L’attento e numeroso pubblico presente sabato mattina nel foyer del Teatro Verdi ad “Aspettando Simon Boccanegra“, la presentazione-aperitivo dell’opera lirica che inaugurerà sabato 10 ottobre la stagione teatrale 2015/16 del Teatro Verdi di Pisa, ha confermato l’interesse e la grande attesa che c’è intorno a quest’opera. Il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi non viene rappresentato a Pisa dal 1999. Più di 15 anni sono passati e la voglia di ascoltare di nuovo quest’opera potente e commovente e di vederla rappresentata sul palcoscenico della nostra città è una sensazione tangibile.
Sabato mattina per presentare l’opera erano presenti nel foyer del teatro il Presidente della Fondazione Teatro dott. Giuseppe Toscano, il Direttore Artistico del Teatro Maestro Marcello Lippi, il regista dell’opera Lorenzo Maria Mucci e il Direttore e Concertatore dell’opera Maestro Ivo Lipanovic . Ognuno di loro ha presentato l’opera dando una diversa prospettiva del Simon Boccanegra ma ciò che è emerso con chiarezza è la bellezza e la singolarità di quest’opera così importante, complessa e coinvolgente. CIò che rende unico il Simon Boccanegra è che proprio le sue criticità e le sue complessità diventano in realtà i suoi veri punti di forza.
Simon Boccanegra è ambientato a Genova a metà circa del 1300. Il prologo avviene 25 anni prima del resto dell’opera. Così, nel prologo, scopriamo come e perchè Simon Boccanegra viene eletto Doge di Genova. Il primo atto riprende poi, 25 anni dopo. In questo periodo sono successi avvenimenti che non vengono narrati e di cui lo spettatore verrà a conoscenza man mano che il dramma va avanti. L’opera inizia con una morte e termina con una morte, anche se, come suggerisce il Maestro M. Lippi, la storia narra una grande storia d’amore.
Allo stesso tempo, il regista Lorenzo Maria Mucci (leggi anche la nostra intervista al regista) afferma, in maniera provocatoria, che il Simon Boccanegra è tra le opere di Verdi “la più shakespaeriana” e considerando che il compositore ammirava moltissimo Shakespaere, non è un’affermazione da sottovalutare. In quest’opera – continua il regista – troviamo tutti gli elementi caratteristici del dramma: tradimento, perdono, morte, amore, odio, passione, gelosia e al centro di tutto c’è il dramma dei singoli individui, ma, tutti si muovono su un complesso sfondo politico, che culmina con la scena del Consiglio che da alcuni è stata definita anche come il testamento politico di Verdi.
Simon Boccanegra è un personaggio storico reale, ma molti fatti e aspetti nel dramma sono molto romanzati, le vicende personali e politiche spesso si incrociano anche con la città di Pisa, il mare è un elemento essenziale della vicenda , e il tema della paternità è senza dubbio centrale nell’opera.
Musicalmente parlando il Maesto M. Lippi la definisce “un capolavoro stupendo e sopratutto è rappresentata con un cast di straordinario livello, non sempre a Pisa si possono vedere e ascoltare artisti così meritevoli“. Le voci scure dominano nettamente sulle voci chiare. Il direttore e concertatore Maestro Ivo Lipanovic sottolinea anche la professionalità del coro e dell’Orchestra di Toscana. In quest’opera non ci sono grandi romanze ma proprio per questo il compito del Direttore è ancora più difficile e delicato, “è un’opera dove ci sono pause importanti perchè sono pause drammaturgiche” ed infine, Lipanovic, conclude sottolineando la curiosità che il giorno del debutto, il 10 ottobre, coincide con il suo compleanno e con quello di Giuseppe Verdi.
Tutto quanto, dall’importante cast alla regia attenta e meticolosa, dal capolavoro musicale al dramma politico, dalla professionalità tecniche alle casualità arcane, tutto lascia pensare che ci siano le garanzie per uno spettacolo da non dimenticare.
Maf
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