Cake designer. Avete mai provato a scrivere queste due parole su Google? Se non lo avete mai fatto, provateci. Si apre un mondo. Esistono decine di siti, portali interi collegati a questo termine. Fra di essi c’è anche la Federazione Italiana Cake Designer. Se si toglie il filtro lingua e si cercano anche siti in inglese, laddove il fenomeno è ancora più esteso, i risultati aumentano vertiginosamente. Mi sono recato, allora, a chiedere in edicola, dove ho constatato che anche sulla carta stampata se ne parla in abbondanza: esistono un paio di riviste mensili che trattano l’argomento, ma se a esse aggiungiamo i periodici e i numeri unici, uno può scegliere, ogni mese, mediamente tra una decina di riviste. Per non parlare dei corsi che si trovano ovunque, perfino su Groupon. Tra le cose che ho scoperto navigando sulla rete, quella che mi ha affascinato di più è l’esistenza di un festival italiano: il “Cakefestival”. Giunto alla sua quinta edizione, si terrà dal 3 al 5 ottobre a Milano.
Come ogni argomento che fa “moda”, l’evento ha i suoi fans e i suoi detrattori, che criticano questa nuova forma d’arte, sostenendo che, in realtà, non si tratta di vera pasticceria. Tempo fa un’inchiesta di Striscia la Notizia aveva nel mirino proprio la bassa qualità dei prodotti utilizzati per fare le torte di Cake Design: molti di questi ingredienti, infatti, venivano comprati all’estero, eludendo così la tracciabilità obbligatoria e le norme d’igiene vigenti nel nostro paese. Un altro articolo recensiva proprio il festival di Milano, accusando gli espositori di dare troppa importanza alle decorazioni, perdendo così di vista la base e la bontà delle torte. Mentre alcuni espongono un vero e proprio Manifesto contro il Cake Design, con diverse ragioni a sostegno della loro tesi.
Un vero e proprio fenomeno, insomma, che anche noi di TuttoMondo abbiamo voluto trattare. L’abbiamo fatto in un modo un po’ diverso dal solito, cioè intervistando una giovane ragazza, tra l’altro nostra amica: Valeria Minucci, che si diletta in questo hobby tanto in voga oggigiorno.
Ciao Valeria, raccontaci, come è nato il tuo hobby?
Mi sono appassionata vedendo programmi di cake designer su Sky, questi programmi hanno fatto crescere in me la curiosità, che è sfociata in un mini corso acquistato su Groupon. Una volta che ho iniziato, sono riuscita a coinvolgere anche tutta la mia famiglia e il mio ragazzo, ora siamo una sorta di team, che fa un ottimo lavoro di squadra.
Da quanto tempo lo fai?
Sono circa due anni e mezzo che mi diletto in questo genere di pasticceria.
Hai fatto altri corsi?
Dopo il primo ne ho fatto un’altro che però non mi ha particolarmente entusiasmata
Le idee decorative che usi per realizzare le torte sono tue?
Si, sono partorite dalla mia fantasia, di solito le persone che mi ordinano un dolce mi dicono solo il tema principale, poi io scelgo io cosa metterci.
Sai che è un settore molto criticato? Cosa ne pensi?
Si, molte persone, sopratutto in Italia, dicono che sono dolci americani, mentre invece la loro origine è inglese, e che non sono buoni come i “veri” dolci italiani, come per esempio la crostata di frutta. Belli da vedere ma non buoni, ma, al contrario, gran parte delle persone che hanno provato le mie torte mi hanno fatto i complimenti anche per la loro bontà
Ma come sono fatte le tue torte? Gli ingredienti che usi sulla torta sono tutti fatti da te?
L’esterno è sempre pasta di zucchero, mentre dentro solitamente sono fatte con il pan di spagna, ma dato che a me non piace molto, vario, per esempio per i bambini tendo a fare una torta di yogurt riempita con crema pasticcera e nutella, oppure con crema chantilly e fragole. Si, io preparo tutti gli ingredienti da sola anche la pasta di zucchero e la crema di burro, che in gergo si chiama “ghiaccia”, Per farli sono necessari moltissimi attrezzi, alcuni decisamente costosi.
Le torte e le decorazioni sono preparate con ingredienti naturali? Fai uso di coloranti?
Quello che posso lo faccio con ingredienti naturali, ma lì dove ce n’è bisogno, come nelle decorazioni, uso coloranti alimentari con il minimo di prodotti chimici, è una cosa a cui sto molto attenta.
La tua passione si estende anche alla cucina in generale?
Si, mi piace fare da mangiare, ma tra i vari piatti preferisco sempre cucinare dolci.
E’ un hobby o mira a voler diventare un’attività?
Un hobby. Come lavoro a me piacerebbe fare la guida turistica, però se non ci dovessi riuscire, potrebbe essere un’alternativa valida.
-Cos’altro ci vuoi raccontare?
Be’, mi piacerebbe migliorare, ad esempio fare un corso sul perfezionamento dei volti sarebbe molto interessante. Mi piacerebbe anche poterlo insegnare.
Dopo questa chiacchierata con Valeria, e dopo aver visto i suoi lavori, non mi schiererò. Credo che qualunque cibo, se preparato con passione, in maniera artigianale, e con prodotti di qualità sia buono e devo dire che, soprattutto per occasioni particolari, eventi da ricordare o anche ogni tanto per cambiare, decorazioni di questo genere possano regalare un piacere che va oltre il gusto.
Dario Soriani
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