La Gnawa Music

Simo Lagnawi è un suonatore di Gimbri marocchino, considerato attualmente il massimo esponente della Gnawa Music nel Regno Unito.

Simo è un Maalem, il maestro musicista della Gnawa Music, colui che durante i riti della tradizione era a capo del complesso che guidava nello stato di trance i ballerini e i partecipanti al rito. Durante i suoi concerti, le sue performance sono dinamiche e acrobatiche, lo si può osservare in varie danze e salti e grida d’incoraggiamento al pubblico.

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Come in ogni concerto di musica Africana il fulcro principale dello spettacolo è “l’Energia” che deve essere coltivata, condivisa e fatta esplodere nel magico rapporto che si forma tra pubblico e artisti. Nelle canzoni Gnawa, una frase o pochi versi sono ripetuti allo strenuo, portando le canzoni a durare per molto tempo. Anche per ore, senza mai fermarsi.

Ad ogni modo, quella che sembra essere una lunga canzone in realtà è una serie di canti, da fare con la descrizione dei vari spiriti (in Arabo mluk). Ma siccome sono canti per gli adepti in stato di trance, vanno avanti senza mai fermarsi, con l’effetto di provocare a loro volta trance sotto vari punti di vista.

Il linguaggio melodico degli strumenti a corda è molto vicino alla loro musica corale, come nella maggior parte della musica Africana. È un linguaggio che enfatizza la tonica e la quinta, con tremoli e bending, intorno alla terza, la quinta e qualche volta la settima. È il linguaggio del Blues.

La Gnawa Music è anche caratterizzata dalla strumentazione. Le grandi nacchere di metallo conosciute come qraqab (o krakebs) e il liuto a tre corde comunemente chiamato gimbri (o hajhaj) sono gli strumenti più usati. Anche le ritmiche, come i suoi strumenti, sono distintive. Principalmente è caratterizzata da ritmiche ripetitive e ossessive che si sviluppano su frasi di due o tre battute.

La Gnawa ha un antica tradizione di strumenti a corda comprendente liuti come il gogo (più simile al nostro mandolino) ed il gimbri.

Il Gimbri ha un forte nesso storico con i liuti del Africa dell’Ovest come l’Halam, un diretto antenato del banjo. I suonatori di Gimbri usano una tecnica che i suonatori di banjo americani del 19th secolo definiscono “brushless drop-thumb frailing“. “Brushless” significa che le dita della mano destra non suonano più corde per formare un accordo, ma che il pollice colpisce ripetutamente con un pattern ritmico ipnotico contro le corde basse (potrebbe ricordare la tecnica dello slap sul Basso) formando un rumore perpetuo e palpitante. Mentre le altre due o tre dita della mano destra colpiscono la cassa armonica o le restanti corde, con figure ritmiche (con la tecnica della chitarra percussiva).

Durate il rituale tradizionale Gnawa viene creata una complessa liturgia chiamata Lila o Derdeba. La cerimonia tramite il primo sacrificio (dove viene sacrificato un animale) ripercorre la creazione dell’universo tramite l’evocazione delle sette principali manifestazioni dell’attività divina, richiamando le sette entità soprannaturali (Mluk) rappresentati da sette colori, come la scomposizione della luce/energia tramite il prisma.

Il Derdeba è animato da un maalem (Maestro musicista come il nostro Simo Lagnawi) a capo del suo complesso di musicisti e ballerini e da un moqadma che è responsabile degli accessori e dei vestiti necessari al rituale.

Durante la cerimonia, il moqadma decide cosa sia necessario per il rituale. Nel frattempo il maalem, suonando il gimbri e bruciando l’incenso, richiama i santi e le entità soprannaturali a presentarsi a quelli in grado di essere posseduti, che si accingeranno a danze estatiche. Dopo il sacrificio di un animale che assicura la presenza degli spiriti, il rituale che prenderà tutta la notte inizia con la consacrazione del luogo, durante il quale i musicisti suonano le krakebs  e si esibiscono in danze acrobatiche.

I mluk sono entità astratte piuttosto simili ai jinn (come il famoso genio della lampada). I partecipanti entrano quindi in uno stato di trance (jedba).

Mediante queste danze, stabiliscono la propria relazione con i mluk placandoli se li avevano offesi o rafforzando una relazione già esistente. I mluk sono evocati da sette pattern musicali, sette cellule ritmiche e melodiche, che stabiliscono le sette strofe che formeranno il repertorio della danza e della musica nel rituale. Durante queste sette strofe, sono bruciati sette differenti tipi di incenso e i danzatori sono coperti da veli di sette diversi colori.

Ognuna delle sette famiglie di mluk è popolata da molti “personaggi” identificabili attraverso la musica e i passi di danza. Ogni melk (sing. di mluk) è accompagnato da uno specifico colore, incenso, ritmo e danza. Queste entità, trattate come “presenze” che portano la coscienza in un estasi spazio-temporale, sono relazionate ad un aspetto mentale e comportamentale del carattere umano.

Il fulcro del rituale è di rigenerare e di bilanciare i principali poteri del corpo umano, fatto della stessa energia che da sostegno all’attività divina della creazione.

Ovviamente quello che Simo ha portato live al Passing Cloud di Londra Giovedì 4 Dicembre, non era un rituale Gnawa, ma il release Party del suo ultimo album di Gnawa Music “The Gnawa Berber”.

Gimbri palpitante e Krakebs assordanti, colori e danze erano presenti, seppur distanti dal vero e proprio rito, l’atmosfera che si respirava era quella di una vera e propria festa, con danze sfrenate sotto palco.

Un plauso a Simo per l’impegno che sta mettendo per diffondere la sua musica in Inghilterra e se potrà anche nel mondo.

574442_4438537050697_1905996317_nBernardo Sommani

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