Schema Zeta, le sfumature del Viola

Intervista agli Schema Zeta in occasione del loro debutto discografico: un metal dalle tinte Viola

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Gli Schema Zeta sono Zed: voce, chitarra ritmica e solista, Ashes: chitarra ritmica e solista, Walter: basso e Hrothgar: batteria.

Nascono nell’agosto 2007 da un’idea di Gianni Zed e Marco Aquila, rispettivamente cantante/chitarrista e batterista, che già ai tempi collaboravano insieme nei Reason of my Decay.

Sin dalle prime esibizioni live il suono del gruppo si rivela compatto e molto personale e dopo aver ri-arrangiato alcune cover di Megadeth, Pantera, Slipknot, Killswitch, Metallica, Slayer, etc., il gruppo prende seriamente in considerazione di auto-produrre una demo.

Nasce così Eredità, demo del 2009 che contraddistingue la band per la particolarità di produrre metal con testi in lingua italiana, a cui si unisce uno stile modern Trash e Metal-Core americano. Dopo le prime registrazioni il gruppo inizia a farsi conoscere attraverso vari live in provincia di Ragusa e Catania, il successo inizia a farsi sentire e i quattro cominciano a riscontrare sempre più consensi dal pubblico, fino ad affermarsi stabilmente nella scena metal regionale, nella quale il nome Schema Zeta diventa una sicurezza.

Il 3 febbraio è stato pubblicato il loro primo video ufficiale, Catene, e il 16 marzo è uscito l’album di debutto della band, Viola, che andremo a scoprire ora con questa intervista rilasciata dai ragazzi degli Schema Zeta.

Un album energico, carico di note graffianti, un metal melodico fatto di storie di vita vissuta, suoni Hard e Heavy…Non vi resta che ascoltarlo!

Nella composizione del vostro album di debutto, Viola, quali sono state le principali fonti di ispirazione musicale?

Ashes: Ciao Virginia e Tuttomondo, anzitutto grazie per questa bella opportunità, ma veniamo al dunque.
Allora, direi che il processo di composizione è durato circa due anni, tra il 2012 ed ottobre 2013, per la maggior parte dei brani…mentre Catene, Eredità e In Questa Gabbia erano già presenti nella demo del 2009 (anche se sono stati ri-arrangiati e modificati per essere inseriti nell’album). Questo disco è nato dall’unione dei gusti musicali di tutti noi, siamo stati ispirati per un buon 80% dalle sonorità metal internazionali (dall’ Heavy classico, al Trash al Core e al Death, per citare alcuni sottogeneri) ma anche dal Rock melodico e dalla musica italiana, soprattutto per la metrica dei testi.
Hrothgar: Noi quattro cerchiamo di ascoltare quanta più musica possibile. Negli Schema convogliano influenze e gusti molto diversi tra loro. Abbiamo cercato di fondere in un unico disco le influenze Metal internazionali al cantato italiano, per creare un prodotto assimilabile dal pubblico nostrano ma allo stesso tempo capace di incuriosire anche gli esteri.

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Nelle vostre canzoni parlate di amore, decadenza, ricerca di identità…Qual è l’umanità che descrivete nei vostri testi?

Hrothgar: E’ quella che vediamo intorno a noi purtroppo. Aridità di ideali, di contenuti, di intenti. Gente che sopravvive aspettando che qualcosa cambi, che qualcuno faccia qualcosa. Cerchiamo di affrontare tematiche introspettive e riflessive della natura umana. Se si leggono i testi con attenzione emerge che praticamente tutto l’album ha come filo conduttore il miglioramento, la crescita interiore, l’evoluzione ad uno stadio superiore.
Questo album cerca di essere diretto, cerca di colpire almeno una delle mille sfaccettature dell’animo umano per far si che l’ascoltatore prenda coscienza di sé, del proprio valore e della propria unicità. Raggiunto uno stadio di consapevolezza, si è creata la base per poter iniziare a parlare di evoluzione, fondamentalmente ci piacerebbe lasciare qualcosa di bello a chi ascolta, almeno un messaggio positivo.

Cosa significa per voi il viola? Perché avete scelto questo nome per l’album?

