ottimo articolo ma bisognerebbe indirizzareil pubblico aprocurarsi gli ortaggi coltivandoli direttamente,vuopi mettre la soddisfazione di mangiare un pomodoro che ai seguito vedendolo nascere dal fiore? e visto crescere fino alla maturazione?
questo libro mi è stato regalato da una persona veramente speciale, l’avevo già letto quando ho visto la recensione, condivido l’opinione di Biancamaria e so che posso fidarmi dei suoi giudizi. Grazie comunque per questa iniziativa che mi sembra utile e molto, molto interessante. Buona giornata a tutti
Ho conosciuto l’ HIKU da poco mi è piaciuta moltissimo la trovo una tecnica semplice ma di un valore e un’intensità così profonda e terapeutica. Emozioni sentimenti capacità che affiorano piacevolmente!
Non posso che concordare con le tue parole… la vita è complicata per semplicità diceva qualcuno e l’haiku aiuta a muoversi nel difficile per riscoprire la semplicità dell’essenziale.
un caro abbraccio
ciao, mi sono piaciute molto queste considerazioni sulle favole. E’ un approfondimento scrupoloso e serio, che io condivido completamente. Avere gli strumenti per riuscire ad affrontare le tempeste della vita, che a volte sono anche terribili è fondamentale anche se al giorno d’oggi non so perchè siamo tutti molto fragili di fronte ad ogni problema, anche piccolo, che troviamo sulla nostra strada. Ti seguo con grande interesse, ho letto la recensione del libro “La pioggia prima che cada”, mi ha intrigato e senz’altro lo leggerò, appena mi è possibile. Grazie e buon proseguimento.
Ciao, intanto mi scuso per il ritardo nel risponderti. Grazie per l’attenzione e l’apprezzamento. Il tema mi appassiona ed interessa molto e per questo ho intenzione di approfondirlo, anche qui nella rivista, molto presto. Si hai ragione oggi siamo tutti molto, troppo fragili e credo che avere gli strumenti per affrontare le avversità sia fondamentale. E per affrontare i problemi, ci vogliono prima di tutto le parole per esprimerli. Se l’argomento ti interessa, ti consiglio un libro molto bello. Si intitola Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estès. Un caro saluto
La brutta faccenda delle sculture false pescate nei Fossi non ha insegnato nulla; infatti quando sono apparse quelle vere, le medesime istituzioni cheavevano prese per buone le prime, hanno dichiarato false le seconde ed io che le avevo autemnticate (le prime le avevo dichiarate subito false), sono stato processato, uscendone vincitore.
Ora alla Mostra di Pisa si continuano a citare e far parlare coloro che hanno aiutato Parisot a creare un Modigliani falso di infima qualità…e si mostrano solo quelle false.
Carlo Pepi
Che magnifica anteprima, compagnuzza di pubblicazione! Ma usciranno davvero i nostri libri?
Complimenti a te, fresca come una rosellina di maggio
e complimenti a Filippo. Ci vediamo al Voltapagina!
questo numero di tuttomondo è veramente interessante, Complimenti per l’impegno e l’entusiasmo che traspare dai vostri scritti che, insieme alla semplicità del linguaggio usato, rendono comprensibili ed Interessanti gli argomenti trattati anche ai non addetti ai lavori. Purtroppo non riesco sempre a stare al passo con le vostre proposte, spesso per motivi di tempo, però riesco a trarne dei suggerimenti interessanti che prima o poi diventeranno concreti.
Un caro saluto
Francesca
Grazie a te per seguirci e leggerci con tanto interesse. Sapere che c’è chi apprezza il nostro lavoro e la nostra crescita, è la miglior spinta ad andare avanti e migliorare scrittura e contenuti. Grazie, grazie ed ancora grazie. Un caro abbraccio
Ciao Valerio, grazie ancora una volta a te per l’infinita pazienza, oltre che per il grande lavoro(non semplice) di traduzione e contestualizzazione. Ti ringrazio tanto per avermi fatto notare l’errore, anche se rileggendo il titolo dell’articolo mi sembra di vedere proprio “Wakasa”, ad ogni modo chiedo venia per qualsiasi altro eventuale errore di trascrizione! Un buon lavoro!!
Condivido in pieno quanto scrivi e complimenti per come
tratteggi i tuoi pensieri…
Traspare passione, competenza e fede.
Un solo appunto… chiamiamo la nostra piazza
PIAZZA del DUOMO e lasciamo la citazione “dei miracoli” a D’Annunzio.
Un saluto
Isabella
Grazie Isabella! Sono alle prime armi e il tuo sostegno e quello di tante altre persone mi stimola ad andare avanti e migliorare giacché la strada è ancora molto lunga!
Con affetto
Grazie Isabella! Sono alle prime armi e il tuo sostegno e quello di tante altre persone mi stimola ad andare avanti e migliorare giacché la strada è ancora molto lunga!
Con affetto
interessante ed essenziale, spinge ad approfondire ed
invita a chiedersi chi fosse veramente l’uomo al di là del soldato diventato una leggenda nelle guerre che non finiscono mai e ti segnano per sempre. Alla terza recensione ancora uno stile che rivela competenza e passione
…proprio la settimana scorsa, visitando gli Uffizi a Firenze, l’esperta e guida del nostro gruppo ci ha parlato di Artemisia e della sua triste storia che qui non leggo…… Il pittore a cui suo padre l’aveva affidata in bottega la violentò, lei lo denunciò verbalmente al padre e si sparse la voce, le furono amputati i due diti pollici, però continuò a dipingere e la sua arte si tinse di rosso sangue e di aggressività verso le figure maschili….
