Kandinsky, bambini e arte

Sempre maggiore è l’attenzione riservata ai laboratori didattici pensati per insegnare l’arte ai bambini. Il rischio è quello di capovolgere i ruoli, ma vale la pena correrlo. Ce ne parla Elena Bravi, ideatrice di una nuova iniziativa per Formetica, attiva dal 3 marzo 2015: conosciamo meglio il suo progetto.

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Ciao Elena, parlaci un po’ di Formetica: di cosa vi occupate e da dove nasce l’idea?

Formetica è un’agenzia che si occupa principalmente di formazione, ma organizza anche corsi dedicati al tempo libero, con una sezione per bambini e adolescenti. Quest’estate ho avuto la fortuna di conoscere una responsabile dei corsi di Formetica che aveva portato la figlia, da lì è nata la proposta che si è poi trasformata in una collaborazione. Il laboratorio del 3 marzo 2015 sarà il primo e spero avrà successo! Seguiranno poi altri laboratori tra maggio e giugno, uno sull’autoritratto, un percorso suddiviso in tre tappe e un altro, guarda caso, proprio sull’opera Tuttomondo di Keith Haring. I laboratori sono ideati da me, Formetica mi fornisce lo spazio e il materiale. Insomma, ho avuto la fortuna di conoscere la persona giusta al momento giusto!

A chi sono rivolte le vostre attività formative?

La maggior parte delle attività di Formetica sono rivolte agli adulti: corsi di lingua, corsi di formazione professionale, corsi di informatica. Da qualche anno però si è aperta anche a un pubblico più giovane con un catalogo ricco di corsi, formativi e per il tempo libero, tra cui skateboard, inglese e videomaker. Questa dei laboratori è una novità assoluta, un esperimento che spero porterà frutto e curiosità tra le mamme e i bambini.

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Parliamo del nuovo laboratorio ideato per i più piccoli: “Tra forme e colori nel Magico mondo di Kandinsky”. Di cosa si tratta?

L’impostazione dei laboratori che propongo è più o meno simile; cambiano ovviamente i contenuti. C’è una prima parte teorica, dove introduco il movimento e l’artista di riferimento. Racconto in maniera semplice e divertente e con l’ausilio di immagini, la tecnica, i mezzi espressivi, il periodo storico, senza dimenticare di aggiungere aneddoti divertenti e fare domande direttamente ai bambini, per coinvolgerli ed evitare di essere troppo “cattedratica”, rischierei di perdere immediatamente la loro attenzione. Poi si passa alla parte pratica: in base alle conoscenze acquisite i bambini dovranno riprodurre un’opera dell’artista o creare qualcosa ispirandosi alle sue opere in generale. Nel caso di Kandinsky ad esempio, i bambini dovranno riprodurre un collage astratto.

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In molti hanno tentato di spiegare l’astrattismo e Kandinsky, è un percorso intellettuale molto complesso e non sempre facilmente assimilabile se non in forma semplicemente didattica. Come si fa a spiegare l’astrattismo ai bambini?

Bella domanda. In realtà è più semplice di quel che si pensi, sia per Kandinsky che per l’arte moderna e contemporanea in generale. Basta trovare il codice giusto per attirare la curiosità di un uditorio già di per sé voracissimo di novità. I bambini sono privi di schermi e vedono l’arte in maniera molto meno pregiudiziale degli adulti. Una volta spiegato un quadro di Kandinsky ad esempio, riescono subito ad apprezzarne il senso e capirne il contenuto. Kandinsky, con le sue forme geometriche, i suoi colori “emozionali” e la musicalità che contraddistingue tutto il periodo astratto, è un artista a cui i bambini si sentono in realtà molto affini, e fin da subito ne vengono attratti.

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 Una domanda per il futuro: avete altri progetti in serbo? Quali?

Personalmente, progetti ne ho molti. Spero che l’esperienza con Formetica possa continuare positivamente, visto che siamo appena agli inizi. Mi piacerebbe poter portare questo tipo di laboratori nelle scuole e poter trasmettere al maggior numero possibile di bambini la mia passione. Vorrei inoltre poter ideare dei laboratori legati all’arte più propriamente contemporanea, presentando artisti più recenti. Il mio sogno più grande sarebbe lavorare in un museo, dove le opere d’arte si vedono dal vivo e poter accompagnare i bambini alla scoperta degli artisti, insegnare loro che l’arte non è inutile come molti credono, ma è alla base della nostra cultura e conoscenza.

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Quale valore ha, oggi, la proposta di un insegnamento della storia dell’arte che tenga conto di una percezione innanzitutto fisica ed empirica, dando ai bambini la possibilità di creare, rivelando la propria personalità, a partire dall’insegnamento dei grandi maestri?

Credo che la parte pratica sia fondamentale per avvicinare i bambini all’arte, soprattutto quella moderna e contemporanea. E’ un modo per approfondire e conoscere divertendosi. Ovviamente questa parte pratica deve essere sempre accompagnata da un motivo preciso: il bambino deve essere consapevole che quello che sta facendo è legato ad una serie di conoscenze acquisite; in questo modo il bambino conosce e indaga l’arte in modo critico ma anche coinvolgente. Quando ritorna a casa, non ha solo il lavoro da far vedere ai genitori, ma anche un sacco di cose da raccontare. Ha creato un’opera d’arte “come Kandinsky” o “come Picasso”, insomma si immedesima nell’artista che ha approfondito! I bambini sono molto fortunati perché, come diceva Bruno Munari, è ancora viva in loro “la curiosità di conoscere, il piacere di comunicare, la voglia di capire” .

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Ringraziamo Elena per la gentile collaborazione e le auguriamo il meglio per questo suo nuovo progetto.

È un piacere scoprire che sono sempre più i giovani pronti a mettersi in gioco, gli stessi che con tanta pazienza e notevole determinazione riescono a fare didattica passando per l’imprescindibile via dell’ esperienza.

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