Le bolle di Boris Egorov e tutte le bolle del mondo

VIAREGGIO – Nonostante le previsioni meteo, nonostante le minacce di pioggia reali, moltissime persone si sono messe in viaggio da varie parti della Toscana e si sono riversate sulla passeggiata a mare di Viareggio. Il popolo del web si è dato appuntamento alle 16 del 24 aprile 2016 davanti al negozio MondoDisco, per esprimere solidarietà a Boris Egorov, un medico russo che ha scelto la vita del senzatetto e che sul viale principale della cittadina versiliese rallegra i bambini creando bolle di sapone giganti. Il grande negozio di dischi era chiuso.

Viareggio Boris

Sono le 16,10 e a Viareggio il cielo è grigio. Nonostante ciò le bolle di sapone per Boris Egorov si tingono di mille colori. Ed è subito magia.

L’antefatto ormai è noto a tutti, dato che il video dell’accaduto, girato da Victor Musetti e postato su YouTube, è diventato virale in soli tre giorni arrivando a più di tre milioni di visualizzazioni al momento dell’appuntamento del 24 aprile: il clochard Boris Egorov ai bordi della strada intrattiene i passanti con bolle di sapone giganti; esce il commesso di un negozio vicino e gli dice di andarsene minacciandolo di rompergli la testa; lo stesso, dopo aver preso una sistola, con un forte getto d’acqua comincia a bagnare Boris dicendo che sporca. Boris resta fermo al suo posto, facendosi bagnare e insultare.

Il caso è diventato nazionale: dopo che il sindaco di Viareggio ha chiesto spiegazioni a entrambi i protagonisti, si è saputo che il titolare del negozio ha dichiarato di essere caduto in una trappola, poiché si era accordato pochi giorni prima con Boris affinché il medico russo non tornasse; e quando quest’ultimo si è presentato di nuovo era in compagnia di un videomaker professionista (Musetti). Il titolare si è scusato riconoscendo di aver avuto un reazione esagerata.

Attraverso i social network domenica 24 aprile 2016 gli indignati si sono dati appuntamento, armati di tubetti per creare bolle di sapone. Difficile dire quante persone erano presenti: tante indubbiamente.

Boris Egorov

Una rivista culturale come TuttoMondo non può ignorare questo fatto di cronaca. Perché ci domandiamo se la cultura può o deve scendere in campo in questi casi.  Le bolle di sapone, gratuite, regalate in cambio di un sorriso sono anche una forma d’arte? Non solo quelle di Boris Egorov, ma tutte le bolle lanciate nell’aria in quest’occasione a Viareggio e tutte le bolle del mondo, che appartengono da sempre al mondo dei bambini, della loro incredulità, della loro meraviglia. L’arte di strada non è quella istituzionalizzata, ma è pur sempre un patrimonio culturale che ogni popolo porta con sé. imageLa violenza e l’arroganza non possono essere giustificate in nessun modo. E noi la condanniamo nella maniera più ferma: ne condanniamo tutte le forme (anche quella verbale, che c’è stata da entrambe le parti). Non esistono giustificazioni alla violenza.

Questo è il compito della cultura: gusto del bello, ricerca dell’effimero e, soprattutto, arma per distinguersi dall’omologazione; il timone resta il rispetto assoluto della persona umana. Così le uniche parole di questo episodio che rimarranno impresse nella memoria di tutti saranno quelle di Boris Egorov che sotto il getto dell’acqua del commesso risponde: «Io sono un uomo e tu un fascista».

(Foto: Dario Danti)

 

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