Ho letto anche io di questo, della violenza che la pittrice ha subito e del processo che è stato fatto al suo aggressore. non sempre gli studiosi associano il suo cambiamento di stile a questo tragico evento. Riconosco che è stato un evento terribile e mostruoso che alcuni studiosi però non reputano nemmeno come certo, e non ne ho parlato per concentrarmi più sulla sua arte più che sul suo vissuto evitando di mettere troppa carne al fuoco. Ti ringrazio comunque per aver fatto questo commento e per aver letto con attenzione l’articolo! Le osservazioni servono 🙂
Complimenti per l’articolo.
Mi piacerebbe avere qualche informazione sul gruppo teatrale amatoriale. È ancora possibile entrare a farne parte?
Grazie,
Vittoria
Salve,
bellissimo articolo con l’occasione vorrei chiedervi se avete un recapito telefonico di questa Band. Sono l’organizzatore di un Village alle porte di Roma e intendevo contattarle per proporgli un concerto.
Grazie
Cordiali saluti
SM.
Una serata splendida…. una delle più belle di quest’anno….e sì che sono spessissimo a teatro e di spettacoli belli e ben fatti ne ho visti tanti!!!
Vorrei spendere una parola per le poesie di Beatrice Bausi Busi i cui testi – bellissimi – hanno creato una magia che ha “preso” tutti
un film brutto e senza alcun senso se non quello di fare un pacco di soldi seguendo luoghi comuni.
un tizio non fa altro che gonfiarsi di cibo-spazzatura e poi dire che sta male. capirai.
se invece mi ingozzo di cibo salutare, senza mai variare nulla, proprio come fa lui nel documentario, allora divento pieno di energie e bellissimo, no? no. alla fine mi fa male lo stesso. quindi di che parla il documentario? di cazzate.
Il film in realtà è stato creato per dimostrare la gravità del cibo venduto dai fast food, la loro tossicità e la loro propensione indiretta nel creare dipendenza. Tuttavia, Spurlock non ha deciso di mangiare dal McDonald per un mese solo per questo, ma per dare una spiegazione alla causa relativa alle due adolescenti che citarono il McDonald in tribunale dichiarando che i loro problemi di salute e di peso erano legati alla malnutrizione dei fast food. La causa la persero perché prive di prove che testimoniassero la loro tesi.
Col documentario ha reso noto il problema dell’obesità diffuso in larga scala negli Stati Uniti.
Brava Daniela, bellissimo articolo! In tutte le civiltà l’uovo è sempre stato un elemento “simbolo” importante. La vita che scaturisce dal suo interno lo ha reso simbolo di nuova vita e rinascita spirituale. Pensa all’affresco di Giarré nel Refettorio della Certosa e ai Certosini colti nell’atto di consumare le uova…
Grazie Maria Luisa! 🙂 hai proprio ragione, avevo delle uova vicino casa non ci ho pensato cavoli! tutti a ripassare di corsa gli affreschi della Certosa! 🙂
Bravo come sempre, originale nel legare la fame dell’anima a quella di troppa gente in questo mondo squilibrato, riesce sempre ad interessare e a fare riflettere sul film che viene proposto. Complimenti
Roberta
completa, esauriente, interessante, rende bene il film ed il suo regista, invoglia a vederlo di nuovo, rinnova l’emozione dell’ immersione in una realtà che pur così fiabesca e lontana diventa universale perchè immagine dell’uomo sempre uguale, in ogni tempo.Un’ottima recensione, per un ottimo film
completa, esauriente, interessante, rende bene il film ed il suo regista, invoglia a vederlo di nuovo, rinnova l’emozione dell’ immersione in una realtà che pur così fiabesca e lontana diventa universale perchè immagine dell’uomo sempre uguale, in ogni tempo.Un’ottima recensione, per un ottimo film
Cara Virginia sono molto contento che quel periodo, che ricordo di aver vissuto come già epico allo stato presente, stia diventando storia. Ma nel tuo articolo ho risentito la gioia e divertimento di quegli anni dove il vero pericolo era la vitalità che avevamo: il nihilismo è stato un metodo, non un fine. Il punk è un metodo e ci sono ancora molte cose che si possono affrontare solo in quel modo. C’è ancora tempo per agire. Massimo, batterista dei Dements (LWC, 1983)
Mi ha indicato il tuo articolo Patty, storica punk lucchese.
Tema del mese azzeccato e trattato egregiamente fino dalla breve introduzione all’approfondimento dell’elemento fluido nel cinema, in particolare di tanti aspetti di un film e di un regista raccontati in modo da rinfrescarci ed appassionarci ., attraverso nuove conoscenze . Grazie e, come sempre, bravo.
Grazie Fabrizio, è sempre un piacere riscontrare il favore del lettore: il piacere della lettura incontra le antiche gestualità e sembra quasi di star meglio.
Continua a seguirci !
A proposito di quest’articolo, il nostro lettore Agostino Agostini ci ha fatto notare l’opportunità di rendere nota la presenza della comunità russa a Palazzo Blu durante il XIIX secolo, citiamo pertanto:
– I rapporti tra la Toscana e la Russia sono documentati a partire dal XVII secolo, periodo che segna l’avvio delle relazioni diplomatiche tra la Toscana e la Moscovita con l’ambasceria che lo zar Aleksej Michajlovic inviò nel 1659 al Granduca Ferdinando II di Toscana.
