Il progetto Dostoevskij al teatro Era

Il 5 e il 6 dicembre

al Teatro Era di Pontedera

il progetto Dostoevskij

Gabriele Lavia in Il sogno di un uomo ridicolo

Cacá Carvalho 2×2=5. L’uomo dal sottosuolo

2x2-5 foto di Roberto Palermo 6

Sabato 5 e domenica 6 dicembre è al Teatro Era di Pontedera il progetto Dostoevskij, un progetto della Fondazione Teatro della Toscana che evidenzia la sinergia e il perfetto equilibrio tra ricerca, sperimentazione e tradizione rivisitata con uno sguardo innovativo.

In scena sono Gabriele Lavia con Il sogno di un uomo ridicolo, diretto e interpretato da Gabriele Lavia e Cacá Carvalho in 2×2=5. L’uomo dal sottosuolo, regia di Roberto Bacci e drammaturgia di Stefano Geraci.

3 LOW Gabriele Lavia _ ph. Filippo MilaniSabato 5 alle ore 21 e domenica 6 dicembre alle ore 18.30 Gabriele Lavia mette in scena il suo vero e proprio cavallo di battaglia e offre una riflessione profonda e appassionata sulla condizione dell’essere umano. Il monologo rappresenta un mondo che si è condannato alla sofferenza, auto-recluso, serrato e costretto in una metaforica camicia di forza, condizione e impedimento di ogni buona azione.

Dostoevskij concepisce Il sogno di un uomo ridicolo come un racconto fantastico, scritto intorno al 1876 e inizialmente inserito nel Diario di uno scrittore. Si tratta della storia di un uomo, abbandonato da tutti, che ripercorre in un viaggio onirico la sua vita e le ragioni per cui si è sempre sentito estraneo alla società.

Gabriele Lavia in più momenti della sua carriera si è confrontato con questo testo: “La prima volta lo lessi a degli amici a 18 anni e ancora non ero un attore”, ricorda, “oggi è passata una vita e Il sogno è quasi un’ossessione. Ho scelto di rimetterlo in scena per riaffermare con forza come l’indifferenza, la corruzione e la degenerazione non possano essere le condizioni di vita della nostra società”.

Giunto all’età di 46 anni, il protagonista de Il sogno di un uomo ridicolo decide di mettere in pratica l’idea, a lungo corteggiata, del suicidio. Però, si addormenta davanti alla pistola carica.

Però, si addormenta davanti alla pistola carica. Inizia così un sogno straordinario che lo porta alla scoperta della ‘verità’. Approda in un altro pianeta, del tutto simile alla Terra tranne che per l’animo dei suoi abitanti, sono puri, innocenti, e in quella purezza lui, per la prima volta, non viene additato come ridicolo. Ma il suo arrivo non è senza conseguenze: contamina quella gente che in poco tempo acquista tutti i difetti della società da cui lui proviene.

“È un uomo del ‘sottosuolo’, cioè di quell’inferno sulla Terra abitato da dannati che vivono in cupa solitudine, indifferenza, livore, odio nei confronti degli altri”, spiega Lavia, “essi si sottomettono alle pene di questo inferno come per una fatalità crudele e misteriosa, e, a un tempo, conservano gelosamente un lucido senso della colpa che li condanna a vivere un’esperienza carica di esaltazione frenetica e sofferente. A differenza degli altri dannati, quest’uomo ha scoperto il segreto della bellezza e della felicità, il segreto per ‘rimettere tutto a posto’. ‘Ama gli altri come te stesso’ ‘vecchia Verità che non ha mai attecchito’.. E appunto nell’assurda proposta d’amore per il prossimo si trova tutta la sua ‘ridicolaggine’. Ma, attenzione, quest’uomo ridicolo è consapevole dell’impossibilità di riuscita del suo progetto, eppure nel raccontare, nel ‘predicare’ la ‘vecchia verità’ trova il senso più profondo e l’unico scopo possibile della vita: mostrare la via di salvezza agli uomini, pur sapendo che non vi è possibilità di riuscita e di vittoria.”

