La nuova mostra a Villa Pacchiani

Elena Carozzi, Beatrice Meoni, Phillippa Peckham, Maja Thommen e Silvia Vendramel

L’attenzione è tessuto novissimo

 a cura di Ilaria Mariotti

inaugurazione sabato 11 giugno 2016 ore 18.00

Villa Pacchiani – Centro Espositivo

piazza Pier Paolo Pasolini Santa Croce Sull’Arno

 Sabato 11 giugno alle ore 18.00 presso il Centro Espositivo Villa Pacchiani di Santa Croce sull’Arno si inaugura la mostra di Elena Carozzi, Beatrice Meoni, Phillippa Peckham, Maja Thommen e Silvia Vendramel L’attenzione è tessuto novissimo, un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull’Arno. Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali con la sponsorizzazione di Cassa di Risparmio di San Miniato.

Il progetto muove dall’esigenza di cinque artiste, tre pittrici e due scultrici, di provenienza e formazione diverse, per la costruzione di una condivisione di processi di ricerca. Un’esperienza di dialogo e di ricerca comune che si sviluppa principalmente in due fasi: la prima, negli studi, dove le artiste portano avanti la loro ricerca personale, condivisa in momenti stabiliti di riflessione e apertura al gruppo. La seconda, nella pratica dell’allestimento, che si concretizza nel portare direttamente sul luogo espositivo materiali preparatori o opere finite e nel collocarle nello spazio rendendo così attivo il dialogo tra le varie ricerche e il luogo che le accoglie.

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Nei dispositivi che ne nascono, generati anche dall’improvvisazione, le singole voci vanno ad intrecciarsi in una partitura comune. Lo scopo è quello di offrire nuove possibilità di intervento in cui la mescolanza e l’accostamento dei diversi linguaggi consenta maggiori prospettive e possibilità di riflessione sul lavoro nel rispetto delle ricerche e dei linguaggi di ciascuna ma lavorando, al contempo, su un progetto comune. Da questi incontri nascono proposte di allestimento di un percorso che, insieme ad opere individuali, riconducibili a ricerche personali, sviluppa incroci e significativi parallelismi, mette in evidenza divergenze, si muove da domande pratiche (nell’ordine dei materiali e delle tecniche), fino a riflessioni di carattere più esistenziale. La mostra si propone come un continuo dialogo tra opere, artiste e pubblico. La relazione, il dialogo continuo tra le cinque artiste, tra le opere e il pubblico è stato presentato nel 2015 presso il LAS (Laboratorio del Liceo Artistico di La Spezia), presso la ex Ceramica Vaccari per NOVA cantieri creativi e, sempre nello stesso anno, durante la residenza nel comune di Quero Vas nell’ambito di Dolomiti Contemporanee.

Il centro Espositivo di Villa Pacchiani diventa il luogo per presentare un lavoro in progress, che mantiene le tracce di un processo creativo, assembla frammenti di lavoro individuale e messo in condivisione. Per l’occasione e per sottolineare la necessità di un dialogo, parte del progetto è una serie di laboratori dedicati ai bambini del territorio dal titolo Mattine. Gli incontri si configureranno come dei laboratori di pensiero e del fare, aperti a bambini (piccoli gruppi, da 4 a 8 bimbi per volta dagli 8 ai 12 anni) e si svolgeranno nel mese di giugno – metà luglio confrontandosi con gli spazi della Villa, con materiali diversi, per condividere lo spazio insieme alle artiste, lavorando sui principi della fiducia e della composizione collettiva.

Elena Carozzi nasce a Milano nel 1967. Inizia il suo percorso artistico nel 1990 a Milano, presso la  bottega di decoratori che lavora per lo studio dell’architetto Roberto Peregalli. Nel 1999 si dedica prevalentemente alla pittura, con il maestro Gian Carozzi, suo nonno, studia e approfondisce l’uso della materia. Nel 2002 la sua prima personale.
Per molto tempo lascia distinte le due espressioni artistiche, pittura e decorazione, ma il forte interesse che le suscita lo studio dei post impressionisti, Edouard Vuillard e Pierre Bonnard, la porta ad elaborare una fusione dei due linguaggi. Ha esposto in gallerie in Italia e all’estero.

