Presentiamo il Pisa Film Forum

TuttoMondo è lieta di intervistare Andrea Ciucci, presidente del circolo Pisa Film Forum, associazione cinematografica attiva presso il Cinema Lanteri dove svolge la sua attività di divulgazione, diffusione, recupero, promozione di culture cinematografiche internazionali.

Per Novembre - Intervista Completa Andrea Ciucci (con il direttore della programmazione classic del Film Forum NYC, Bruce Goldstein)

Prima di cominciare vorrei ringraziarti per averci concesso questintervista. Se vuoi introdurre ai lettori di TuttoMondo la genesi, i primi passi e un po’ di storia della vostra realtà siamo ben lieti di ascoltarti.

Grazie a te e a TuttoMondo per esservi interessati al nostro lavoro. Il Pisa Film Forum nasce nel febbraio del 2012 dalla comune volontà di un gruppo di persone che ruotavano (e in parte ruotano ancora) intorno al cinema Lanteri, nello specifico il sottoscritto e i fratelli Luca e Marco Teti. Insieme ad altri amici ci costituimmo come circolo del cinema aderendo all’associazione nazionale Unione Italiana Circoli del Cinema. Il nome Pisa Film Forum deriva dal mio primo viaggio a New York City, dove ebbi modo di conoscere ed apprezzare il lavoro del Film Forum in Houston Street: il Pisa Film Forum è in una parola, il tentativo di ripetere a Pisa quel tipo di proposta cinematografica basata sul recupero di grandi classici restaurati, pellicole dimenticate degne di nuova visibilià e film indipendenti difficilmente reperibili in altri circuiti, con uno sguardo verso il pubblico non esclusivamente cinephile. Per il primo anno di attività il Pisa Film Forum scelse Sam Fuller come regista a cui dedicare una personale e portò in sala parecchi suoi film ormai perduti e fuori catalogo in Italia, stabilendo così uno degli specifici della propria attività, quello di prendere i film direttamente dai mercati esteri e proporli in versione originale con i sottotitoli in italiano, sottotitoli di cui noi curiamo direttamente la realizzazione. L’omaggio a Sam Fuller fu anche una chiara dichiarazione di intenti, infatti abbiamo adottato la sua definizione di cinema, espressa nel cameo del film Pierrot le fou di Jean Luc Godard: “Il cinema è un campo di battaglia: amore, odio, azione, violenza, morte… In una parola: emozione”.

Nel vostro sito web è presente il programma dettagliato delle proiezioni fino a dicembre 2014 ed è molto interessante vedere lunione tra pellicole di genere, pellicole indipendenti, film in anteprima, cortometraggi dautore. Ho sempre pensato da spettatore e fruitore della materia che il vero scopo di tali iniziative non è quello di rivalutare tutto senza un criterio, solo per il gusto di aver visto un film cult, ma riportare alla luce pezzi di storia (più o meno conosciuti) con il quale il pubblico si dovrà confrontare. Ti volevo chiedere per lappunto se le attività di Pisa Film Forum nascono con questambizione di fondo.

Certo, come dicevo sopra, lo spirito che anima le nostre scelte non prescinde mai dal pubblico a cui intendiamo rivolgerci e soprattutto non parte dal presupposto che un cineclub debba esclusivamente programmare film “d’autore” inaccessibili ai più, rivolti a una elitè di cinephile, ma la nostra… chiamiamola “missione”, uè quella di proporre percorsi di visione “consapevole”, costruendo rassegne su temi specifici, generi cinematografici o interpreti e autori che secondo noi vale la pena di essere visti o ri-visti. In questo senso a noi interessa più proporre un grande classico restaurato da godere in sala, esperienza che ormai si sta perdendo e che in alcuni casi è fondamentale per apprezzare a pieno certi film (penso ad esempio ad un bel cinemascope alla Sergio Leone), oppure un film scomparso dalla distribuzione italiana o magari mai distribuito (penso a tanti film stranieri ad esempio) piuttosto che l’ultimo film vincitore del premio tal dei tali al festival X. Da amanti del cinema, ci prendiamo la responsabilità di proporre un programma di proiezioni “doc”, in un certo senso ci arroghiamo il diritto di guidare il pubblico, proponendo un menù che a noi sembra meritevole di essere assaggiato, come quando si consiglia ad un amico di provare un ristorante dove abbiamo mangiato bene.

Per i profani dei Circoli del Cinema, puoi spiegare come avviene il reperimento delle copie dei film proiettati nelle vostre rassegne?

Dobbiamo fare una distinzione, prima e dopo l’avvento del cinema digitale. Prima dell’avvento del cinema digitale le pellicole venivano per lo più reperite presso le varie cineteche sparse sul territorio nazionale, dalla Cineteca Nazionale di Roma, alla Cineteca del Comune di Bologna o la nostra cineteca di riferimento come circolo UICC che è la Cineteca Lucana di Potenza. Queste istituzioni rendevano disponibili le pellicole 35mm per le proiezioni del circuito culturale. Oltre alle cineteche esistono alcuni collezionisti privati che mettono a disposizione le copie. Dunque, un gran lavoro di ricerca e di contatti anche personali con gli operatori del settore. Adesso che il cinema si è trasformato (per fortuna, aggiungo io) e che i supporti sono cambiati, la maggiore fonte per il reperimento delle copie sono diventate le distribuzioni locali (la stessa che distribuisce i film del circuito commerciale) e le stesse case di produzione, che possono concedere copie digitali dei film (qualora esistano) da proiettare in sala. Questo fa si che, con le dovute competenze, si possa addirittura accedere a copie straniere, proprio per la facilità con cui i supporti si possono spostare (abbattendo i costi di spedizione totalmente per quanto riguarda le copie scaricabili da satellite)… basta saper fare i sottotitoli!

