Luis Royo e le incursioni nel mondo dell’illustrazione Hard ‘n’ Heavy

Uno dei tanti ospiti dell’edizione 2016 di Lucca Comics & Games sarà il celebre illustratore spagnolo Luis Royo. L’artista sarà presente alla manifestazione lucchese oggi, 29 ottobre, con una performance di pittura dal vivo e il 31 ottobre in un incontro a tre con Larry Elmore e Ciruelo Cabral. Attivo dal 1992, il disegnatore ha realizzato a cadenza annuale pubblicazioni e libri dedicati al mondo della fantascienza, del fantasy, dell’erotismo.

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fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/df/Lucca2010_Royo.jpg

Un aspetto da non sottovalutare nella carriera di Royo, e al quale dedichiamo questo breve articolo, è probabilmente quello di illustratore di copertine di album Heavy Metal. L’utilizzo di celebri illustratori e disegnatori è stato un po’il filo rosso visivo che ha unito una scena musicale come quella dell’Hard ‘n’ Heavy. Se ne potrebbero citare a decine di artisti che durante gli anni ’80 e gli anni ’90 hanno prestato la loro arte a band che hanno utilizzato queste immagini per sintetizzare con una sola immagine il contenuto oppure un aspetto tematico che volevano maggiormente far emergere. I britannici Rodney Matthews, Mark Wilkinson e Derek Riggs, gli americani Ken Kelly, Ed Repka e Boris Vallejo, i tedeschi Sebastian Krüger e Andreas Marschall sono i più famosi illustratori di copertine di album Heavy Metal e il loro nome è famoso quanto più celebre è il gruppo con cui hanno collaborato: Iron Maiden, Megadeth, Kreator, Kiss, Manowar, Rainbow, Ozzy Osbourne, Tankard, Diamond Head, Death, Sodom, Running Wild e molte altre.

Luis Royo comincia ad essere richiesto dalle metal-band europee in un periodo in cui le pubblicazioni di album di questo genere non ottengono il riscontro commerciale paragonabile a quello degli anni precedenti e raramente vediamo il suo nome accostato a quello dei gruppi appena citati. Questo è un vero peccato, perché Luis Royo per gran parte degli anni ‘90 e per tutti gli anni 2000 è stato uno dei più prolifici produttori di icone fantasy e sci-fi dalla grande carica erotica e mistica anche se non ha mai avuto la fortuna di collaborare con una band del gotha del metal internazionale. Ciò non vuol dire che le sue opere non abbiano una forza visiva dirompente, tutt’altro.

fonte: http://www.tenofficial.com/discography

fonte: http://www.tenofficial.com/discography

Per citare qualche nome e fare qualche esempio si potrebbe prendere come punto di inizio la stupenda opera grafica realizzata per Babylon, album dei rockers britannici Ten: in Babylon sono contenuti tutti gli aspetti della sua poetica visiva come la bellezza femminile, l’incanto, il mistero e il fascino esotico, il tutto immerso in un’aura bladerunneriana.

fonte: http://www.metal-archives.com/albums/Madsword/The_Global_Village/4086

fonte: http://www.metal-archives.com/albums/Madsword/The_Global_Village/4086

Altra opera del medesimo anno e dal medesimo taglio futuristico-futuribile è The Global Village dei misconosciuti prog-metallers italiani Madsword, avvicinabile come ambientazioni alle cose più cupe di Ioannis (artista per Fates Warning, Liege Lord, Warlord) ma addolcite da una presenza femminile in primo piano quasi apposta come firma.

Il suo contatto con piccole etichette discografiche italiane come la Underground Symphony,  la Northwind o la tedesca Serenades Records facilitò l’utilizzo delle sue illustrazioni per album di band “minori” come Highlord, Graveworm, Arthemis, Skylark, Stramonio. Eccetto i Graveworm, dediti ad un black metal sinfonico, tutte queste band hanno in comune il genere – il power metal europeo di fine anni ’90 – abbinato a tematiche fantasy ed eroiche che ben si combinavano con l’arte di Luis Royo. In queste opere risalta benissimo il suo utilizzo morbido dell’aerografo in grado di plasmare corpi sinuosi e di infondere tonalità di colori calde e avvolgenti oppure gelide e glaciali.

fonte: http://www.metal-archives.com

fonte: http://www.metal-archives.com

È giusto, infine, precisare che non tutte le opere di Luis Royo che venivano usate come cover-art erano necessariamente opere inedite; poteva infatti capitare che una band utilizzasse come copertina un suo dipinto già edito in uno dei suoi numerosi libri artistici.

Tomas Ticciati

Tomas Ticciati
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