Tra le presenze del Settecento a Pisa è da ricordare il conte Aleksej Orlov, ammiraglio della flotta russa che, tra il 1768 ed il 1774, condusse la cosiddetta “quarta guerra turca” dalla sua base militare a Livorno e soggiornò alla villa di Corliano per le cure termali ai Bagni di Pisa. Conflitto il cui risultato fu di portare definitivamente l’ucraina meridionale e la Crimea sotto il dominio dell’Impero Russo
Fu proprio in onore della grande presenza russa a Pisa ed in Toscana, che vide anche grandi maestri italiani a progettare e decorare imponenti palazzi a San Pietroburgo, che il palazzo Venerosi del Lungarno (attuale Palazzo Blu) venne fatto dipingere da Cosimo Agostini Venerosi della Seta con la caratteristica colorazione blu, o color dell’aria, applicata ai palazzi pietroburghesi per addolcirne le forme. Palazzo ceduto poi in locazione nel 1773 al dottor Cesare Studiati, direttore del Collegio Imperiale Greco Russo dell’Imperatrice Caterina II per ospitare i rampolli della nobiltà russa che venivano a studiare alla Università di Pisa.
Nel 1774 arrivò la principessa Yelizaveta Alekseyevna Tarakanova (1753 – 1777), che sosteneva di essere la figlia di Aleksej Razumovskij e dell’imperatrice Elizabetta I. Sospettata di complotto ai danni dell’imperatrice Caterina II, fu rapita a Pisa nel febbraio 1775 per essere ricondotta in patria dall’ammiraglio Aleksej Orlov. A questo personaggio sono dedicati numerosi testi tra i quali il più famoso è senz’altro il romanzo di Danilevskij: “La principessa Tarakanova, Sankt-Peterburg 1883”.
Nel 1781 soggiornò e frequentò l’Università di Pisa Ekaterina Daskova (1744-1810), prima direttrice dell’Accademia Russa di Scienze, che ha lasciato una descrizione della città, del Gioco del Ponte e del Palazzo Blu nelle sue Memorie, che l’ingegnere e collezionista Malkov David Ilic ha donato nel 1994 alla nostra Università insieme ad una grande raccolta privata di libri, cartoline, giornali, tutti dedicati a Pisa e scritti in cirillico. –
Non capisco come sia possibile che dopo l’arresto del falsario di Modigliani, Christian Parisot, peraltro presidente degli archivi legali Modigliani ossia colui che doveva tutelare l’immagine e l’arte dell’artista livornese, continuino ad imperversare dei falsi orribili che poi vengono tranquillamente esposti in mostre come quella di Arezzo tra pochi giorni. Ed altrettanto vile il fatto che a parte Pepi, TUTTA la critica italiana se ne stia altrettanto tranquillamente zitta! Proteggiamo la vera Arte! Spero che questo messaggio sia letto da Carabinieri e Guardia di Finanza che hanno il dovere di bloccare queste mostre e sequestrare e distruggere questi obrobri che niente hanno in comune con la vera arte di Amedeo Modigliani
Ringrazio Laura per il suo intervento. E’ vero, la critica ufficiale, gli espertoni, dormono sonni tranquilli o per incompetenza o per utilità economica. Infatti i falsi fanno fare soldi a tutti, i ptrezzi possono essere contenuti, sempre in relazione al presunto autore, e ce n’è per tutti. Un’opera autentica ha un prezzo di partenza elevato e non vi sono grossi margini per accontentare i molti famelici addetti ai lavori….Si fa spesso riferimento agli archivi degli artisti come nel caso di quelli di Modigliani e non si tiene conto dell’assoluta loro inattendibilità e bene sarebbe che fossero tolti di mezzo. Per questi motivi i falsi Modigliani continuano impunemente a circolare a modici prezzi (un disegno 200.000/300.000 invece di almeno un milione di € se fossero autentici).
Ringrazio Laura per il suo intervento. E’ vero, la critica ufficiale, gli espertoni, dormono sonni tranquilli o per incompetenza o per utilità economica. Infatti i falsi fanno fare soldi a tutti, i prezzi possono essere contenuti, sempre in relazione al presunto autore, e ce n’è per tutti. Un’opera autentica ha un prezzo di partenza elevato e non vi sono grossi margini per accontentare i molti famelici addetti ai lavori….Si fa spesso riferimento agli archivi degli artisti come nel caso di quelli di Modigliani e non si tiene conto dell’assoluta loro inattendibilità e bene sarebbe che fossero tolti di mezzo. Per questi motivi i falsi Modigliani continuano impunemente a circolare a modici prezzi (un disegno 200.000/300.000 invece di almeno un milione di € se fossero autentici).
Il maestro Norio Nagayama….è eccezionale…ho avuto il piacere di fare 2 lezioni con lui…..peccato non poter vedere la mostra a Livorno, perché salgo su il10 ….speriamo che la faccia anche a Napoli ♥
Con questa consapevolezza il concetto di conservazione non sarebbe quello attuale: cristallizzazione dei nostri monumenti e di edifici storici. Se davvero l’architettura da forma alla storia, allora essa deve rimanere tale e non traformarsi in un oggetto mistico da chudere in una teca.
questi articoli portano a conoscenza molti personggi dell’era contemporenea di cui poco si conosce ma bisogna parlarne più spesso, è un buon articolo che spiega i vari passaggi della vita di De Chirico
Grazie, da parte di tutta la sezione di arte.
E’ sempre un piacere avere un riscontro positivo da parte dei nostri lettori, la vostra approvazione è la nostra più grande gratificazione!
Ho seguito il vs. articolo, e dato che volete mettere in scena la storia di Edda Ciano Mussolini, a tal proposito vi informo che mia madre è stata sarta presso le proprie zie, le quali avevano un sartoria sul Viale Italia in Livorno (allora Viale Regina Margherita) che confezionarono vestiti per la famiglia di Costanzo Ciano, e per Edda Mussolini,oltre alle famose camice di seta nere, per Galezzo Ciano, che piacquero al Cavalier Benito Mussolini:
Se può interessarvi particolari su Edda sarei ben lieto di darvi una mano.
Tanto Vi devo Carloni Fabrizio.
