Questo mese visto che si va nell’inverno, e magari gli ultimi raccolti di pomodoro sono in esubero, allora magari potete fare una bella marmellata dolce.
Ecco quindi la ricetta come sempre dell’Artusi.
Sembra dal titolo una conserva delle più strane, ma alla prova non riesce ben degna di molte altre.
Ch’ogni erba si conosce per lo seme
dice Dante, e però se in questa conserva non rimane qualche semino, che ne faccia la spia, nessuno indovinerà di che sia composta.
Pomodori, chilogrammi 1
Zucchero bianco, grammi 300
Il sugo di un limone
Odore di vaniglia e scorza di limone
I pomodori per quest’uso devono essere molto maturi, polputi e possibilmente rotondi. Metteteli in molle nell’acqua ben calda per poterli sbucciar facilmente, dopo sbucciarli, tagliateli per metà e col manico di un cucchiaino levate i semi. Sciogliete lo zucchero al fuoco di due dita (di bicchiere) d’acqua, poi gettateci i pomodori, il sugo del limone e un poco della sua buccia grattugiata. Durante la bollitura a fuoco lento e a cazzaruola scoperta, andate rimestando alquanto, e se apparisse qualche seme rimasto levatelo. Per ultimo datele l’odore di zucchero vanigliato e levatela quando sarà giunta alla consistenza delle conserve comuni. In questa conserva è difficile precisare la quantità dello zucchero, perchè dipende dalla più o meno acquosità dei pomodori. Fatene doppia dose perchè scema molto.
Pellegrino Artusi
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