Con Massimo a scuola di teatro

“Ti racconto la mia scuola di teatro”

Intervista a Massimo Risi, studente dell’istituto romano La Cometa.

Anche il teatro ha le sue scuole, ne esistono davvero tantissime, più o meno famose e rinomate.

A Roma, oltre alla illustre Accademia Silvio D’amico, c’è ad esempio il Centro Internazionale La Cometa, una scuola di Teatro, nata nel 1997, che è il risultato dell’integrazione tra diverse pedagogie, in particolare quella russa, quella italiana e quella inglese. Tra i fondatori, oltre a Lilli Cecere, Gianfranco Isernia, Valeria Benedetti MichelangeliGiorgio Barattolo e Alan Woodhouse, troviamo Nikolaj Karpov, il famoso teorico e attore russo, scomparso nel 2014. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con chi ha superato i provini lo scorso anno e sta ancora frequentando i corsi per capire com’è, vista dell’interno, una scuola di teatro.

Il nostro studente/aspirante attore si chiama Massimo Risi, ha 22 anni ed è originario di Pisa.

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Ciao Massimo, come hai scelto la Cometa tra le tante scuole di Teatro?

Ho trovato per caso una brochure (perché il centro La Cometa è uno dei partner di Prima del Teatro, Scuola Europea per l’Arte dell’Attore, che si svolge tra S. Miniato e Pisa tutte le estati dal 1985) nel momento in cui stavo cominciando a guardarmi intorno per scegliere dove andare. La proposta mi sembrava interessante, 3 anni di studio, una preparazione completa, in più la possibilità di seguire una settimana di corsi gratuitamente, per capire se l’ambiente è quello che fa per te.

Ed hai subito scelto la Cometa?

No, ho fatto il provino anche per il Piccolo di Milano, la mia prima scelta. Non è stata una bella esperienza però. L’ho trovato un posto freddo e asettico, sicuramente a causa dell’enorme massa di aspiranti studenti. Il mio provino è durato meno di un quarto d’ora, senza nessun commento o critica, il classico: “bene, le faremo sapere!”. I professori dovevano essere velocissimi o avrebbero impiegato mesi per vederci tutti. Questo però mi ha messo molto a disagio.

Massimo Risi e la scuola di teatroAlla Cometa è stato diverso. Certo, la scuola è più piccola quindi il numero di persone che tentano il provino è assolutamente inferiore, ma qui mi sono sentito a mio agio, mi sono sentito, in un certo senso, importante.

Raccontaci una giornata tipo nella scuola

Le lezioni durano dalle 10 alle 17 circa, con un’ora di pausa tra le 13 e le 14 per il pranzo. Ma è anche possibile che questi orari slittino leggermente, a seconda delle attività proposte. Solitamente abbiamo due corsi la mattina e due il pomeriggio, l’orario minimo di una lezione è di un’ora e mezza. La didattica prevede corsi di dizione, canto, recitazione, movimento scenico, voce e danza (che è prevalentemente danza classica).

Danza classica? Avevi mai studiato danza?

Mai prima d’ora. Infatti all’inizio la odiavo, anche perché ci obbligavano a mettere la calzamaglia. Inoltre immaginatevi che cosa significa iniziare a studiare danza classica a vent’anni, con un corpo ormai da uomo. I primi tempi ricordo solo un gran dolore a muscoli che neanche sapevo di avere. Ora invece dopo mesi capisco l’importanza che questo studio sta avendo su di me, nel controllo e nella consapevolezza del mio corpo.

Una domanda che pare doverosa a questo punto è: hai trovato quello che cercavi?

Si, assolutamente si. L’ambiente è stimoltante, i professori sono competenti e disponibili, il fatto di essere in classi di 10-15 persone ci permette di approfondire gli argomenti come non è possibile altrove. Sono contento della mia scelta.

Ringraziamo Massimo per la disponibilità e gli facciamo un enorme in bocca al lupo per i suoi studi futuri.

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Chiara Lazzeri

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