Beatrice Meoni dopo la laurea in Letterature straniere, si forma attraverso i lavori con compagnie teatrali e scenografi di rilievo. Negli ultimi anni si dedica principalmente alla pittura, il suo lavoro si compone attraverso costruzioni di oggetti fallati, o rotti, provenienti dal quotidiano, che costituiscono un incipit di immagini e narrazioni sul reale. Il lavoro pittorico coglie la somma di questi oggetti nei suoi tentativi di percorso, le cadute, gli scollamenti, le fratture, attingendo alle forme, ai loro legami e si sviluppa principalmente per cancellazioni, sottrazioni dell’intero. Nel 2012 inizia la sua collaborazione con la galleria Cardelli & Fontana di Sarzana. Nel 2014 una sua opera entra a far parte della Collezione dei Musei di Verona attraverso il Fondo Acquisizioni ArtVerona. Tra le ultime esposizioni ricordiamo: 2015 “[dis]appunti”, Museo Arte Contemporanea, Lissone, a cura di A. Zanchetta, Paper weight”, residenza  e intervento collettivo Dolomiti Contemporanee, Ex Cartiera di Vas (BL) ,”Hier bin ich nun. Was soll ich tun?”, intervento collettivo, NOVA, Ex Ceramiche Vaccari, Santo Stefano di Magra.

Phillippa Peckham nasce a Iserlohn, Germania nel 1957. Ha studiato presso Bath Academy of Art e a Londra presso The Byam Shaw School of Fine Art. Successivamente ha insegnato disegno a Londra presso Goldsmiths College of Art e Heatherly’s College of Art. Il lavoro parte da immagini fotografiche, disegnate e lavorate con pittura liquida o inchiostro, olio su tela o legno. La libertà e l’estrema semplicità del segno, conducono spesso il suo lavoro all’astrazione. Ha esposto a Londra al Royal Accademy, a Parigi , Milano e tra le ultime esposizioni,  “Paper weight”,  residenza  e intervento collettivo Dolomiti Contemporanee, Ex Cartiera di Vas (BL) ,”Hier bin ich nun. Was soll ich tun?”, intervento collettivo, NOVA, Ex Ceramiche Vaccari, Santo Stefano di Magra.

Maja Thommen si è formata come scultrice negli anni 91-95 all’Accademia di Belle Arti di Carrara, tra le cave di marmo e un ambiente artistico internazionale. Nonostante la sua permanenza nel nord della Toscana, ha esposto soprattutto in paesi di lingua tedesca: Svizzera, Austria e Germania, lavorando con varie gallerie ed eseguendo commissioni pubbliche e private. In Italia ha  esposto alla galleria Jannone di Milano e alla galleria La Subbia  di Pietrasanta, partecipando a numerose collettive. Varie residenze artistiche portano l’artista a muoversi frequentemente dal Giappone alla Danimarca, all’Islanda lasciando segni visibili nella sua pratica di lavoro. Attualmente vive e lavora a Camaiore (Lucca).

Silvia Vendramel (Treviso, 1972), si occupa di scultura e installazione. Rendendo tangibile ciò che è effimero e spesso estraneo ciò che è familiare, la sua ricerca si basa sullo spostare e trasformare elementi del quotidiano per dar luogo a un dialogo con la realtà che la circonda. Il suo procedere varia, in equilibrio tra razionalità e intuito, in un dialogo costante con la mutevolezza del divenire. Il suo lavoro è stato esposto in Italia e all’estero, alcune delle mostre sono state: “Neve. Sole. Ti seguo tempo”, museo MAGra (PR), “Paper Weight”, Ex Cartiera di Vas (BL), Dolomiti Contemporanee 2015, “L’origine è nuda” a cura di A. Zanchetta, Galleria FlavioStocco (TV) 2015, ”Il collasso dell’entropia”, Museo d’Arte Contemporanea di Lissone 2014, “Soffi e altre stanze” Galleria Nicola Ricci, Carrara 2014, “K Series”, IFCR Residences, Shangai 2012, “Round the clock”, evento collaterale della 54° Biennale di Venezia, Spazio Thetis (VE) 2011,“Here Exactly”, Italian Academy, NY 2008 (Premio New York 2007).

Comunicato Stampa

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