Welcome to Pisa Festival: arte urbana e periferie

Welcome to Pisa Festival: la periferia al centro di un progetto di arte urbana 

PISA – Sabato 30 settembre è stato ufficialmente inaugurato il progetto “Welcome to Pisa Festival”. Alla presenza di un tavolo composto da esponenti delle maggiori istituzioni cittadine, tra cui Marco Filippeschi e Andrea Ferrante per il Comune di Pisa, Paolo Mancarella, Alessandra Lischi, Dianora Poletti e Andrea Pertici per l’Università di Pisa, Alessandra Nardini e Antonio Mazzeo per la Regione Toscana, e Sergio Brondi per il CTP2.  Erano presenti i rappresentanti degli sponsor: Navicelli SpA, Sezione Soci Coop di Pisa, Saint-Gobain Glass Italia, Caparolcenter, Confesercenti e Palestra Quarter body fit.

Che cos’è Welcome to Pisa Festival

Il progetto”Welcome to Pisa Festival” che ha preso il via a luglio 2017 prevede la realizzazione di dieci opere d’arte realizzate su altrettanti grandi muri, pubblici e/o privati, tutti ubicati nel quartiere di Porta a Mare e si svogerà in due parti: la prima nel 2017 e la seconda l’anno successivo. I cinque muri, relativi alla prima parte, sono stati realizzati rispettivamente da: Gaia (Andrew Pisacane), Moneyless (Teo Pirisi) e Alberonero (Luca Boffi),  Tellas (Fabio Schirru), Ozmo (Gionata Gesi).

Chi sono gli artisti di Welcome to Pisa Festival

Andrew Pisacane, in arte Gaia, nasce a New York nel 1988 e  oggi vive a Baltimora. Pur avendo realizzato mostre personali a Chicago (e non solo) fin dal 2011, si specializza in opere murarie di grandi dimensioni e partecipa a numerosi Festival di murales. Tra i suoi muri ricordiamo la Biblioteca Nacional de Colombia a Bogotà, welcome to pisa Gaial’Hotel Capannelle di Roma, il Centro per i Diritti Civili e Diritti Umani di Atlanta, ha realizzato un muro alle Hawaii e un altro in Australia a a Johannesburg e Cape Town. Il suo nome d’arte richiama, ovviamente, la dea della terra e rimanda al suo interesse per la natura e sopratutto alla sua assenza dai contesti nei quali Gaia lavora e esprime la sua arte. All’interno del progetto “Welcome to Pisa Festival” il muro a lui destinato è stato quello dell’ex fabbrica Saint- Gobain la cui facciata dà sulla via Aurelia e si affaccia davanti al parcheggio del nuovo supermercato Coop di Porta a Mare. E’ stata la prima, delle cinque opere realizzate, il titolo è Re-nasci e con una superfice di circa 500 mq. è una delle opere d’arte murale più grandi d’Italia. Come già è stato detto e scritto il tema a cui è dedicata l’opera è il lavoro. Un murales dedicato al lavoro, con richiami al quartiere operaio di Porta a Mare, da Cosimo I de’Medici alla fondazione dello stabilimento di Saint-Gobain, avvenuto nel 1889.

Teo Pirisi, in arte Moneyless, nasce a Milano nel 1980. Si laurea all’Accademia di Belle Arti di Carrara e dopo frequenta un corso di laurea in Design Comunicazione a Isia (Firenze). Il suo percorso di arte sui muri inizia, come per molti, con il writing ma ben presto lo abbandona per dedicarsi alle forme geometriche. Linee rette, forme minime e semplici, per scelta stilistica. Anche il suo nome d’arte si ricollega alla sua scelta minimalista. Moneyless, meno soldi. Una ricerca dell’essenza, un rifuggire dal superfluo. All’interno del progetto “Welcome to Pisa Festival” il muro a lui destinato è il secondo in ordine di tempo ed è la facciata esterne del Deposito della Polizia Idraulica situato su sul Lungarno San Giovanni al Gatano, (lato via Conte Fazio) Il titolo dell’opera è Pisa 01. L’edificio è di proprietà della Regione che pure è partner nel progetto. L’opera si affaccia su Via Conte Fazio ed è ben visibile dalla Statale Aurelia, una delle arterie viarie di entrata nella nostra città. E’ un’opera di astrattismo e l’autore ha dichiartato che «Questo lavoro è tratto da un frammento di un quadro che ho dipinto per “ Transparency”, la mia prossima mostra che personale che avrà luogo a Los Angeles il 26 di agosto»

