“Le cospiratrici”: memorie di donne

Russia seconda metà dell’ottocento ecco apparire, nel più vasto contesto del movimento rivoluzionario, Maria Trubnikova, Nadezda Stasova, Anna Filosofova, donne appartenenti principalmente alle classi dirigenti della società russa e dall’altro lato Vera Ivanova Zasulic, Maria Krilova o Sofia Bardina, quest’ultima conosciuta anche per le lunghe passeggiate con Bakunin, sono queste, insieme a molte altre, Le cospiratrici di cui ci narra Martina Guerrini.

Donne che lottano – pur restando nel sottosuolo di un movimento rivoluzionario ancora declinato quasi totalmente al maschile – contro le regole del patriarcato, che le vuole sottomesse prima alla volontà paterna e successivamente a quella coniugale; donne che si riuniscono in scuole domenicali, laboratori sartoriali, cooperative di lavoro per aiutarsi tra di loro nel superamento dell’analfabetismo, nella lotta in favore dell’istruzione femminile, nella liberazione delle classi oppresse dalla tirannia dello zar. Donne che pur divise da ideologie diverse – femministe populiste e femministe nichiliste – non troveranno disdicevole lottare fianco a fianco e passare perfino alla lotta armata, quando l’azione repressiva del governo diventerà insopportabilmente violenta culminando nei grandi processi – farsa del 1877.

Tra tutte queste cospiratrici rivoluzionarie l’autrice sceglie di raccontare la vicenda personale, politica e sentimentale di Olimpia Kustuzova – che fino alla morte «vorrà sempre firmarsi Cafiero»- moglie di Carlo Cafiero e di lui custode durante la terribile malattia psichica. Anche lei rivoluzionaria, attivista, amica di Bakunin, della quale ci resta un Memoir che narra le sue vicende, compresa l’esperienza di vita nella Baronata, insieme al marito ed agli amici Malatesta e Bakunin nel periodo 1873/1875 . Nel Memoir sono riportati i suoi pellegrinaggi attraverso il territorio russo, insieme ad altre rivoluzionarie, con lo scopo di costituire scuole per istruire i ceti poveri e l’esperienza nelle carceri, in balia delle cimici, in condizioni igieniche pessime e con il continuo terrore di aggressione da parte degli stessi prigioneiri uomini. Personaggio chiave, Olimpia Kustuzova Cafiero, in quanto la sua vita testimonia dei rapporti che unirono il mondo rivoluzionario e del populismo russo a quello dell’anarchismo italiano.

Martina Guerrini prende spunto per Le cospiratrici dal carteggio di Olimpia Kustuzova Cafiero e dalle ricerche dello storico toscano Pier Carlo Masini; oltre al valore storico della ricerca, Le cospiratrici – edito da BFS Edizioni – ci fa riflettere sul fatto che ieri come oggi, in Russia come nel resto del mondo la lotta per l’emancipazione femminile segue sempre un percorso obbligato: la liberazione dall’oppressione maschile, il diritto all’istruzione, la lotta verso l’uguaglianza dei sessi non solo all’interno della famiglia, ma anche nella società civile e nel mondo del lavoro, il diritto alla libertà personale.

Tutti valori che non si possono dare per scontati in una realtà come quella di oggi dove le donne ancora subiscono violenza fisica – basti vedere il pericoloso aumento dei femminicidi – e soprattutto violenza psicologica, frutto quest’ultima dell’immagine stereotipata che del ruolo della donna ci rimandano i mass-media, la pubblicità i social network.

Martina Guerrini con le sue cospiratrici ci ricorda, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto il contributo della lotta delle donne sia fondamentale per una società libera e democratica.

 Lara Macelloni

 

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