Dark Water, una mostra di Sandra Binion alla Galleria Passaggi di Pisa
Quando la nostra mente va all’idea di Paradiso Terrestre, viene riempita da immagini di pienezza floreale, sontuosità boschive, animali selvaggi in atteggiamenti mansueti, e dei nostri cosiddetti progenitori nel pieno della loro perfezione fisica. Per secoli e secoli gli artisti hanno perpetuato questa iconografia idilliaca.
Sandra Binion, artista americana con frequentazioni italiane, in questa interessante mostra alla Galleria Passaggi di Pisa ne dà invece una visione inedita e personalissima: sottrae, taglia, rarefà, reinterpreta il mito con solo cinque opere.
Una foto, due installazioni video, un bronzo e un marmo, solo questo per raccontare l’inizio della storia del mondo.
Entrando, dalla parete di fondo una ragazza ci guarda con aria vagamente sprezzante mentre mangia una mela, dal suo sguardo si capisce che sa di non doverlo fare, ma lo fa. Mangia la mela verde con ripetitività ossessiva, lo sguardo fisso su di noi. Un telo leggero, sorta di sipario, vela l’immagine, quasi una tentazione per chi guarda, alzarlo o non alzarlo, mordere la mela e cambiare la propria sorte o lasciare tutto com’era, una lusinga troppo forte per poter resistere.
Una grande fotografia dai toni oscuri cattura la nostra attenzione, è Dark Water, l’opera che dà il titolo alla mostra: da un fondo nero e cupo d’acqua risalgono galleggiando immobili foglie lanceolate e piccoli fiori. Tutto è nero dopo la cacciata, ma sopra di noi ancora fluttuano i malinconici lacerti della bellezza che abbiamo perso: il ricordo struggente di quello che poteva essere.
Un ramo contorto di pino con una pigna sfilacciata, realizzato in bronzo, si staglia sul candore del muro raddoppiando con l’ombra il suo volume, una sorta di archetipo dell’albero della tentazione. Il marmo puntinato collocato al suo fianco rievoca con perizia la sottile tela di un ragno bagnata dalle gocce di rugiada, e sembra ricordarci che molta della bellezza dell’Eden è ancora qua.
A terra, una specie di culla di marmo è illuminata da un’istallazione video: i corpi nudi e vistosamente segnati dal tempo di un uomo e di una donna fanno gesti lentissimi semisommersi dall’acqua.
La caduta è avvenuta, la vecchiaia e la morte sono diventate le nostre padrone, resta solo la malinconia e il breve conforto dell’altro.
Osserviamo dall’alto, quasi incapaci di staccarci da questa visione, avvinti anche noi allo stesso destino.
Quella di Sandra Binion è un’esposizione potente nella sua apparente semplicità. Visitatela al crepuscolo, quando le opere saranno ancora più evocative e le ombre della sera ne aumenteranno la suggestione. Il mito non è cosa da raccontarsi al sole.
La mostra Dark Water di Sandra Binion resterà aperta fino al 20 maggio alla Galleria Passaggi di Pisa in via Garofani 14.
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