Non è assolutamente vero che i tre grandi finestroni del Corridoio vasariano (che guardano a valle) siano stati aperti negli anni ’30 in occasione di una delle visite di Hitler a Firenze. E’ una sciocca favola. Furono aperti nel 1861 per permettere al Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, di assistere a uno spettacolo pirotecnico, il 15 aprile di quell’anno. Talvolta le guide cartacee spacciano per vere verità non suffragate dai documenti. (Marco Ferri)
***
Ringraziamo il nostro lettore Marco Ferri che ci dà l’occasione di approfondire la questione: in effetti l’apertura delle finestre è precedente, come il verbo “modificate” (nell’articolo) e come il lettore suggeriscono. Esse sono state adattate durante il periodo fascista per risultare coerenti con le richieste formali dell’arte di Regime. Per ulteriori approfondimenti rimandiamo a un articolo dello stesso Ferri.
TuttoMondo
Grazie per la riflessione e l’attenta lettura. Io credo invece che Omar dichiari che non spetta a lui il compito di incoraggiare i giovani ad avvicinarsi all’arte.
leggere certi articoli fa sempre male ; per la cultura si dovrebbe sempre investire , invece si assiste sempre allo scarica barile ,per quello che i politici rubano in Italia basterebbe una centesima parte del mal tolto per risolvere per sempre il problema dell’arte e della cultura nella nostra bella Italia
bene che una giovane donna abbia fondata una casa editrice con uno sguardo particolarmente attento al femminile.buon lavoro e buona partecipazione al prossimo premio letterario rivolto solo a noi donne.Guardare il sito.Grazie a Bernardeschi che le ha dedicato un così attento spazio.
fa piacere leggere di queste iniziative soprattutto rivolte alle nuove generazione in cui si possono coinvolgere sia i più giovani che i loro genitori (bravi continuate)
Grazie di cuore! Trovo affascinante la tesi dell’epilessia di Dante, che non credo getti discredito sulla sua figura, anzi contribuisce semmai a renderlo più umano…
Gentile signor Francesco, grazie per aver commentato il nostro articolo. Posto che la sua domanda andrebbe rivolta alla Coop (che sembra non darà un rimborso spese alle associazioni invitate) e non a TuttoMondo, ne facciamo noi una a lei: ma quando lei sceglie una marca di pasta al supermercato, qualcuno insinua che il produttore di quella confezione è suo amico o l’ha corrotta? Qui c’è una festa e Coop ha chiamato qualcuno per renderla più bella: perché dobbiamo vedere sempre marcio dappertutto?
Bettino Craxi ha commesso tanti errori, ma nel 1992 alla Camera dei deputati ha detto una cosa giusta: «Tutti colpevoli, nessuno colpevole»! Se continuiamo a negare le differenze, tutte le vacche appariranno nere.
Ciao Cigarafterten,
Grazie a te per leggerci!
Continuaci a seguire anche sui social e iscriviti pure alla newsletter: così rimarrai aggiornato su tutte le novità!
Una buona giornata,
La Redazione
anch’io l’ho comprato alla sagra dell’arancino a Rosolini il 14/08/2016 e sono molto soddisfatto,sarà che è stato pensato per i giovani,ma è piaciuto anche a me che ho 67 anni.Grandi
I Not Moving erano di Piacenza, esistevano prima che ci suonasse Dome (entrato al II disco). I Traumatic erano di LIVORNO! Come i Mumblersi, in UNS e Ravings suonavano sia livornesi che pisani
Buonasera Michela, copio la parte finale dell’articolo in cui ci sono le informazioni da lei richieste: I due padiglioni, oggi fruibili, sono visitabili previo appuntamento e relativa prenotazione in giorni stabiliti o su richiesta per informazioni chiedere presso l’indirizzo email turismo@archeologia.it, e il numero fisso 0555520407.
Il signor Torelli è un saggio che ha capito tutto e non solo della calligrafia; cosa che può essere fatta solo ed unicamente da un professionista “dilettante”, sarebbe a dire da un esperto che trae diletto dallo studio continuo della sua arte
Bellissimo articolo, spiega perché il sorriso e lo sguardo di Giulio ci comunichino un immediato senso di quello che lui é stato. Giulio é diventato il figlio che ha fatto sanguinare il cuore di tante madri e tanti padri, lo sentiamo “nostro” anche se non abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo.RIP ♡♡♡
Essere stata a quella magnifica serata e aver letto questo articolo, non meno bello, mi porta a una domanda: perchè non fare una fondazione Bill Hiks anche qua? Sarebbe bello e si potrebbe fare del bene.
lI nucleo creativo dei Gas (io e AndyX) fonderà nel 1981 i NoFun. Il brano dei Gas aveva per titolo “I am the Devil” e trattave di un “diavolo” sessista e maschilista in opposizione alle contraddizioni di certo femminismo di provincia.
Nella foto si testimonia il passaggio estetico tra le 2 culture (vedi dettagli dell’abbigliamento) in un momento di totale confusione per mancanza di informazioni non filtrate. Il passaggio a Londra in quel periodo resta l’unico modo per vedere come stanno le cose realmente.
