Novità e sperimentazione nelle birre presenti a Beeriver 2017

I nuovi birrifici presenti a Beeriver 2017

Anche quest’anno alla fine della manifestazione stiliamo un breve vademecum dei birrifici presenti all’evento. Potrà servire agli appassionati per approfondire la conoscenza e condividere o dissentire dal nostro giudizio, oppure potrà servire come promemoria per ricordare gli assaggi fatti durante Beeriver. 

 

Birrificio East Side:

Ottimo birrificio, produce anche stili di birra ricercati e fuori dal comune, come la loro Bearway (una California Common) o la SeraNera (una Cascadian Dark Ale) purtroppo non presenti in assaggio alla fiera. Tra quelle in assaggio, giudicherai la migliore la SoulKiss, una American Pale Ale, dalla schiuma decisamente persistente. Al naso, risulta fresca e pulita, con forti sentori di frutta tropicale (pesca, pompelmo). Al palato arriva piacevole e beverina, dettaglio dato dai luppoli americani (che conferiscono anche sentori erbacei e di resina).

 

Birrificio BiRen:

Molti prodotti validi, con diversi premi importanti, ma quella che mi ha colpito e sorpreso maggiormente è la Tosco una Rauch. Dai profumi straordinariamente sensuali (malti affumicati, nocciole e caramello). L’equilibrio è il segreto di questa birra, specie nella miscela dei malti, vengono combinati i malti affumicati, con quelli scuri, in un’armonia rara di sapori. Inoltre, i luppoli tedeschi, arrotondano il gusto spesso spigoloso di una birra di questo stile.

 

Birrificio Badalà:

W.Ipa la migliore. Una birra, che concilia due stili apparentemente agli antipodi, una Blanche, birra fresca e beverina, con una birra amara, e al tempo stessa raffinata come una IPA. La particolarità è data anche qui dal luppolo, quello utilizzato è un Sorachi Ace, luppolo giapponese, che conferisce un tipico aroma fresco al gusto di limone. La birra infatti è adatta a sapori forti, riesce a lasciare una grande pulizia in bocca.

 

Birrificio Cane di Guerra:

Birrificio estremamente innovativo, che ama le sfide, a mio avviso, tutte birre degne di nota. Particolari la sua Vienna Lager e la Berliner Weisse, una birra acida, di antica tradizione berlinese, ben poco diffusa. Tra tutte però la migliore, è la Bohemian Pilsner, una birra lager di tradizione ceca, di non facile realizzazione. I malti conferiscono sapori che ricordano i cereali, e come nella ricetta originale l’aroma erbaceo è conferito e bilanciato dal luppolo Saaz, utilizzato anche in dry-hopping. La birra segue una fermentazione a basse temperature e una lunga maturazione a freddo. Forse la migliore del suo stile prodotta in Italia.

 

Birrificio Hilltop:

Di pregevole fattura anche la Rauch (Bambelg), ma strepitosa a mio avviso la Zenzero, una Belgian Strong Ale che esalta, senza stuccare, l’uso di una spezia non caratteristica del genere e cioè, lo zenzero, appunto. La birra di 8,5 % risulta fresca e leggera, caratteristica difficile, nel genere, si fa bere senza difficoltà. Inoltre ha una grandissima estereficazione, con sentori di frutti /tropicali. Bello anche il nome che come viene descritto dagli stessi birrai, “il nome ZenZero nasce da un periodo un po’ Zen, un periodo dove si cerca di fermare la mente”;

 

Birrificio Il Mastio

Alto egregio birrificio, con diversi prodotti superlativi: la Route 77 (Amber Ale), Rifle (Italian Pale Ale) e la Helvia una Golden Ale. Anche a detta dello stesso birraio, la più caratteristica del birrificio è la loro blanche, la Lithia, vincitrice di molti premi, proprio per la sua capacità di ricordare i sapori del Mediterraneo. Sia al naso che in bocca, infatti sono molto predominanti gli odori del basilico e del rosmarino, che la rendono una birra speciale, nel suo genere. Infatti ricorda a chi la beve, la freschezza tipica degli aromi del tirreno, con quel brio e verve, caratteristiche che devono essere un marchio di fabbrica dello stile e che qui sono presenti in abbondanza.

 

Brasseria Angevine:

Innanzitutto, ringraziamo il birrificio, per la loro presenza alla manifestazione: la prima partecipazione di un birrificio straniero a Beeriver. In fusto avevano portato due birre, tra le due preferisco  la Espine una Brow Ale, ad alta fermentazione, rifermentata in bottiglia, con una presenza forte dei malti, e con una forte caramellatura.

Per quanto riguarda gli altri birrifici presenti anche nelle passate edizioni di Beeriver vi rimandiamo al precedente articolo (Beeriver 2016)

 

 

Dario Soriani
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