensioni non siano eccellenti, il pubblico ne è entusiasta: prima di arrivare a Broadway subisce comunque alcune modifiche. Le due più importanti sono l’aggiunta dell’indimenticabile numero Oklahoma e il cambio di titolo del musical a seguito di questo.

Oklahoma!

2. Locandina della produzione originale.

La produzione originale di Broadway apre il 31 Marzo 1943 al St. James Theatre a New York. Diretta da Rouben Mamoulian e coreografata da Agnes de Mille, segna un totale di 2212 performance, chiudendo il 29 maggio 1948. Un record, quello dei cinque anni in cartellone, che rimarrà ineguagliato fino a My Fair Lady, nel 1956.

Nel 1944, con Oklahoma!, Rodgers e Hammerstein vincono il premio Pulitzer e l’adattamento cinematografico del 1955 conquista due Oscar (miglior sonoro e miglior colonna sonora).

DA GREEN GROW THE LILACS A OKLAHOMA!: IL PROCESSO DI ADATTAMENTO

La storia, nell’originale di Riggs, si svolge in Oklahoma intorno al 1900. Laurey, una giovane e innocente fanciulla, vive in una fattoria con zia Eller. Si innamora di Curly, un cowboy. Per provocare quest’ultimo, Laurey prende parte alla festa locale accompagnata da Jeeter ma i due litigano e Jeeter se ne va. Poco dopo, Laurey e Curly si sposano. Durante la notte delle nozze Jeeter appare e minaccia Curly con un coltello; i due combattono e Jeeter muore cadendo sulla sua stessa arma. Curly viene messo in prigione ma zia Eller riesce a convincere le autorità di permettere alla giovane coppia di passare una notte insieme.

Hammerstein utilizza gran parte della struttura della pièce teatrale di Riggs, compresa la suddivisione in due atti, ognuno con tre scene. Modifica però il secondo atto, comprimendo l’azione scenica e scrivendo un nuovo finale dove Curly viene assolto dalla morte di Jud, il Jeeter di Riggs. Laurey e Curly possono partire per il loro viaggio di nozze. Inoltre, Hammerstein, crea un triangolo amoroso secondario dal sapore comico, ridefinendo Ado Annie e inventando i suoi due spasimanti.

Adattando l’opera teatrale in musical, Rodgers e Hammerstein spingono il genere verso una nuova direzione. Se i compositori coevi normalmente avrebbero messo un numero d’insieme all’inizio, preferibilmente con un gruppo di ragazze che ballano e cantano, Oklahoma! inizia con la sola zia Eller in scena impegnata nella preparazione del burro. Curly, il protagonista, inizia a cantare Oh, What a Beautiful Morning fuori scena e senza accompagnamento. I costumi stessi, legati all’ambientazione western, si distaccano da quelli opulenti e ricchi di lustrini delle riviste o delle musical comedy. La trama parla di persone normali e racconta le vicende della loro vita ordinaria, seppur scossa da momenti di rilievo drammatico. Ancora una volta un allontanarsi dalle storie di persone ricche e appartenenti al jet set.

3. Oklahoma! Theatre Guild production

Altri esempi del nuovo approccio si possono trovare nelle coreografie dove la combinazione tra vernacular jazz e danza classica viene utilizzata come elemento narrativo.

Una novità che non può passare inosservata, in Oklahoma!, è la morte in scena di Jud Fry nel secondo atto. Benché avvenuta in maniera incidentale (è lui infatti a cadere sul suo coltello mentre lotta con Curly), è un grosso passo in avanti che segna un ulteriore distaccamento dalle musical comedy: il musical acquista un maggior spessore drammatico.

UNO SGUARDO A TESTI E COMPOSIZIONE DELLA PARTITURA

A livello compositivo è importante sottolineare le lunghe scene musicali e l’uso intelligente della ripresa, termine musicale che indica la ripetizione di un tema musicale e, nel genere musical, di una canzone più avanti nella partitura, con parole differenti e in versione accorciata per riflettere l’avanzamento della trama.

La decisione di seguire la struttura originale di Green Grow the Lilacs, dove alle tre scene del primo atto che presentano e sviluppano i personaggi, si susseguono tre scene più centrate sul plot, permette a Hammerstein di creare personaggi di grande spessore con cui lo spettatore può immedesimarsi. Con il finire del primo atto, zia Eller è delineata come una donna saggia, Laurey rivela i suoi sentimenti per Curly e esplicita la sua paura nei confronti di Jud.

Le azioni del secondo atto seguono gli eventi e le dinamiche del primo: le scelte di Laurey e Ado Annie riguardo alle loro relazioni amorose, la risoluzione dei conflitti tra i loro spasimanti, la morte del cattivo e il riconoscimento dei territori dell’Oklahoma come stato.

4. Registrazione del cast originale di Broadway, Decca

THE SURREY WITH THE FRINGE ON TOP E LONELY ROOM

Lo sviluppo dell’azione drammatica è rafforzato dall’uso della ripresa; per esempio le due reiterazioni di The Surrey with the Fringe on Top nel primo atto rappresentano i primi passi della relazione tra i due protagonisti. Quando Curly inizia a descrivere la carrozza con cui verrà a prendere Laurey per portarla al ballo, sta veramente dicendo quanto voglia passare una serata romantica con lei. Più avanti, nella canzone, scopre che lei ha già accettato l’invito di Jud Fry. Laurey capisce però che la carrozza non è solo frutto dell’immaginazione di Curly ma quest’ultimo, dopo averla noleggiata ha intenzione di usarla per accompagnarla al ballo. La ripresa del pezzo è l’opportunità, per Curly, di riferirle tutto ciò che si è persa e ciò spinge Laurey a rivalutare i suoi sentimenti per lui.