Non me ne voglia Elena Borsacchi ma desidero fare una rettifica alla sua recensione sulla commedia “Penelope arrivo!….butta la pastapasta….”, recentemente rappresentata con successo al Teatro Verdi di Pisa, articolo peraltro caratterizzato da ” pisanita’ autentica” e redatto con estrema professionalità. Soltanto le due ultime commedie in vernacolo sono state presentate dall’ Associazione ” Il Retone ” costituitasi nel 2015. Le precedenti del 2003 ( Robin Hood e la maglia di lana), del 2008 ( Alla corte di Luigi XIII) e del 2011 ( Vesto matrimonio ‘un da da fa’) scritte da mio marito Paolo Bellatalla, sia pure con parte dello stesso eccezionale cast, sono state presentate dall’Accademia degli stravaganti da lui ricostituita agli inizi degli anni duemila. Cordiali saluti e complimenti! M.Patrizia Lorenzoni Bellatalla
un altro giovane pianista ,Giovanni Mazzocchin, ha inciso le Goldberg a 17 anni ed ora esce una nuova registrazione x on classical cinque anni dopo…
già la prima era buonissima…quest’ultima da ascoltare obbligatoriamente…su spotify la trovate…ne sentiremo parlare—
Assertivo, appassionato, pieno di decisione e di speranza. Mi ha appassionato ed emozionato, ricordandomi un bel momento passato insieme. Grazie Laura per aver scritto questi articolo/recensione ed averlo condiviso! Avere ritorni come questo riempie di senso il mio lavoro!
sto preparando una tesina di composizione per musica applicata alle immagini e sto approfondendo l’utilizzo che Bunuel fa della musica in questo cortometraggio. Sapete darmi delle fonti approfondite da leggere?
grazie in anticipo
Sia lodato il cielo, un articolo di critica che cita il coro invece che considerarlo un mero accessorio trascurabile (come hanno fatto testate più “quotate”)!!!
Grazie per il commento. La preparazione dei cori per noi è stata estremamente stimolante seppur faticosa, e su questo bisogna ringraziare i maestri M. Bargagna, S. Barandoni e F. Pasqualetti che ci hanno dato una lettura affatto nuova e viva di brani talmente cantati e ricantati da essere ormai coperti da una patina di “usato”. Sentire che, almeno per una parte del pubblico, l’esecuzione è arrivata a segno, è un grande successo.
Buonasera, sono una studentessa di Archeologia Classica presso l’Università di Pisa e volevo richiedere il vostro permesso per inserire le foto della Gipsoteca nella mia tesi di laurea.
Grazie per l’attenzione.
Cordialmente,
Isabella Palmieri
Posto qui perché l’indirizzo non riceve. Motivo: maildrop: maildir over quota
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Salve,
ho letto con grande interesse l’articolo “L’altra piazza Garibaldi, anzi la prima”, davvero garbato e pregevole. Temo però che riporti un’inesattezza, forse un equivoco: la descrizione del luogo (il busto a Garibaldi, il cactus della casa fronte, la citazione della cronaca da “La Provincia di Pisa” del 12 ottobre 1882 e anche la fotografia) si riferisce tutta al piccolo slargo della Via Fiorentina, all’altezza dei civici 374-376, apparentemente priva di toponomastica propria.
Invece, la citata Piazza Garibaldi, poi Piazzetta, si trova poco lontano, tra via Fonda e via di Oratoio (cfr. stradario di Pisa, http://www.comune.pisa.it/doc/sit-pisa/stradario/stradario.xls).
Anch’essa ospita un busto a Garibaldi, che però è su una colonna non addossata ad una casa ed è datato 1883.
Grazie per l’attenzione e buon anno
Fabio Tarini
PS l’indirizzo non riceve. Motivo: maildrop: maildir over quota
Assurdo… ma in che libro delle favole hai letto queste cose? La scena romana dei primi anni 90 vanta una lista di dj fondamentale per la musica elettronica… i rave illegali dal 94 in poi sono solo il rimasuglio di questa cosa… un rimasuglio super politicizzato… se veramente tu avessi vissuto tutte quelle esperienze non avresti scritto queste cose…
Ringrazio per questo bell’articolo: “…lo sfiato è importante…” Trovo i dettagli tutt’altro che tediosi, testimoniano amorevolezza e competenza, favoriscono una cultura non astratta. Alla prossima!
Un old-old lettore, in gioventù cuoco salutista.
non ci sono commenti quando il tutto è già detto
I commenti possono risultare banali davanti a un artista di tale spessore che ha fatto dell’arte visiva
La potenza dell’Assoluto nel piacere del pragmatismo culturale come emblema dell’Essere nell’Apparire.
Ciao Virginia, scorrendo su internet ho letto il tuo articolo, sono contento che Terra di Goblin sia stata la tua ispirazione per questo articolo .
Ti ringrazio per avermi citato e segnalato il sito alla fine dell’articolo, per me è un enorme piacere..
Se in futuro vorrai avere altre informazioni sulle colonne sonore dei goblin o su altre loro produzioni, non esitare a contattarmi, sarò ben felice e disponibile ad aiutarti.
Grazie ancora e complimenti !
Giulia Buscemi, cerco Suo recapito, potrebbe contattarmi?
sono una giornalista di Ravenna
Valeria Giordani 347 525281 email@valeriagiordani.ravenna.it
Grazie !
Come suggerito nell’articolo, le consiglio di ascoltarne un’esecuzione diretta dal M° Riccardo Muti. Può ascoltarne una versione clicclando sul nome del Maestro nell’articolo, altrimenti posso suggerirle questa: https://www.youtube.com/watch?v=EPO7V8LFA38
Sono salito a Carrara dalla marina…dove si può anche vedere il mare,superando un binario di ferrovia tra cartacce rifiuti vari, ma soparttutto gli attori delle mediazioni che trasferiscono la bellezza e la ricchezza delle Apuane in paesi dove ricchi smisurati abbelliscono le loro case e città col marmo del…”demanio” carrarese, Salendo si vede la ferita inferta all’ambientene: si vedono gli esiti di questa spoliazione e, nella Città bella nella sua sofferenza e nobiltà, le tracce di una resistenza alla espropriazione di un bene comune. A chi arrivano i soldi di quel marmo? Quanto torna ai carraresi perché ognuno abbia una dimora decorosa?
salve!
