Il cibo, nostro amore e nostra ossessione! Così anche Internet Festival non poteva ignorarlo: con Cibo Divino ha analizzato il fenomeno dei Food Blogger, della riscoperta e trasmissione di ricette, e ha poi esplorato il trend del momento, il cosiddetto fenomeno del Food Porn, ovvero della mania per il cibo che spunta ovunque, sia in ogni programma televisivo che in rete.
A parlare di Food Porn e del suo libro “Food Porn, l’ossessione per il cibo in TV e nei social media” è stata la sociologa Luisa Stagi, studiosa del comportamento alimentare, in uno degli ultimi incontri del Festival, tenutosi domenica sera nella saletta piccola ma accogliente sul retro della libreria L’Orsa Minore.
Moderato da Fabiano Corsini l’incontro con l’autrice è stato stimolante e chiarificatore.
La passione per il cibo e per il parlar di cibo è antica come l’uomo. Ricette e sapori si sono sempre scambiati (prova ne sia che uno dei primi libri a stampa è stato un ricettario) ma solo oggi ci sono questa ridondanza, questa estetica esasperata, questo edonismo legato al cibo, in un momento storico in cui peraltro mai tante persone sono state a dieta.
Un po’ come se l’atto primario del nutrimento si sublimasse nel puro sguardo, visto che in fondo il cibo può essere “pericoloso” sia per la linea che per la salute (pensate al fenomeno della mucca pazza). In una realtà quotidiana in cui non manca alcun alimento, possiamo comprare e mangiare qualsiasi cosa ci venga in mente (in un supermercato occidentale non si rispetta certo la stagionalità!), quindi siamo solo noi a decidere come nutrirci, senza più imposizioni religiose, morali e anche familiari. Così le nostre scelte diventano politiche: se ti conservi sano e magro sei considerato un buon cittadino, se sei obeso sei un soggetto sfuggito al controllo sociale. Spesso però sicurezza e certezze vengono a mancare, e finiamo col perderci in un turbinio di ossessioni, diventando fruttariani, vegani, macrobiotici, anoressici, obesi, fobici, fondamentalmente infelici.
Parlando di cibo, fotografandolo e guardandolo ci si concentra sull’anticipazione del piacere e non sul piacere vero e proprio, e da qui scaturisce la forte definizione di Food Porn. In una società scissa tra iperconsumi e dieta continua proviamo piacere solo guardando il cibo, immaginandolo e desiderandolo, spaventati e affascinati allo stesso tempo, e il cibo eccede così la sua funzione primaria.
Nel libro, oltre alle implicazioni sociali e culturali del food porn, e dei food blogger, vengono approfonditi e analizzati altri argomenti, la diversità fra chef e cuoche, (la differenza di genere regna ancora in cucina!), la politica della dieta, i disordini alimentari, le varie trasmissioni televisive, e al termine di ogni capitolo Luisa Stagi consiglia un film, da Il pranzo di Babette, al Il fantasma della libertà a Jiro e l’arte del Sushi a Via col Vento, mentre a corredo di tutto è presente in ultimo una lunghissima e accurata bibliografia.
Claudia Menichini
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