Tutte queste caratteristiche danno a Oklahoma! un’unità drammatica impensabile per i musical dell’epoca e annuncia l’arrivo della musical play.

I testi fanno uso del dialetto dell’ovest, che caratterizza l’ambiente popolare e la vita di campagna e aggiunge spessore e profondità alla caratterizzazione dei personaggi. Il dialetto viene lasciato fuori in particolari momenti, come quando Curly descrive la sua amata, dando rilievo ai sentimenti di affetto. Le parole perciò si allineano ai personaggi e ai loro sentimenti, come ad esempio in Lonely Room, dove sposano le sinistre atmosfere interiori di Jud Fry.

Le musiche di Rodgers amplificano i testi di e le sue caratterizzazioni. In Lonely Room l’intervallo dissonante di seconda presente in buona parte dell’accompagnamento del brano, apre e chiude anche la linea melodica del personaggio, a testimoniare il dolore all’interno di Jud e il suo rapporto disfunzionale col mondo esterno.

LE COREOGRAFIE DI OKLAHOMA!

Forte del suo successo in Rodeo (1942) per il Ballet Russe de Monte Carlo sulla composizione musicale di Aaron Copeland in cui già si avvicina al tema western, Agnes De Mille è, per Rodgers e Hammerstein, la scelta giusta. Con Rodeo, infatti, De Mille inserisce in un balletto classico elementi di vernacular dance e tip tap.

Oklahoma!

5. Agnes De Mille nel Balletto Three Virgins and a Devil, musiche di Ottorino Respighi

Le coreografie di Agnes De Mille per Oklahoma! segnano un punto di svolta nella danza sui palchi di Broadway: le radici vernacolari, e la preponderanza di flash acts e tip tap lasciano il posto a uno stile che pesca a piene mani dal repertorio del balletto classico; Pur mantenendo le social dance, come ad esempio il two-step, e utilizzando il tip tap, tutto viene ridimensionato e le scene danzate come, in questo caso, il Dream Ballet, acquistano un ruolo di primo piano. La sequenza danzata, utilizzando passi di danza classica, non è nuova per i palchi di Broadway e già con Slaughter on Tenth Avenue in On Your Toes, Rodgers si affida a un coreografo classico come George Balanchine.

Ma, la grande novità è l’uso della danza come un elemento attivo e capace di mandare avanti la trama, integrandosi nel plot. Il Dream Ballet, la sequenza-sogno che chiude il primo atto, rivela la psiche di Laurey e il suo terrore di Jud Fry ed è qui che il genere fa un ulteriore balzo in avanti verso il musical pienamente integrato. I sentimenti e il conflitto interno sono il moto che anima questa sequenza e arrivano, attraverso i corpi e i movimenti dei ballerini, al cuore del pubblico. Da notare che gli attori vengono, in questa scena, sostituiti da ballerini veri e propri.

De Mille però incoraggia i ballerini a sviluppare personaggi con intenzioni, emozioni e profondità ed è un primo passo verso la formazione di attori in grado di ballare, cantare e recitare (il performer a tutto tondo di oggi).

Con Oklahoma!, si iniziano a creare le condizioni per la nascita di quella che oggi è chiamata theatre dance e che deve a coreografi come Agnes De Mille, un maggiore spostamento verso le forme di danza definite “alte”, come il balletto, a scapito del tip tap e di altri stili di danze vernacolari come il Charleston.

OKLAHOMA!: INNOVAZIONI E CONTESTO STORICO

Ci sono molte innovazioni in Oklahoma!: l’importanza della storia, le canzoni che sembrano fuoriuscire spontaneamente e senza soluzione di continuità dalla trama e dai personaggi, la complessità e la forza dei personaggi femminili, l’uso di lunghe scene musicali, la semplicità dell’apertura, l’uso narrativo di diversi stili di danza, e l’approccio diretto a problemi morali e sociali. Benché alcune di queste innovazioni sono già presenti nei musical di Rodgers e Hart, come il già citato balletto in On Your Toes, o nei lavori precedenti di Hammerstein, come lo spostamento verso scene musicali più lunghe in Show Boat, solo in Oklahoma! sono presenti contemporaneamente in un unicum compatto e integrato.

Oklahoma!

6. Locandina dell’adattamento cinematografico di Oklahoma! (1955)

Me è importante ricordare anche il contesto storico dell’epoca: la Seconda Guerra Mondiale. Con l’avanzamento di Hitler nei territori europei, la celebrazione degli indomabili pionieri nei territori di frontiera si tinge di un forte sapore patriottico e auto celebrativo, risuonando nei cuori degli americani.

Questi elementi segnano il successo di Oklahoma! e la sua definitiva consacrazione ai posteri con successivi adattamenti e revival.

Photocredits: 1. By Al Aumuller, World Telegram staff photographer – This image is available from the United States Library of Congress’s Prints and Photographs division under the digital ID cph.3c26707.  2. By St. James Theatre – http://johnmauceri.com/media/photo/oklahoma/oklahoma.jpg, Fair use, https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=47944255 5. Fair use, https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=20721224 4. https://www.nytimes.com/2019/07/10/theater/oklahoma-cast-album.html  5. By Carl Van Vechten – This image is available from the United States Library of Congress’s Prints and Photographs division under the digital ID van.5a51895. 6.“Copyright 1956 – RKO Radio Pictures, Inc. – Scan via Heritage Auctions. Cropped from the original image. Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=85710366

Roberto Romani
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