I PoL0 un jazz caleidoscopico

I PoL0 suonano a Exwide per il Pisa Jazz: un esempio di jazz contaminato

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It is rare for a jazz quartet to contain equally formidable composers. Only jazz musicians deal in such selfless emotional truth in the moment and America’s art form now belongs to the world. PoL0, a real band from Italy, plays jazz without borders.

Thomas Conrad sui PoL0

Il secondo tempo del Pisa Jazz inizia a mostrare i suoi talenti: qualche giorno dopo l’esibizione di Miguel Zenón Quartet al Teatro S. Andrea, il 28 febbraio sono arrivati i PoL0 a Exwide, portando nel locale nuove sfumature sonore, dandoci la possibilità di assaporare un jazz diverso, nuovo, dinamico, moderno ed elettronico, parte del loro secondo album intitolato Back Home è uscito a novembre 2014 con l’etichetta CAM Jazz.

I PoL0 sono quattro: Paolo Porta (sax), Valerio de Paola (chitarra), Andrea Lombardini (basso) e Michele Salgarello (batteria), e ognuno di loro ha un ruolo protagonista nella loro musica. Sono una formazione giovane che è nata nel 2012, ma che da subito ha ricevuto notevoli riconoscimenti nel circuito del jazz grazie alla perfetta preparazione tecnica ed espressiva dei suoi componenti, che vantano collaborazioni con i grandi artisti del jazz, e grazie ad una intensa attività̀ live dovuta anche all’inserimento del progetto nel roster del management di Antonello Vitale, uno dei più importanti booking agent italiani, da anni al fianco di icone del jazz quali Pat Metheny, Chick Corea, Wynton Marsalis, Hiromi, Christian McBride e altri. In tour per l’Italia dal 26 novembre, i quattro jazzisti gireranno da nord a sud fino all’ultima data prevista per il 3 aprile a Venezia.

Ma se il gruppo vi incuriosisce, ancora di più dovrebbe farlo il suo nome. PoL0 è un progetto che riesce a riunire differenti tendenze e generi musicali, e proprio in questa sua studiata eterogeneità, il suo nome è un acronimo eloquente che ci dice: poly.oriented.Language.0rbits, ossia un insieme di più linguaggi che orbitano intorno ad un’idea. Così i quattro si descrivono come entità unica:

PoL0 è la volontà̀ di arrivare all’essenza di un’idea e di darne conto a chi ascolta, nella maniera più intensa, efficace e sintetica possibile. In questo senso, una costante tensione all’equilibrio e coerenza tra materiale composto e spazio improvvisativo, in modo che entrambi siano complementari e funzionali a ciò che i brani vogliono esprimere. Anche attingendo a piene mani da influenze indie-rock, pop e post-punk se necessario, perché́ la sintesi non conosce confini.

Se la sintesi di più tendenze è il punto forte del gruppo, la cosa che però risulta estremamente evidente dai loro live è che si tratta si di una band ben uniformata, in cui si sentono primeggiare democraticamente più voci. Voci forti e sicure che sanno autonomamente destreggiare le proprie capacità artistiche e musicali, voci che però riescono ad unirsi in un’unica eco, in un’unica melodia perfettamente composta, che dal vivo suona con estrema perizia e dedizione. Quando i PoL0 suonano su un palco si possono sentire tantissime influenze che vanno a mischiarsi con ritmi e strumenti jazz, creando pezzi estremamente armoniosi, piacevoli, grintosi e ricchi di dinamiche. Nel jazz contaminato di questa formazione ogni membro ha una sua distinta personalità: in molti pezzi eseguiti a Exwide dopo un ensemble strumentale complesso, dove fraseggi si rincorrevano tra loro in una struttura articolata e intricata, che talvolta tendeva alla piacevole dissonanza, uno strumento prendeva la parte del solista e eseguiva un assolo. Una volta il sax, poi la batteria (lasciata sola ad eseguire un pezzo virtuosistico), poi il basso, cupo e gommoso, ed infine la chitarra. In ognuno di questi pezzi gli artisti sembravano imporre la loro tecnica di compositori, ma senza le pretese di un assolo come spesso si sente nel rock, anzi con una naturalezza ed armonia eccellenti.

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Il jazz era in questo concerto la base armonica e tecnica su cui fiorivano le diverse melodie e i diversi ritmi: a tratti si percepiva il blues provenire dai fraseggi della chitarra, lo swing del sax e anche il rock in certi attacchi della batteria, che però era complessivamente jazz, sullo stile di grandi batteristi del genere come Roberto Gatto, Fabrizio Sferra e Ettore Fioravanti. Dal basso provenivano melodie e sonorità post punk unite a delle ritmiche indie rock, e l’effetto era decisamente straniante ma originale al tempo stesso.

Un basso come può essere quello dei Diaframma, dei Joy Division e di tutta la generazione wave, inserito in un contesto jazz è una cosa che sinceramente non avevo mai sentito e a cui non avrei mai pensato. Però suonava veramente bene: a tratti dai pezzi emergevano forti ritmiche post punk che venivano ammorbidite dal suono caldo del sax, ma senza quello, a mio giudizio, alcuni brani avrebbero assolutamente avuto uno scheletro alla Joy Division con suoni secchi e crudi.

Nel complesso la musica dei PoL0 è come lo sguardo nel caleidoscopio: difficile da capire, è musica colta, complessa, sfaccettata e multiforme. Riunisce in sé molti colori dai più cupi ai più caldi, genera intrecci armonici difficilmente orecchiabili ma complessivamente seguibili dalla mente che vi affonda. È uno stile che tiene alta l’attenzione per l’ascoltatore e che riesce a stupire con una tecnica elaborata ma trasmessa alle nostre orecchie con estrema semplicità e umiltà artistica. Leggermente gelidi ed estremamente concentrati sul palco, con un aspetto che mostrava la necessità di rasentare l’armonizzazione perfetta, i quattro hanno trasmesso, calore, entusiasmo e rilassamento acustico. Un gruppo veramente strabiliante.

Tour 2015 a partire dal 15 marzo:

  • 16 marzo, 2015 – Modica (RG): HOSTARIA DELLA MUSICA + masterclass
  • 17 marzo, 2015 – Palermo: SPILLO + masterclass
  • 19 marzo, 2015 – Messina: SCALAMAGGIORE JAZZ CLUB + masterclass
  • 20 marzo, 2015 — Catania: GLAMOUR CAFE’ + masterclass
  • 28 marzo, 2015 – Cuneo: BAROLO JAZZ CLUB
  • 29 marzo, 2015 – Treviso: TEATRO DEL PANE
  • 31 marzo, 2015 – Firenze: NOF GALLERY
  • 01 aprile, 2015 – Spinea (Ve): BARONE ROSSO
  • 03 aprile, 2015 – Venezia: MORION

1604551_769029656468937_4052135558703269047_nVirginia Villo Monteverdi

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