Fraternità e resilienza civile: due anni di Patto di Comunità

Non una celebrazione, ma un momento di restituzione pubblica e trasparente. A due anni dalla sua nascita, il Patto di Comunità si presenta alla città come un modello operativo di coesione civile e solidarietà attiva. Nello spazio dello Sportello Sociale Dignitatem, cittadini, enti, istituzioni e volontari si ritroveranno per raccontare un progetto collettivo che, con oltre 500 mila euro di investimenti complessivi, ha generato strumenti concreti per affrontare povertà educativa, disoccupazione, disagio abitativo e marginalità.

Venerdì 30 maggio 2025 alle ore 17.00 presso lo Sportello Sociale Dignitatem (via Cattaneo 145/147, Pisa), si terrà l’incontro pubblico “Due anni del Patto di Comunità – Fraternità e resilienza civile”, un’occasione di restituzione alla cittadinanza di un’esperienza concreta di rigenerazione urbana e coesione sociale, attiva da oltre due anni in una delle zone più fragili – ma anche più vitali – della città.

L’idea di costituire un Patto di Comunità è nata durante la pandemia da Covid-19 come risposta alle crescenti disuguaglianze sociali. Un progetto collettivo che unisce 12 realtà del Terzo Settore, cooperative, associazioni e oltre 40 volontari tra gruppi parrocchiali e singoli cittadini, riuniti con l’obiettivo di costruire una rete di supporto e accompagnamento per le persone in situazione di vulnerabilità, a partire dai diritti fondamentali: lavoro, salute, casa, istruzione.

Il progetto – reso possibile dal determinante sostegno dell’Unità pastorale di San Martino e San Marco alle Cappelle e di Fondazione Pisa – ha investito complessivamente oltre 500 mila euro per dare vita a due luoghi simbolo dell’intera iniziativa:

  • lo Sportello Sociale Dignitatem, in via Cattaneo 145, che garantisce ascolto e orientamento su tematiche vitali come lavoro, formazione, salute e casa, grazie all’impegno gratuito di volontari specializzati (medici, psicologi, consulenti del lavoro, giuristi, sindacalisti, insegnanti);
  • il laboratorio di tessitura “Tessere Fraternità”, in via Cattaneo 24, dove una maestra tessitrice insegna quest’arte su telai a mano, trasformandola in uno strumento di inclusione e inserimento socio-lavorativo per persone migranti o in condizioni di fragilità, promuovendo al tempo stesso l’artigianato locale e l’uso di materiali di recupero.

L’incontro del 30 maggio è aperto alla cittadinanza e prevede, dopo la presentazione del progetto, una visita ai due spazi attivi, a testimonianza del lavoro svolto e della rete costruita. Dopo lo Sportello Sociale Dignitatem, dove si svolgerà l’incontro pubblico, ci si sposterà per visitare anche il laboratorio di tessitura “Tessere Fraternità”, situato in via Cattaneo 24, a pochi passi di distanza. Sarà un’occasione per conoscere da vicino le attività avviate, ascoltare le testimonianze dei protagonisti e toccare con mano il lavoro di rete che anima quotidianamente il Patto di Comunità.

Il Patto di Comunità, nato nell’Unità pastorale di San Martino e San Marco alle Cappelle, ha saputo costruire un’alleanza ampia e plurale che oggi conta tra i partner anche Caritas diocesana, Fondazione Opera Giuseppe Toniolo, Acli di Pisa e Lucca, Cif Comunale e Provinciale di Pisa, cooperativa Aforisma, cooperativa Spes, Cisl di Pisa, Associazione Salus, cooperativa Arnera, cooperativa Impegno e Futuro, Radio Incontro Pisa, associazione Ucipem di Pisa, Anteas, Confcooperative Toscana Sud, Unità migranti, oltre a numerosi altri soggetti attivi sul territorio.

L’incontro del 30 maggio non sarà un’inaugurazione, ma il racconto di un progetto vivo e attivo, che ha già generato cambiamento, dando corpo e voce ai valori di fraternità, solidarietà e resilienza civile, radicati nei principi costituzionali che ispirano l’intera azione del Patto.

Cristina Sagliocco
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