Terrore nello spazio oltre ad essere il titolo della vostra rassegna fantascientifica è un film di Mario Bava che contiene in nuce il germe di tantissima fantascienza del futuro (tra cui lo stesso Alien). Come ha reagito il pubblico alla vostra proiezione?

Questa è una mia personale soddisfazione, aver proiettato a Pisa una versione splendida del restauro realizzato per la Mostra del cinema di Venezia di uno dei miei film preferiti di Mario Bava e forse il più sottovalutato del regista sanremese. Il pubblico ha reagito benissimo, accorrendo numeroso e rimanendo entusiasta di questo piccolo capolavoro di artigianato; tutti sorpresi che una pellicola del genere non abbia mai avuto il giusto riconoscimento, anche in un periodo di facili “rivalutazioni” spesso un po’ modaiole e superficiali, a mio modo di vedere. Sarò un uomo felice quando riuscirò a portare a Pisa l’intera filmografia di John Waters… ma forse Pisa non se la merita ancora… ahahahaha…

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Puoi parlarci dei criteri usati per scegliere i film per le rassegne passate, presenti e future, e se vuoi, ci puoi presentare i tuoi stretti collaboratori e i loro principali compiti?

Per i criteri un po’ li ho già descritti sopra, proporre film che noi crediamo essere meritevoli di visione e che magari non potrebbero essere visti su grande schermo in altri luoghi o film che proprio non avrebbero la possibilità di visibilità alcuna. Per quanto riguarda la squadra posso dire che, essendo un lavoro totalmente volontario e non retribuito, io sono il punto di riferimento fisso per persone che secondo i propri tempi e entusiasmi di volta in volta danno una mano. Sicuramente il mio lavoro è affiancato dalla nostra tesoriera, Elisabetta, che si occupa di pagare tutti i fornitori e tenere il bilancio, (sgridandomi pesantemente ogni volta che vorrei comprare un film di genere americano che costa più di quanto potrebbe mai incassare in un anno di programmazione!!), poi c’è Stefania, che si occupa di dare una mano alla promozione, poi Marco che spesso propone idee per rassegne particolari, specie sul cinema italiano, di cui non sono un grande conoscitore (lo ammetto!), e la nostra donna inglese, Sigi, il cui contributo è importantissimo, avendo trascritto almeno una decina di film in questi tre anni, rendendo possibile il lavoro di traduzione e sincronizzazione per la realizzazione dei sottotitoli dei film esteri.

Internet è diventato da anni un luogo in cui il cinema ha trovato un terreno fertile. Tralasciando lo spinoso problema legato allo streaming e al download illegale, ho sempre pensato che la mole di informazioni (i vari database tipo IMDB e la stessa Wikipedia) che la rete offre non sia alla fine dei conti di vero aiuto al pubblico. Paradossalmente lutente medio odierno che dovrebbe essere più informato è più superficiale e distratto rispetto a quello dei decenni appena trascorsi. Sei daccordo con me?

Assolutamente sì. Senza entrare in facili polemiche o scomodare i massimi sistemi, dico solo che oggi siamo un po’ tutti vittime del cosiddetto “information overload” per cui, essendo costantemente bersaglio di una comunicazione eccessiva abbiamo la presunzione di essere informati su tutto, in realtà così facendo perdiamo la voglia di ricercare e di “informarci” veramente. Anche per quanto riguarda il cinema, oggi paradossalmente, le nuove generazioni di spettatori sono molto meno consapevoli e molto più vittime del “trend” o tendenza imposto da modelli creati altrove, per cui anche nel pubblico “cinephile” esistono le mode ed è molto difficile suscitare la curiosità verso cose meno conosciute o banalmente non sotto i riflettori. Citavo poco fa il fenomeno della “rivalutazione” dei film di genere… ecco, io mi arrabbio (per usare un educato eufemismo) quando sotto l’etichetta odiosa, ma tanto trendy, di “trash” si accomunano gemme come Terrore nello spazio e filmacci indifendibili come certe becerate della commedia scollacciata anni ’70… ecco Mario Bava non è Nando Cicero, per piacere! Il compito di associazioni come la nostra è quello di tentare di educare alla visione il più possibile fuori da qualsiasi “trend” imposto e rischiare proponendo visioni “pericolose”… senza mai perdere di vista il fatto che per sopravvivere dobbiamo portare anche il pubblico in sala… perché i film costano e vanno pagati, con buona pace di chi è contro il commerciale a tutti i costi. Non è sempre facile, ma ci proviamo.

Per il 2015 quali progetti avete? Ci puoi anticipare qualcosa?

Per il 2015 non so ancora cosa faremo, devo essere sincero, ma posso anticiparti che a fine novembre avremo l’onore di ospitare a Pisa l’assemblea nazionale della Unione Italiana Circoli del Cinema e per tre giorni vedremo film italiani indipendenti alla presenza degli autori, produttori e distributori che si confronteranno in una tavola rotonda pubblica per fare il punto sullo stato dell’arte del nuovo cinema italiano… poi spero di portare John Waters a Pisa… ma questa è un’altra storia!!

 

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Tomas Ticciati
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