Mutonia l’ho vista nascere e i Mutoid erano parte integrante nei contesti giovanili.
i Mutoid manifestavano il rifiuto della società con il riciclo degli scarti della stessa ,e nel loro agire trasformando i rottami in arte,si esponeva al pubblico il più alto grado di sacralità che si poteva compiere a contrasto della becera insolenza degradante della società stessa.
e le persone che venivano coinvolte nei loro spettacoli, venivano pervase ,consciamente o meno ,da questo spirito di resistenza.
oggi gli stessi Mutoid sono stati attaccati dal virus dei Punk, già perchè esisteva differenza tra Mutoid e Punk anche se si somigliavano.
oggi Mutonia è occupata da pochi punk scazzoni che la adoperano come accampamento fisso,e il comune giustamente quando ha notato che in realtà ,che quelli che si spacciavano per mutoid non erano più artisti, e non producevano più arte ,ma si nascondevano dietro le opere dei veri Mutoid solo per non farsi scacciare dall’accampamento,e il comune giustamente ha deciso di sfollarli.
punk salvati da una raccolta firme che in realtà non era per non scacciare loro, ma per non far smantellare Mutonia.
erano state date loro delle condizioni ,ossia trasformare
Mutonia in un campo laboratorio artistico sociale,ma ovviamente così non è stato,perchè il pretesto dei punk non è la filosofia dei Mutoid e non potrà mai esserlo.
Nel 2018 si è riattivata la festa del primo maggio, e deve avere apportato molto guadagno ai punk, tanto che quest’anno sono aumentate le proposte commerciali,e tra queste qualche attrazione teatrale riesce ad emergere e fare davvero scena.
tutta via il commerciale ha preso valenza predominante, e oggi il punk stesso diventa un commerciante, non più uno scroccone che tira a campare, ma un vero e proprio parassita economico che vuole pure campare bene, ed è diventato persino caro nelle richieste.
sorprende il fatto di come i punk siano un virus ,che infetta pure i punk stessi,un qualcosa che si è incarnito in se stesso,rispettando a pieno la loro natura anarchico epistemologica.
nessuna regola anche per il fatto di non aver nessuna regola tranne quella economica.
in questa ottica si manifesta un estremismo antagonista alla società dei consumi con un intento comune ,l’economia appunto.
quindi non solo Mutonia è caduta e ceduto la propria indipendenza , ma in realtà Mutonia non l’ha mai avuta , perchè i Mutoid di Sant’arcangelo,non hanno mai avuto la vena dell’autosussistenza ,erano solo artisti ,e non si sono mai fatti neppure un poco di corrente con una piccola pala eolica.
nulla a che vedere con i Mutoid presentati come ingegnosi produttori energetici del film Mad Max.
però oggi 1 maggio 2019 ho visto che qualcuo ha iniziato a piantare ortaggi ,e magari qualcuno inizierà a costruire qualcosa di ingegnoso per irrigarle.
forse per Mutonia c’è ancora speranza, e forse da Mutonia e i loro punk scazzoni può nascere veramente un esempio di sopravvivenza sconnessa ed indipendente da ogni economia.
purtroppo nonostante la divergenza sia abissale , e l’opportunismo non solo rende l’uomo ciò che è, ma pure rende i punk ciò che sono ,fino a quando non si arriverà in vere situazioni di carenza,il punk continuerà a perseguire la via di accattonaggio economizzato, e gli unici esempi di attacco organico di Mutonia resteranno qualche ortaggio,e tanti rovi.
Grazie tante per le informazioni (alcune le sapevo già, altre no) 🙂
suggerimenti:
-il 10 secondo la numerazione ebraica vuol dire questo 1=dio 0=caos; 10=dio ce regna sul caos
-il 7 secondo Pitagora era il numero perfetto
(quindi Dante per scrivere la Divina Commedia ha dovuto guardare anche i criteri di numerazione dell’ebraismo e del greco antico)
L’articolo è molto ben fatto e direi completo nelle sue parti essenziali.
Vi un errore nell’indicazione del nome della madre di Marconi: non Annie Jamenson, ma Jameson.
Qualcuno conosce l’autore della mirabile opera in via Giordano Bruno, sul muro dell’ex distretto, alias Parco Don Gallo? Pare di leggere come firma “Giulio Ro[ssi?]”, ma il degrado comincia a erodere anche il nome. Se qualcuno di voi ne sa qualcosa, avrei piacere di essere contattato.
Certo Mauro. L’autore è Giulio Rosk. Rosk è un artista siciliano e spesso lavora con Loste. Puoi cercare Rost & Loste.
Se vuoi saperne di più, contattaci pure e intanto, continua a seguirci… 🙂
bravi molto completo e pieno di ampie informazioni ma anche io ho notato l’errore della mamma che è jameson non jamenson ma per il resto e tutto apposto,non ho notato nessun’altro errore
2volte ho visto questo film super gotico e coinvolgente e posso dire che l’unica cosa che non mi garba e’ che il piccolo Cane già sopravvissuto a un omicidio non compare nella scena finale, anche se aveva aiutato la protagonista con una specie di Pet Therapy. DIMENTICANZA?
Lisistrata: grande Donna!!!
Perché anche oggi non la imitiamo quando i maschi vogliono fare la guerra? Tutte le donne del mondo potrebbero unirsi su questo perché stufe di perdere i loro figli e di rimanere vedove per la guerra!!!!
