Il grande Surrealismo a Palazzo Blu

PISA – Da Magritte a Duchamp. 1929, il Grande Surrealismo dal Centre Pompidou. Questo è il titolo della nuova, ambiziosa, mostra organizzata in sinergia tra il prestigioso Centre National Georges Pompidou di Parigi e il pisano Palazzo Blu, quest’ultimo giunto al decimo anno di attività. È appunto nello spirito della soddisfazione per il traguardo raggiunto e per i successi conseguiti in questi anni dalle mostre di Palazzo Blu che lo storico edificio del Lungarno Gambacorti ha aperto le porte del suo auditorium alla stampa nella tarda mattinata di mercoledì 10 ottobre. Ad accogliere i giornalisti il sindaco Michele ContiSimone Todorow di San Giorgio di MondoMostre, il direttore aggiunto del Centre Pompidou Didier Ottinger e, a fare gli onori di casa, il Presidente della Fondazione Palazzo Blu Cosimo Bracci Torsi

Palazzo Blu, il Centre Pompidou e MondoMostre tornano a unire le forze dopo la grande collaborazione per la mostra Modigliani et ses amis del 2015; dopo tre anni gli sforzi congiunti creano una mostra nel segno dell’eccezionalità: sarà possibile ammirare per la prima volta in Italia alcune delle opere della collezione permanente del Centre Pompidou (e di cui difficilmente il Centre si priva), inoltre questa è la prima occasione in cui una mostra di Palazzo Blu non è incentrata sulla figura di un unico artista ma su un movimento artistico, per l’appunto il Surrealismo.

Da Magritte a Duchamp, inoltre, si avvale della curatela del summenzionato Ottinger, che ha progettato per l’istituzione pisana una mostra affascinante, intelligente, che si presenta come un vero e proprio studio sul Surrealismo, o meglio, su una sua parte. L’esposizione, come ha spiegato lo stesso Didier Ottinger, si snoda principalmente attorno a tre date, ossia il 1924, anno del Manifesto del Surrealismo di André Breton, il 1926 e il 1929. Tre date-simbolo che racchiudono la prima fase del ciclo vitale del movimento: il 1924 è l’anno cui convenzionalmente si attribuisce la nascita del Surrealismo, col suo progressivo rifiuto per ciò che è reale e concreto; il 1926 è l’anno dell’incontro tra il movimento e il Partito Comunista Francese, che spinge molti artisti a tornare a quella concretezza che prima rifuggivano, giungendo poi al 1929 quando – come un autentico deus ex machina – apparve Salvador Dalì a definire finalmente il movimento surrealista col suo metodo paranoico critico.

Palazzo Blu ha deciso di alzare la posta in gioco e, dopo aver avvicinato e conquistato il pubblico, compiere il passo successivo e lo fa avvalendosi di una corrente artistica che ha già ben più che brillantemente superato la “prova” del pubblico: il Surrealismo è stato protagonista nel 2016 con Dalì. Ovviamente però non si tratta di un doppione di quanto già realizzato due anni fa, decisamente più articolata e matura.  La nuova esposizione di Palazzo Blu – dall’11 ottobre 2018 al 17 febbraio 2019 – si presenta come un trattato anatomico del primo Surrealismo, incorporando le sue tre diverse filosofie e ricostruendole davanti agli occhi del pubblico in un percorso quasi didattico. Da sempre le mostre di Palazzo Blu sono state organizzate con cura eccellente e grande intelligenza, tuttavia quella attuale appare assai più raffinata delle precedenti. Attraverso la quasi totalità dei capolavori surrealisti conservati dall’istituzione francese di René Magritte, Salvador Dalí, Marcel Duchamp, Max Ernst, Giorgio De Chirico, Alberto Giacometti, Man Ray, Joan Miró, Yves Tanguy, Pablo Picasso e molti altri, questo ambizioso progetto scientifico mira a presentare le opere, le interazioni, le visioni estetiche dei principali artisti surrealisti considerati per antonomasia tra i più grandi Maestri del Novecento.

Orari
Lunedì-Venerdì 10.00 – 19.00
Sabato-Domenica e festivi 10.00 – 20.00
(La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura)

Biglietti:
Intero Euro 12,00
Ridotto Euro 10,00
Ridotto speciale Euro 5,00

Info e prenotazioni
Tel. 050 22 04 650
Sito web di Palazzo Blu

Luca Fialdini
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