PISA – Le porte di Palazzo Blu riaprono per la mostra che accompagnerà la città nel periodo estivo. “Tirrenia città del cinema, Pisorno-Cosmopolitan 1934-1969” è il titolo del percorso espositivo che s’inaugura mercoledì 23 marzo ed è possibile visitare fino a domenica 3 luglio, con ingresso gratuito.
Il Pisorno-Cosmopolitan è stato il primo e unico studio cinematografico italiano completamente autarchico ancora prima di Cinecittà. L’intento della mostra è quello di mettere in luce una fetta di storia del cinema italiano spesso trascurata dai manuali accademici e farla dialogare con l’intera storia del cinema e con la memoria dell’Italia stessa; questo viaggio si declina attraverso una ricostruzione filologica della produzione, degli autori, dei generi, del divismo e della concezione di cinema come lavoro collettivo. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la preziosa collaborazione degli archivi storici nazionali, del Museo del cinema di Torino (quasi il 40% delle fonti), case d’arte e collezioni private che detengono manifesti, fotografie, sceneggiature, cineromanzi, bozzetti di scenografie, costumi e disegni quasi mai esposti prima.
Alla conferenza stampa di presentazione, tenutasi martedì 22 marzo, erano presenti Marco Filippeschi sindaco di Pisa, Cosimo Bracci Torsi presidente della fondazione Palazzo Blu, Alberto Barbera direttore del Museo nazionale del cinema di Torino e direttore della Mostra d’arte cinematografica di Venezia, Giulia Carluccio curatrice della mostra. L’idea di realizzare una mostra sugli studi Pisorno, poi diventati Cosmopolitan, nasce dal presidente della fondazione Palazzo Blu e subito è stata accolta dal sindaco della città, dal direttore Barbera e dalla Toscana Film Commission che diventa coproduttrice con le istituzioni citate e il museo torinese.
Carluccio, docente di Storia e critica del cinema al Dams di Torino, evidenzia la preziosa collaborazione delle figure che hanno permesso il reperimento di questi materiali. Simonetta Della Croce, storica del cinema e pilastro portante del Cineclub Arsenale di Pisa, ha concesso una massiccia dose di materiali provenienti dagli archivi e coadiuvato il lavoro di ricostruzione con Donata Campagnoni, Stella Dania, Cesare Mari per quanto riguarda il percorso espositivo e l’allestimento. Inoltre, il Cineclub Arsenale proporrà nel periodo aprile/maggio cinque film realizzati negli studi Pisorno-Cosmopolitan: Sono stato io!, Il pirata sono io!, Imbarco a mezzanotte, Napoli piange e ride e La donna scimmia.
La mostra si articola attraverso tre periodi storici: la fondazione nel 1934 sotto il regime fascista, il boom della ricostruzione post-guerra e l’acquisto di Carlo Ponti fino alla chiusura nel 1969. Nelle prime tre sale è possibile ammirare la costruzione degli edifici del Pisorno, a partire dalla palude di Tirrenia tanto cara a D’Annunzio, con le tavole originali di Federigo Severini e Adolfo Coppedè. Gli studi di Antonio Valente vengono illustrati attraverso fotografie, progetti e il plastico del Pisorno. Una sezione, di questa prima parte, è dedicata alla figura di Giovacchino Forzano; l’intellettuale realizzò il primo film prodotto alla Pisorno, Campo di maggio, a sostegno della propaganda. Questa parte si conclude con una fitta collezione di bozzetti di grandi artisti, come Virgilio Marchi e Italo Cremona, a testimonianza del lavoro collettivo del cinema affiancato dalle foto dei set e da frammenti dei primi film prodotti. L’asse centrale del percorso espositivo vede una serie di documenti che testimoniano il divismo nella Hollywood sull’Arno; le foto dentro e fuori dal set, con nomi quali Doris Duranti, Alida Valli, Amedeo Nazzari, i fratelli De Filippo e Macario, sono state per la prima volta scannerizzate e digitalizzate. Parallelamente vengono mostrati i documenti dell’intera lavorazione del film, Imbarco a mezzanotte, che doveva rappresentare il rilancio del Pisorno nel dopoguerra. L’ultima parte, quella al primo piano di Palazzo Blu, si concentra sull’acquisizione degli studi da parte di Carlo Ponti che li ribattezza Cosmopolitan; il produttore lombardo porta a Tirrenia la moglie Sophia Loren fresca di Oscar con La ciociara. Il duo Ponti-Loren permette l’arrivo sul litorale dei grandi nomi del cinema italiano: Mario Monicelli, Marco Ferreri, Roberto Faenza e Vittorio De Sica. Nel lungo corridoio del primo piano, è esposta per la prima volta la serie dei disegni di Renato Guttuso per I sequestrati di Altona di De Sica. La mostra si conclude con i cambiamenti del cinema durante gli anni ’60: la realizzazione dei western all’italiana, la rivoluzione pop, i polizieschi e i film erotici. Per ultimi, i frammenti di Good Morning Babilonia dei fratelli Taviani, girato nei ruderi del Pisorno, affiancano le foto attuali degli studi.
Se la settima arte è la più grande del novecento e memoria storica dell’uomo, la mostra sugli studi Pisorno-Cosmopolitan rappresenta un’occasione unica per scoprire gli oltre trent’anni di cinema italiano che hanno rivoluzionato il Secolo breve.
Antonio M. Zenzaro
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