Ringrazio Alda Giannettini e Tuttomondonews e ribadisco le cose dette nella sua bellissima lettera che condivido sui progetti del Teatro Verdi che sono stati tantissimi. Ricordo sempre, per esempio, il grande lavoro fatto con l’Universita di Pisa sui temi del Don Giovanni con la professoressa Galanti ma anche poi altri ambiziosi progetti sia di Prosa che di Danza. Io mi sono sempre sentito, fino a poco fa, parte integrante di quel mondo perché come responsabile Cultura del Circolo Ricreativo Dipendenti Universitari dell’Università di Pisa ho sempre intrattenuto ottimi rapporti con i direttori artistici del Teatro alla presentazione delle stagioni alle associazioni in rapporto stabile col teatro di Pisa. Questo rapporto era meraviglioso anche con la biglietteria e poi con i nostri abbonati di unipi che incontravo le sere e i Pomeriggi a teatro. Mi dispiace quindi affermare che, al di là degli abbonamenti e della loro gestione (che capiscono non si possano fare in questa fase contingente) sia venuto a mancare quel bel momento della presentazione delle varie stagioni al pubblico ristretto delle associazioni. Ricordo discussioni appassionate sui contenuti, sulle opere e sulle stagioni di danza, tutto questo è stato cancellato e sarà molto difficile riprendere il filo perché la pandemia lo ha interrotto ma la direzione del teatro non l’ha mantenuto nè rinvigorito, ma sostituto solo con puntuali ed efficaci comunicazioni che però vanno solo nel verso di partenza, dal teatro alle associazioni, ma senza ritorno del nostro modesto parere che una volta sembrava contare molto.
complimenti, uno scrivere semplice e di facile comprensione anche per i non addetti ai lavori come me. Nessun richiamo alla concezione dell’Inferno dantesco, è una sua scelta o mancano riferimenti attendibili.
ad maiora
Paolo Pignattelli
complimenti, uno scrivere semplice e di facile comprensione anche per i non addetti ai lavori come me. Nessun richiamo alla concezione dell’Inferno dantesco, è una sua scelta o mancano riferimenti attendibili.
ad maiora
Paolo Pignattelli
Ci vorrebbe oggi una donna come Lisistrata, ma non sono certa che le altre donne la seguirebbero nella rivolta contro gli uomini per far finire la guerra. Siamo troppo impegnate, e pur trovando giusta la causa per cui fare lo sciopero del sesso, non avremmo tempo né voglia per farlo. Ve lo dice Lisistrata…
Ciao Lisi, sarebbe bello avere oggi una vera Lisistrata, ( oltre a te ovviamente ) ma temo sia mera utopia anche solo desiderarlo….
Con simpatia, buon pomeriggio. Angelo
È molto interessante la storia d amore tra Cosimo ed Eleonora, coronata da tanti bellissimi bambini! Persone nate con la camicia! Quegli abiti con quei tessuti e quei ricami preziosi non si vedono più neanche indosso alle regine!! Mi piacerebbe sapere di più su di lei, sul marito e sopratutto sui suoi figli: chi sono diventati? Che vita hanno avuto? Grazie
In generale, si pensa alla dipendenza come quella condizione tipica del drogato, chi fa uso di sostanze dichiarate droghe. La maggior parte delle persone vivono decine di tipi diversi di dipendenza che non riconoscono. Il meccanismo della dipendenza porta all’estinzione della volonta’ e dell’azione. La gran parte delle persone pur dominate da questi fenomeni si rifiutano di accettare e probabilmente vedere la propria condizione. Chi e’ piu’ schiavo di un individuo libero a parole e non nei fatti?
L’Inno di Mameli mi va benissimo, ed è ormai largamente metabolizzato da tutti,
Ciò che trovo insopportabile è quella orrenda marcetta che da qualche tempo lo precede, rendendolo più volgare e prolungandone ulteriormente la già abbondante durata.
Chi ha scritto quella brutta ridicola “Zumpara zumpara zumpa-pa” e chi l’ha incollata alla storica cabaletta? Non è possiile toglierla. ad evitare noia e disprezzo?
Gentilissimo, il «ridicolo zumpara» è l’introduzione originale composta da Novaro, esistono però delle proposte alternative come quella del M° Riccardo Muti (le suggerisco il link presente all’interno dell’articolo o quello nella risposta al precedente commento).
Cerco notizie su Ernesta Sacchi, detta Ernestina, anarchica milanese che nel 53 sposo’ l’anarchico Marsalese Emanuele Granata. Ciò perché i coeso d’opera una ricerca su Granata frazie
Nella descrizione di case situate a Borgo del Ponte, la zona viene descritta distante dal centro storico della città di 700 metri. È giusta questa rilevazione geografica? Borgo del ponte non è già il centro storico di di Massa?
Chiedo scusa, ma vorrei fare una precisazione: Joan Sebastian Bach era interpretato da Iben Nagel Rassmussen, Jan Torp (ideatore dello spettacolo) e Odd Strøm. Mentre Torgeir Wenthal, usa la sua maschera in un’altro spettacolo, che si chiama Il libro delle danze, sempre nato a Carpignano durante la permanenza del ’74.
Il terzo libro che Chiara Beretta Mazzotta dovrebbe portare con sé, perché sicuramente non lo ha letto, è “La cura dal male”, di Ilario Giannini edito da Porto Seguro Editore o anche Sono qui per te – L’uomo delle scatole” dello stesso autore ma edito da Edizioni Dialoghi. Vorrei inviarle io stesso i libri, ma non so dove spedirli… Se potete riferire il messaggio o darmi l’indirizzo per farli avere a Chiara, li regalerei volentieri. Grazie!
Bella iniziativa, grazie alla quale detenute e detenuti del Don Bosco avranno modo di esprimersi in un organo di stampa cittadino e, soprattutto, libero.
Grazie alla redazione.
Letto! Veramente un bel libro e lei mi è piaciuta un sacco, tanto che ho comprato anche un altro suo libro!!! Brava!! 🙂
Grazie, grazie!!!! 🙂
Spero continuerai a seguirci!!:)
Beh, in bocca al lupo (con lunga vita al medesimo)
Bene, bravi, infiniti bis!
grazie mille 🙂
ottimo articolo ma bisognerebbe indirizzareil pubblico aprocurarsi gli ortaggi coltivandoli direttamente,vuopi mettre la soddisfazione di mangiare un pomodoro che ai seguito vedendolo nascere dal fiore? e visto crescere fino alla maturazione?
