In viaggio nel medioevo con Unicoop fino a San Paolo

Cantiere San PaoloPISA – In questi giorni hanno preso il via le visite guidate in gruppo: un percorso itinerante che parte da Piazza dell’Arcivescovado di Pisa e termina nel cantiere aperto della Chiesa di San Paolo. L’iniziativa rientra nella campagna per la cultura e il territorio “Sostieni San Paolo”, sponsorizzata dall’Unicoop Firenze. E sono molte le iniziative organizzate per sostenere il restauro della Chiesa di San Paolo Ripa d’Arno.
Un progetto ambizioso, che attraverso la partecipazione attiva della cittadinanza pisana, vuole restituire la Chiesa alla città. San Paolo in Ripa d’Arno assieme al Duomo rappresentano infatti il cuore pulsante di una Pisa medievale, troppo spesso dimenticata.

DSC_6363La partenza è prevista per le 9,30 e la prima tappa è l’Archivio Storico Diocesano di Pisa, che racchiude al proprio interno un vero e proprio tesoro: il libro battesimale in cui è registrato il battesimo di Galileo Galilei (resta un vanto nonostante la sua accusa di eresia da parte della Curia) e la pergamena più antica posseduta in Italia, del 720 d.C.Archivio Storico Diocesano Pisano

 

Subito dopo in una sala adiacente viene proiettato il video che ripercorre la storia della Chiesa di San Paolo, la sua somiglianza stilistica con il Duomo e il legame che intercorre tra i due.
Spostandosi verso il Duomo, la guida ricostruisce uno scenario coinvolgente che vede Piazza dei Miracoli nella sua originale composizione, il Duomo stesso sopraelevato, con una scalinata da cui accedere. Si prosegue per Via Santa Maria, immaginando Pisa lagunare, quando la via era solo un corso d’acqua, come suggerisce la sua andatura curvilinea, dove si possono avvistare case torri, ne restano ancora 700 oggi in tutta la città.Duomo, dettaglio.
Altra tappa la Chiesa di San Sisto, l’antico patrono di Pisa, festeggiato il 6 agosto, giorno propizio per le vittorie della città. Fino al 6 agosto 1284, quando Pisa viene sconfitta nella battaglia della Meloria. Questo costò a San Sisto il titolo di patrono, sostituito successivamente da San Ranieri.

La tappa successiva è Piazza dei Cavalieri, che prende il nome dal palazzo dei Cavalieri di Santo Stefano, ordine che merita qualche minuto di attenzione, proprio per il ruolo importante che occupava nella compagine pisana. La visita prosegue in Borgo stretto, dove è possibile ammirare uno dei palazzi medievali, ancora ben conservato e abitato. Borgo la via dei ricchi mercanti, con le loro botteghe e sopra magazzini, residenze e cucine, in quest’ordine.

Poi ancora la Chiesa di San Michele in borgo: prima sede delle elezioni del rettore universitario, sulla facciata esterna sono visibili ancora alcune labili scritte seicentesche, con cui gli studenti “writers ante litteram”, sponsorizzavano il proprio rettore preferito.
Sono le 11,30 ed è prevista una pausa caffe, offerto dall’Unicoop. Questo piccolo momento di pausa mette in evidenza la maggioranza nel gruppo di ultrasessantenni e la scarsa presenza dei giovani, sempre troppo poco attenti alla scena culturale cittadina, che dovrebbe invece riguardarli più da vicino.
Si prosegue con seconda parte della visita: il cantiere di San Paolo in Ripa d’Arno. Costeggiando il Lungarno si possono apprezzare i palazzi più importanti, tra i quali il Convento di San Vito, dove San Ranieri riceve le ultime cure prima di morire; la storia racconta che all’uscita della sua salma dal convento, i cittadini già riconoscenti nei confronti del “Santo subito”, accesero dei lumini di cera, dando così il via ad una delle tradizioni più gloriose di Pisa: la Luminara.

Ad accogliere il gruppo nel cantiere è l’ingegnere Poli, addetta ai lavori, della ditta Phase Restauri Spa che assieme all’Impresa Edile Gigli si occupano dell’intervento.San Paolo lavori La Chiesa si presenta circondata da impalcature esterne e all’interno ponteggi fitti per tutta l’area, che rendono difficili e lenti i lavori, per effettuare alcune operazioni è stato necessario smontare e rimontare la struttura interna per due volte. Per questo motivo il cantiere non è agibile per i non addetti ai lavori, se non nel perimetro esterno. Grazie alla proiezione di un video, vengono dettagliatamente illustrate tutte le fasi del restauro che si sta conducendo, che prevede la fine di questa prima fase di interventi tra due anni.
ProiezioneSi tratta di un consolidamento e un restauro strutturale, che va ad intervenire sul dislivello di 25 cm del lato sud dell’edificio, in modo da bloccare i movimenti in corso, molto pericolosi per la Chiesa. San Paolo è stata infatti chiusa per quattro anni prima di intervenire con i lavori, per le forti problematiche che presentava la struttura e per reperire i fondi necessari, per effettuare sia la fase diagnostica che quella di restauro vero e proprio. A tal proposito Poli specifica: «C’è stato prima di tutto un attento esame diagnostico dell’edificio, volto a decidere l’intervento più appropriato; le mura della Chiesa dallo spessore di 75 centimetri sono state studiate dall’interno, attraverso strumenti a ultrasuoni, per individuare le parti più deboli. Questo accompagnato da un’analisi chimica dei materiali di costruzione, per rispettare nelle fasi di restauro una coerenza con i materiali originali. Il lavoro finale consiste nel rinforzare le pareti murarie e ridistribuire la forza delle travi di sostegno del soffitto, i cedimenti non sono infatti da ricercare nelle fondamenta (come per la Torre) ma sono state individuati nei muri portanti, che quando si tratta di edifici antichi, riguardano tutto il perimetro della Chiesa».

Sono molti i soggetti che partecipano a questo grande intervento di recupero: l’Unicoop Firenze, il Comune di Pisa, banche e fondazioni sia pubbliche che private. La Diocesi assume all’interno del progetto un ruolo importante (oltre all’ingente contributo economico): anche le visite sono state possibili grazie a concessioni vescovili. La Chiesa di San Paolo resta comunque un bene ecclesiastico, motivo per cui non c’è l’obbligo di rendere pubblica la spesa totale del restauro. Che si attesta comunque intorno al milione di euro. Resta di fatto che i principali beneficiari sono i cittadini stessi, a cui l’edificio sarà restituito in tutto il suo splendore.

Per prenotare le visite guidate in gruppo: previste fino al 30 giugno ogni sabato dalle 9,30 e tutti i martedì, mercoledì e giovedì dalle 16,30. Informazioni presso Argonauta Navacchio, email argonauta.navacchio@robintur.it e telefono 050779240.

Antonella Piazzolla

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One comment to “In viaggio nel medioevo con Unicoop fino a San Paolo”
  1. è un buon articolo in cui si dimostra che in italia c’è tanto da scoprire e far conoscere, tocca a voi giovani impegnarvi su questo campo bravi

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