PISA – Nulla di fatto al primo turno di votazioni per l’elezione del rettore dell’Università di Pisa per il periodo 2016-2022, in cui per Statuto era richiesta la maggioranza assoluta dei voti esprimibili. Il professor Paolo Maria Mancarella ha ottenuto 879 preferenze, seguito dai professori Giuseppe Iannaccone con 329 preferenze, Mauro Tulli con 253 preferenze e Donato Aquaro con 113 preferenze. Per essere eletto erano necessari 921 voti, pari alla metà più uno rispetto ai 1.841 voti esprimibili. I primi due si sfideranno, vista la rinuncia del terzo.
I cosiddetti “voti esprimibili” risultano dal diverso peso del voto di alcune componenti della comunità universitaria. Nelle elezioni del rettore, infatti, il voto dei ricercatori a tempo determinato di cui alla lettera a, comma 3 dell’articolo 24 della legge n.240/2010, è ponderato nella misura di 1 voto ogni 2 espressi, mentre quello del personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato, compresi i collaboratori ed esperti linguistici, è ponderato nella misura di 1 voto ogni 7 espressi, a eccezione dei rappresentanti in Senato Accademico che hanno voto pieno.
Nel primo turno, il totale delle schede scrutinate è stato di 2.572 sui 3.184 aventi diritto. Le schede bianche sono state 36 e gli astenuti 6.
Sulla base dell’esito del primo turno di votazioni, sono ammessi al secondo turno i candidati che abbiano riportato almeno il 10% dei voti esprimibili e dunque i professori Giuseppe Iannaccone, Paolo Maria Mancarella e Mauro Tulli. Ma quest’ultimo ha deciso di ritirarsi.
Nel secondo turno di votazioni, in programma da lunedì 13 a giovedì 16 giugno, il rettore viene eletto a maggioranza assoluta dei voti espressi. In caso di mancata elezione (teoricamente possibile se ci dovessero essere tante schede bianche), e purché la somma dei voti ottenuti dai due candidati maggiormente votati superi il 50% dei voti espressi, si procede al ballottaggio tra i due candidati maggiormente votati.
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