Ashes: Beh, premetto che è stata ardua scegliere la title-track, in effetti siamo affezionati a tutti i brani, sono dei figli per noi! Alla fine però abbiamo scelto Viola in quanto era quello che riassumeva più di tutte le varie sfaccettature dell’animo umano descritte nel corso del disco: viola è un colore (rappresenta la varietà), è un fiore (rappresenta la natura), è un nome di persona (rappresenta l’uomo) è uno strumento musicale (e noi amiamo la musica)… Abbiamo attribuito al brano, anche una figura quasi extraterrestre (come si può notare dalla copertina), che osserva con occhi esterni il mondo in cui viviamo. Per concludere, vorrei citarti un verso estratto dal brano: “Viola è la mente che si affaccia in questa realtà”.
Hrothgar: Dentro Viola ci sono gli Schema, ognuno di loro con tutto il proprio cuore. Rappresenta per noi un momento di maturazione musicale, ed è nato in un periodo particolarmente bello della nostra vita. Ogni membro del gruppo ha messo dentro Viola tutto ciò che di positivo aveva dentro, cercando di lasciare qualcosa in grado di colpire l’animo dell’ascoltatore. Viola rappresenta qualcosa che meritava di essere la title-track del nostro primo album.

Come è stato collaborare con Fabio Lione e cosa avete imparato da questo artista?

Hrothgar: Fabio Lione rappresenta il fiore all’occhiello del Metal italiano. Stiamo parlando di un professionista con 20 anni di esperienza che, nel suo genere, è riuscito a fare quello che nessun cantante italiano prima di lui ha fatto nel panorama internazionale.
Aver avuto l’opportunità di collaborare con lui per la realizzazione dell’album e, successivamente, avere anche fatto un tour siciliano nelle maggiori città dell’isola con lui alla voce è stata una grande opportunità di crescita per il gruppo. Sul palco la cosa che ci ha colpito di più è stata la naturalezza con cui riusciva a coinvolgere il pubblico. Un animale da palcoscenico ragazzi. Uno spettacolo.
Da lui abbiamo imparato molto: l’organizzazione, l’equilibrio e la serenità prima dello show, l’empatia col pubblico, il massimo impegno durante la performance live. Lui mette il cuore in ogni canzone e questo la gente lo sente dentro durante il concerto. Penso sia questo il più grande insegnamento di Fabio.

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Il pezzo Medea mi ha incuriosito particolarmente. Perché avete scelto di dedicare una canzone a questa tormentata figura mitologica?

Ashes: devo dire che la tua curiosità su questo mi fa particolarmente piacere! Medea in un certo senso rappresenta l’altra figura femminile del disco, assieme a Viola, a differenza del fatto che lei è però terrestre. Di conseguenza vive molti dei drammi che le donne, tutt’ora purtroppo, subiscono.

Ditemi almeno tre gruppi Metal (italiani e non) con cui vi piacerebbe condividere il palco. E almeno un festival in cui vorreste suonare…

Hrothgar: Sono moltissimi i gruppi che hanno influenzato i nostri gusti e il nostro sound. Ci piacerebbe suonare con ognuno di essi! In ordine di anzianità Iron Maiden, Metallica, In Flames, Slipknot, Lamb of God per citarne alcuni…
Per quanto riguarda i festival beh, sicuramente Download, Wacken Open air, Ozzfest sono alcuni tra i più noti…ma qualsiasi festival per noi rappresenta un’opportunità di confronto con altri musicisti, di crescita e di ascolto.

Progetti per il futuro?

Hrothgar: Per quanto riguarda il breve periodo, dopo l’uscita del disco è fondamentale un release party degno di tale nome. Ci stiamo preparando duramente per offrire il miglior spettacolo della nostra carriera al pubblico che, costantemente, ci ha seguiti durante la nostra crescita e che si merita il nostro massimo! Durante tutti questi anni abbiamo visto i locali sempre più pieni e questo è stato uno stimolo enorme a migliorarsi.
Per quanto riguarda il futuro un po’ più lontano invece ci stiamo muovendo a 360° per mettere in risalto il disco. Sicuramente non è semplice muoversi nel panorama musicale ma fortunatamente abbiamo trovato un partner fidato nella Raine Music e Management con la quale, dopo il successo del Sicily Hell Tour con Fabio Lione, stiamo vagliando diverse opportunità relative sia ai festival estivi sia al tour italiano che dovrebbe partire il prossimo autunno.

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Viola è su Spotify, ascoltatelo!

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Virginia Villo Monteverdi

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