Il sogno di un uomo ridicolo si rivolge, dietro la finzione letteraria, alla società intera e ne denuncia i vizi che la allontanano dalla felicità fondata semplicemente sull’amore e sulla solidarietà, al posto dell’avidità e dell’egoismo. Sulla condivisione incondizionata anziché sulla presunzione della scienza che solo teorizza le leggi della felicità. E questa idea di felicità ci riporta al messaggio evangelico, di puro amore, di Cristo, al di là di ogni religione e prima di ogni potere.

“Il destino ultimo dell’uomo è quello di realizzare una completa comunione con gli altri uomini”, conclude Lavia, “e può avvenire soltanto attraverso l’annullamento della propria individualità e l’amore per il prossimo. Dostoevskij vede nell’individualità l’origine e la causa dello spirito di separazione che c’è tra gli uomini e che ha trasformato la Terra in un sottosuolo.”

2x2-5 foto di Roberto Palermo-3Sabato 5 dicembre alle ore 19 e domenica alle ore 21 Roberto Bacci con 2×2=5. L’uomo dal sottosuolo, da Memorie del Sottosuolo, con l’interpretazione di Cacá Carvalho, mette a nudo i desideri profondi dell’essere umano, di sporcarsi e soffrire.

Roberto Bacci, portando avanti la trentennale e storica collaborazione con Cacá Carvalho, dirige 2×2=5, tratto da Memorie dal sottosuolo di Dostoevskij. Con una forte critica sociale agli ideali di ottimismo, è messo a nudo il desiderio profondo dell’essere umano di sporcarsi e soffrire. Cacá Carvalho è il protagonista monologante dalle mille sfaccettature, l’uomo dal sottosuolo, che si trova nella terribile condizione di interiorizzare la complessità della realtà e pecca di accidia.

Afferma il regista: “La ricerca di un pensiero cosciente può sprofondarci nel sottosuolo di noi stessi, lì dove la luce della consapevolezza si trasforma nel buio di ciò che possiamo essere o diventare.

Nessuno si identificherebbe con il protagonista di questo breve e terribile romanzo, eppure le sue parole, le sue gesta, la sua inguaribile malattia di esistere, possono risvegliare in ciascuno di noi qualcosa di inconfessabile, ma che abbiamo attraversato.

Ed è una confessione, quella a cui assistiamo, una confessione che non lascia scampo a ll’ipocrisia ed in cui è difficile specchiarsi come esseri umani.

La luce che si accende sul protagonista è una luce nera, come può esserlo quella con cui si sviluppavano una volta le fotografie ed a mano a mano che i dettagli appaiono sempre più nitidi ai nostri occhi e alle nostre orecchie, vorremmo voltare lo sguardo, non ascoltare, rifugiarsi in un altrove che forse non esiste.

Ospiti nel sottosuolo del protagonista, sia fisico che drammatico, ci occorre affrontare le parole di Fëdor Dostoevskij per quello che possono richiamare di noi stessi.

Nel nostro esistere quotidiano, dove la cultura produce sempre un 4 moltiplicando un 2×2, lasciamo che, almeno questa volta, 2×2 possa essere 5″.

Attraverso la fisicità e la presenza scenica di Cacá Carvalho esplode la necessità di gridare i pensieri più reconditi dell’uomo.

BIGLIETTI

sala Thierry Salmon – Il sogno di un uomo ridicolo intero 20 € | ridotto 18 € | studenti 12 €

sala Ryszard Cieslak – 2×2=5 intero 12 € | ridotto 10 € | studenti 8 €

RIDUZIONI

Under 18 e over 60, soci Unicoop Firenze e altre associazioni convenzionate il cui elenco sarà disponibile in biglietteria e sul sito

Acquisto biglietti

Biglietteria Teatro Era, Via Indipendenza, s.n.c. – 56025 Pontedera (PI)

Telefono 0587.213988. Orario: da martedì a domenica, dalle 16.00 alle 19.30. Lunedì chiuso.

Box Office, via delle Vecchie Carceri 1 – 055.210804. Orario: da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 14.00. I biglietti sono in vendita anche presso il Circuito Regionale Box Office.

Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.

Per informazioni:

Fondazione Teatro della Toscana – Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale

Parco Jerzy Grotowski – via Indipendenza Pontedera 0587.55720 / 57034

teatroera@teatrodellatoscana.it

Comunicato Stampa

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