Con Salvador Dalì a Palazzo Blu il classico torna di moda

Palazzo Blu ospita la mostra più attesa dell’anno fino al prossimo febbraio. “Dalì. Il sogno del classico” indaga e riscopre il rapporto profondo che l’artista spagnolo aveva con l’Italia e il Rinascimento

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PISA – Non sempre le conferenze stampa sono cosi piacevoli come lo è stata quella di ieri a Palazzo Blu per la presentazione della mostra ”Dalì. Il sogno del classico”, organizzata dalla Fondazione Palazzo Blu insieme con MondoMostre, con la collaborazione della Fundaciò Gala-Salvador Dalì e il contributo della Real Academia de Espana a Roma. Merito senz’altro dell’organizzazione, dell’incisività dell’intervento del presidente della fondazione Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi, ma soprattutto della curatrice della mostra, Montse Aguer, direttrice del Museo Dalì – Fondaciò Gala-Salvador Dalì di Figueres, che ci ha accompagnato nel mondo artistico e umano di Dalì con competenza e grazia. Lo so che è un termine inconsueto per definire l’esposizione di uno storico dell’arte, ma è così che mi è apparsa la sua introduzione alla mostra. Con parole semplici ma sentite ci ha descritto un periodo poco conosciuto e studiato dell’opera di Dalì.

conferenza stampa palazzo blu

La mostra indaga infatti il rapporto profondo che Dalì ha avuto con l’Italia e il Rinascimento, presentando anche opere inedite, eseguite negli ultimi anni della vita dell’artista e legate alla reinterpretazione di opere di Michelangelo. In mostra anche i dipinti del periodo Mistico nucleare, i disegni che Dalì eseguì negli anni Cinquanta per la Divina Commedia, e quelli per illustrare la vita di Benvenuto Cellini, artista che Dalì sentiva affine alla sua poliedrica personalità.

Alla conferenza era presente anche Joan Manuel Sevillano, managing director della Fondazione Dalì, che ha parlato del legato, materiale e soprattutto immateriale, del lascito Dalì, e dell’impegno della Fondazione per studiare e indagare l’opera e il pensiero dell’artista e per incrementare le raccolte con acquisizioni e documenti, nonché dell’importanza del loro polo museale, visitato da un milione di persone l’anno, per l’economia di una piccola città come Figueres.
Quest’ultimo tema è stato ripreso dal sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, che ha sottolineato il successo delle ultime mostre tenutesi a Palazzo Blu, augurandosi una sempre miglior accoglienza della città per i visitatori.

In ultimo, la curatrice ci ha accompagnato a visitare la mostra, spiegando con chiarezza alcuni dei simboli ricorrenti nelle opere dell’artista spagnolo: le stampelle, gli orologi “morbidi” e le uova, e ci ha salutato invitandoci a tornare a visitare la mostra con più calma, per poter apprezzare meglio il segno, la profondità e la poesia sottesa dell’opera dell’artista.

palazzo blu dalì

Infine, alcune informazioni pratiche.
La mostra, aperta ufficialmente da oggi, terminerà il 5 febbraio 2017. L’apertura di Palazzo Blu è dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19, mentre il sabato e la domenica dalle 10 alle 20. Per qualsiasi informazione, si può telefonare al numero 050.2204650 o scrivere a info@palazzoblu.it.


Claudia Menichini

Francesco Bondielli
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