Il 14 Dicembre, nell’accogliente Caffè letterario VoltaPagina, in Via San Martino, a Pisa, Alessandra Favilli ha presentato il suo romanzo d’esordio, Terra degli Orsi, edito dalla Factory I sognatori.
L’evento era patrocinato anche dalla nostra rivista, e non solo perché Alessandra è un’amica di TuttoMondo: Terra degli orsi, infatti , è soprattutto un romanzo bellissimo, che riteniamo giusto far conoscere, cosa non sempre facile nel panorama editoriale italiano, ormai monopolizzato da pochi giganti, raramente inclini ad ascoltare voci nuove e interessanti, come questa di Alessandra .
Nel numero di Novembre di TuttoMondo, Filippo Bernardeschi aveva intervistato Alessandra Favilli che ci aveva anticipato i temi e i personaggi della storia e anche ciò che l’aveva indotta a scriverla, e già ci aveva incuriosito: ora che lo abbiamo letto, possiamo affermare che Terra degli orsi è uno di quei romanzi che ti portano a credere che la narrativa non sia morta, come qualcuno sosteneva un po’ di anni fa, ma che goda di buona salute e che valga la pena, soprattutto, di cercare nella scrittura femminile i segni di questo benessere.
Nella storia si intrecciano le vicende di tre personaggi femminili: una giovane biologa che vive le contraddizioni e i dubbi del nostro tempo, una coraggiosa signora borghese della fine dell’’800, e un’orsa, trasferita, o per meglio dire, deportata dai nativi boschi balcanici alle montagne del Trentino, per un progetto di ricostituzione della fauna originaria, cancellata da decenni di caccia indiscriminata e di distruzione dell’ambiente naturale, ad opera di un’umanità priva di scrupoli e di discernimento.
Le storie delle tre protagoniste si sviluppano su percorsi ora paralleli, ora convergenti. Le loro vite spesso sono segnate dalla fatica del vivere ma soprattutto dal coraggio e dalla volontà di lottare, dall’istinto, squisitamente femminile, alla cura dell’altro più debole, alla protezione, alla ricerca e alla costruzione della giustizia. Sarebbe però sbagliato pensare a questo romanzo come ad una storia edificante, di buoni sentimenti o, addirittura di eclatanti atti di eroismo. E’ infatti nel semplice gesto quotidiano, nella scelta dettata dal femminile buon senso e dal rispetto dell’altro che queste protagoniste realizzano la loro piccola rivoluzione quotidiana, apparentemente invisibile ma, sembra suggerire l’autrice, indispensabile e, alla lunga, dirompente. Le donne di questo romanzo sono indubbiamente coraggiose, ma di quel coraggio sereno che accompagna spesso la vita femminile, quello che viene dalla consapevolezza che le fatiche quotidiane vanno accettate e affrontate, perché la vita questo ti chiede e perché sai che è giusto così.
Tutto questo narrato con una scrittura sapiente e profonda, che non concede nulla ai facili sentimentalismi, ma che riesce a raggiungere i più nascosti luoghi dell’anima, attraverso un lessico lirico e evocativo che ti porta a vedere e sentire con gli occhi dei personaggi, a provare le loro sensazioni. E non è semplice, soprattutto se il personaggio è un’orsa!
A scegliere un animale come protagonista di un romanzo, infatti, si corre il rischio di cadere nel sentimentalismo o, peggio ancora, nell’umanizzazione del personaggio. La letteratura e il cinema per l’infanzia ( ma non solo), ci hanno spesso presentato animali con sentimenti e comportamenti umani, a volte con l’intento moralistico, e superficiale, di confrontare le nostre azioni e i nostri sentimenti di persone a quelli degli animali stessi, per suggerire una loro purezza d’animo, una loro bontà, per noi irraggiungibile.
Invece, il vero rispetto per gli animali, ci suggerisce l’autrice, passa per la conoscenza della loro diversità e, contemporaneamente, per l’accettazione del loro indiscutibile diritto a vivere secondo le leggi dettate dalla loro natura.
Nei comportamenti dell’orsa Lisa, protagonista di questa storia, non troverete segni di umanizzazione: essa si muove nel mondo guidata dai suoi istinti e dai suoi bisogni di animale, niente di più e niente di meno. E se la sua storia vi commuoverà, non sarà perché essa vi è stata presentata come un essere simile a noi, piuttosto sarà perché sarete riusciti a percepire la sua vera essenza di creatura selvaggia.
E ad arricchire ulteriormente queste vicende, c’è una sapiente ricostruzione della vita borghese toscana di fine ‘800: ci viene presentata la vita quotidiana ma anche le tensioni sociali e politiche; abbiamo di fronte la nascita di una società di massa che trascina, nella sua velocissima crescita, un’umanità non sempre pronta a capire il significato di cambiamenti così radicali. Abbiamo così anche l’occasione di incontrare personaggi realmente esistiti, come Anna Franchi, una antesignana del movimento femminista italiano, il cui impegno, purtroppo, oggi, è sconosciuto ai più.
Un romanzo, insomma, che merita di essere letto e diffuso; adatto a tutte le età e a tutti i palati. Un romanzo che ci suggerisce, come diceva un’altra grande donna, che l’ostacolo più grande dell’agire umano è la paura, ma l’errore più grande è rinunciare e cedere allo scoraggiamento.
E parlando di coraggio non si può dimenticare di segnalare la casa editrice di questo romanzo.
La Factory editoriale I sognatori, infatti, è un coraggioso esperimento, nato dalla mente creativa di Aldo Moscatelli che, poco più di un anno fa, ha deciso di iniziare questo percorso innovativo, riunendo alcune decine di scrittori in un gruppo impegnato a collaborare per la creazione e la diffusione di opere, come questa, che non troverebbero ascolto alle orecchie della grande industria editoriale, ma che sono a pieno titolo degne di proporsi al panorama letterario italiano.
Il libro è acquistabile online
Donatella Piccini
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