Luca Boffi, in arte Alberonero, nasce a Lodi nel 1990. Studia e vive tutt’ora a Milano. Frequenta il Liceo e si laurea in interior designer al Politecnico di Milano. Dall’età di quindici anni realizza graffiti e scritti sulle mura della sua città, anche per questo si definisce un autodidatta per ciò che riguarda l’arte dei murales. Nel tempo, miscela l’arte imparata sulla strada con una visione archittettonica. Ama ed è sempre stato affascinato dai colori. Dall’insieme di tutti questi elementi si sviluppa la sua attuale forma di arte urbana. Il colore che diventa elemento centrale, nessun elemento figurativo, e il quadrato come forma geometrica per eccellenza. Il suo muro all’interno del progetto “Welcome to Pisa Festival” è il terzo in ordine di realizzazione ed è la facciata opposta a quello di Moneyless. L’edificio quindi è sempre il Deposito della Polizia Idraulica situato sul Lungarno San Giovanni al Gatano. Il titolo dell’opera è Arno, 30 toni. L’opera si affaccia direttamente sull’Arno ed è visibile anche dal Lungarno Pacinotti in pieno centro città. Come già detto le forme geometriche e i colori creano un gioco prospettico che dà l’illusione che un cubo penetri dentro la parete. «Un’opera semplice che possa essere leggibile da chiunque passeggi sul Lungarno»  ha dichiarato l’autore.

Fabio Schirru, in arte Tellas, nasce a Cagliari nel 1985. Studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna e oggi vive e lavora a Roma. Della Sardegna porta dentro di se le immagini e le suggestioni della natura, dell’ambiente spesso arido delle campagne ma anche dei paesaggi marini. Le sue opere murarie sono caratterizzate e intrise di elementi naturalistici, quali foglie, rami, acqua. Nonostante Tellas sia stato definito dall’Huffingon Post statunitense tra i venticinque artisti di street art più interessanti al mondo, Tellas esprime la sua arte in svariati modi: disegno, pittura, tele, ma anche installazioni artistiche e produzione di video. Per il progetto pisano Tellas ha realizzato l’opera su un intero edificio. Tutto l’ex circolo Acli, di proprietà della Chiesa di San Giovanni al Gatano e a essa adiacente, posto in Via Conte Fazio è stato oggetto di intervento. Il titolo dell’opera è River stories. L’elemento naturale scelto per la nostra città non poteva essere che l’acqua, sopratutto per la collocazione dell’edificio dislocato  a pochi metri dalla riva dell’Arno. Con le opere di Tellas, la natura cerca di recuperare nelle città lo spazio che le è stato sottratto dalle grandi quantità di cemento.

Gionata Gesi, in arte Ozmo,  nasce a Pontedera nel 1975. Frequenta  a Pisa il Liceo Scientifico Dini e poi l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2001 si trasferisce a Milano. E’ qui che prende avvio in forma compiuta la sua carriera artistica. Nel periodo milanese Ozmo passa da realizzare opere al centro sociale Leoncavallo a committenze private per importanti firme della moda. Una sua importante opera è stata definita “la Cappella Sistina della contemporaneità” e nel 2012 ha esposto al Museo del Novecento di Milano. L’enciclopedia Treccani gli ha già dedicato una pagina, sotto la voce “Ozmo” ed è considerato uno dei maggiori artisti di street art. La sua è un’arte figurativa con richiami classici. Il suo è l’ultimo dei muri realizzati nell’ambito della prima parte del progetto “Welcome to Pisa Festival”, ed è l’unico muro situato su un edificio privato sito in Via Conte Fazio prima del sottopassaggio che porta sul Viale D’Annunzio. Il titolo dell’opera è “Ritratto di Galileo Galilei“. Un grande profilo nero su fondo celeste raffigurante la testa di Galileo Galilei, questo il nuovo omaggio di Ozmo alla città in cui è cresciuto. «L’opera vuole essere un simbolo per la città e un monumento a Galileo Galilei» ha dichiarato l’artista.

 

Come è stato accolto Welcome to Pisa Festival

Come è facile immaginare il progetto Welcome to Pisa, ha portato con sè svariati commenti e reazioni. Al di la delle diverse opinioni di cittadini e dei vari pareri letti sui social (si sa tutti si sentono legittimati a dire la propria sui social), dobbiamo sottolineare, che l’iniziativa è stata un progetto partecipato sotto molti aspetti. Fin dalla sua progettazione il Comune di Pisa ha coinvolto il Ctp 2 (consiglio territoriali di partecipazione) che ha informato, discusso e analizzato, con i cittadini del quartiere interessato, tutte le problematiche e i vantaggi del progetto. Durante la realizzazione dei muri, sono state coinvolte numerose scuole che hanno portato le classi a vedere gli artisti al lavoro, hanno potuto fare domande, e hanno avuto modo di apprezzare e conoscere forme di arte contemporanea e artisti di fama internazionale. Il progetto dovrebbe concludersi nel 2018 con la realizzazione di altri 5 muri a cura di altrettanti importanti artisti.

 

 

 

 

 

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