L’handmade festival, il festival “Fatto a mano”.

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Mi sono recato questo 1 Giugno 2014 al Handmade Festival a Guastalle (RE), il festival giunto oramai alla sua settima edizione, offre GRATUITAMENTE: 19 band nazionali ed internazionali, 3 palchi, banchetti handmade, cibo, bevande, ma soprattutto un mucchio di gente.

Questa è forse la cosa che a primo acchito mi sconvolge di più, tantissime persone, fin dal pomeriggio a gustarsi concerti, cibo, il prato ed un po’ di sole come oramai purtroppo poche volte si vede.
Un’esperienza senza dubbio positiva, soprattutto per la gratuità dell’offerta, ma veniamo alla musica ed ai nomi di spicco: Massimo Volume, La Femme (FR), Pow (USA), My Awesome Mixtape, Machweo, Dirty Beaches (CAN), His Electro blue Voice…e tanti altri…
L’esibizione forse più genuina è quella dei Pow, garage rock un po’ alla stooges, attitudine rock n’roll, ma con sintetizzatori al posto del basso. Offrono uno spettacolo denso, acido, con la batteria che non sbaglia mai un colpo ed il tiro che ti obbliga a ballare.
La Band di San Francisco pur forse ricadendo nei sani clichè del garage rock, riesce comunque a trovare una sua identità definita, assolutamente da non perdere dal vivo!
Più deludenti gli attesissimi La Femme (FR), per la prima volta in Italia. I francesi fin da subito un po’ snob nel rapporto con il pubblico dopo un soudcheck quasi estenuante partono a suonare.
Tocco francese anni sessanta, delicati, ma con basi new wave dalla cassa dritta, tre tastiere fronte palco, ma la cosa che forse colpisce più del loro show è l’abilità ballerina di Sacha Got e Marlon Magnèe i due cantanti, che non si fermano mai, ballano tra di loro, ballano con il pubblico, con movimenti delicati perfetti sul loro sound francese.
Quello che mi lascia perplesso della Femme è l’impeccabilità del loro look, perfetto studiatissimo (Sempre con riferimenti Vintage, come hipsteria vuole), ma alla fine restano distanti, la loro musica troppo delicata per riuscire a convincere con una cassa dritta tutto il tempo. Forse avrebbero dovuto pensare di più alla musica, ed un po’ meno a come vestirsi.
Convincono gli His Electro Blue Voice da Como, kraut rock, muri di suono, voce urlata piena di rabbia. Tengono la testa alta per tutto il loro show con suoni da spettinare i capelli.
Quando arriva il momento dei “My Awsome Mixtape” resto di nuovo un po’ deluso, c’era chi parlava di reunion dell’anno, loro sono sempre loro, suonano bene, cantano un po’ meno bene.
I canadesi “Dirty Beaches” li sento di sfuggita, ma ogni tanto penso che gli artisti prima di pubblicare qualcosa dovrebbero prima chiedersi perchè questo qualcosa dovrebbe interessare qualcuno, altrimenti che se lo tengano per sè…. difficili da definire, ancora più difficili da gustare.
Giunti alla fine arrivano i “Massimo Volume” band storica dell’alternative italiano, sono sempre i Massimo Volume. Testi impegnati seri, musica che accompagna ed accoglie le parole per caricarle di valore, lo spettacolo può forse risultare pesante ma è questo che i Massimo Volume vogliono essere, perchè la serietà non è divertente, ed in musica come sopratutto in poesia si può anche essere seri, forse lo si dovrebbe essere di più.
Chiudono il concerto come di consueto con “Da Dove sono Stato” con queste parole:

“Di fronte a tutti voi io oggi umilmente mi inchino
per avermi fatto sentire vivo
e reso grazia al vostro incanto vi lascio
e corro incontro ai giorni che mi spettano
le carte appese al petto
e una versione di riserva
per tutte le strofe uscite male
e le frasi sbagliate che nessuno potrà più cancellare
io vi saluto e mi inchino
io vi saluto
e pieno di rispetto vi dico addio”

La settima edizione del festival giunge al termine, rispetto non ne manca, tutti i gruppi sempre pieni di pubblico sotto palco, c’è interesse, voglia di suonare, forse un po’ poca Musica con la M maiuscola, ma finchè è gratuito, al sole con tanta gente e roba buona da mangiare nessuno se la prenderà.
Esperienza da ripetere.

http://handmade-festival.blogspot.it/

Bernardo Sommani

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