Un grande “in bocca al lupo”
questo libro mi è stato regalato da una persona veramente speciale, l’avevo già letto quando ho visto la recensione, condivido l’opinione di Biancamaria e so che posso fidarmi dei suoi giudizi. Grazie comunque per questa iniziativa che mi sembra utile e molto, molto interessante. Buona giornata a tutti
Grazie e ancora grazie per le belle parole e la stima sincera. Posso solo ricambiare con sincera gratitudine e altrettanta stima!!!
veramente bello!!
brava BiancaMaria… e tutti gli altri!!!
Grazie di cuore!!! un caro abbraccio <3
Vi seguirò senz’altro, ragazzi. Complimenti per l’iniziativa a cui auguro Buon Viaggio!
Grazie e ancora grazie!!!
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Ho conosciuto l’ HIKU da poco mi è piaciuta moltissimo la trovo una tecnica semplice ma di un valore e un’intensità così profonda e terapeutica. Emozioni sentimenti capacità che affiorano piacevolmente!
Non posso che concordare con le tue parole… la vita è complicata per semplicità diceva qualcuno e l’haiku aiuta a muoversi nel difficile per riscoprire la semplicità dell’essenziale.
un caro abbraccio
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ciao, mi sono piaciute molto queste considerazioni sulle favole. E’ un approfondimento scrupoloso e serio, che io condivido completamente. Avere gli strumenti per riuscire ad affrontare le tempeste della vita, che a volte sono anche terribili è fondamentale anche se al giorno d’oggi non so perchè siamo tutti molto fragili di fronte ad ogni problema, anche piccolo, che troviamo sulla nostra strada. Ti seguo con grande interesse, ho letto la recensione del libro “La pioggia prima che cada”, mi ha intrigato e senz’altro lo leggerò, appena mi è possibile. Grazie e buon proseguimento.
Ciao, intanto mi scuso per il ritardo nel risponderti. Grazie per l’attenzione e l’apprezzamento. Il tema mi appassiona ed interessa molto e per questo ho intenzione di approfondirlo, anche qui nella rivista, molto presto. Si hai ragione oggi siamo tutti molto, troppo fragili e credo che avere gli strumenti per affrontare le avversità sia fondamentale. E per affrontare i problemi, ci vogliono prima di tutto le parole per esprimerli. Se l’argomento ti interessa, ti consiglio un libro molto bello. Si intitola Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estès. Un caro saluto
La brutta faccenda delle sculture false pescate nei Fossi non ha insegnato nulla; infatti quando sono apparse quelle vere, le medesime istituzioni cheavevano prese per buone le prime, hanno dichiarato false le seconde ed io che le avevo autemnticate (le prime le avevo dichiarate subito false), sono stato processato, uscendone vincitore.
Ora alla Mostra di Pisa si continuano a citare e far parlare coloro che hanno aiutato Parisot a creare un Modigliani falso di infima qualità…e si mostrano solo quelle false.
Carlo Pepi
Bravo Pippo!
Che magnifica anteprima, compagnuzza di pubblicazione! Ma usciranno davvero i nostri libri?
Complimenti a te, fresca come una rosellina di maggio
e complimenti a Filippo. Ci vediamo al Voltapagina!
Grazie Verdiana, ci vediamo al Voltapagina
questo numero di tuttomondo è veramente interessante, Complimenti per l’impegno e l’entusiasmo che traspare dai vostri scritti che, insieme alla semplicità del linguaggio usato, rendono comprensibili ed Interessanti gli argomenti trattati anche ai non addetti ai lavori. Purtroppo non riesco sempre a stare al passo con le vostre proposte, spesso per motivi di tempo, però riesco a trarne dei suggerimenti interessanti che prima o poi diventeranno concreti.
Un caro saluto
Francesca
Grazie a te per seguirci e leggerci con tanto interesse. Sapere che c’è chi apprezza il nostro lavoro e la nostra crescita, è la miglior spinta ad andare avanti e migliorare scrittura e contenuti. Grazie, grazie ed ancora grazie. Un caro abbraccio
Ciao Giulia,
complimenti per l’intervista e grazie per il credit.
Volevo farti notare però che (solo nel titolo) hai invertito le sillabe ed è diventato Wasaka invece di Wakasa.
Ciao Valerio, grazie ancora una volta a te per l’infinita pazienza, oltre che per il grande lavoro(non semplice) di traduzione e contestualizzazione. Ti ringrazio tanto per avermi fatto notare l’errore, anche se rileggendo il titolo dell’articolo mi sembra di vedere proprio “Wakasa”, ad ogni modo chiedo venia per qualsiasi altro eventuale errore di trascrizione! Un buon lavoro!!
Condivido in pieno quanto scrivi e complimenti per come
tratteggi i tuoi pensieri…
Traspare passione, competenza e fede.
Un solo appunto… chiamiamo la nostra piazza
PIAZZA del DUOMO e lasciamo la citazione “dei miracoli” a D’Annunzio.
Un saluto
Isabella
Grazie Isabella! Sono alle prime armi e il tuo sostegno e quello di tante altre persone mi stimola ad andare avanti e migliorare giacché la strada è ancora molto lunga!
Con affetto
Daniela
Grazie Isabella! Sono alle prime armi e il tuo sostegno e quello di tante altre persone mi stimola ad andare avanti e migliorare giacché la strada è ancora molto lunga!
Con affetto
Daniela
interessante ed essenziale, spinge ad approfondire ed
invita a chiedersi chi fosse veramente l’uomo al di là del soldato diventato una leggenda nelle guerre che non finiscono mai e ti segnano per sempre. Alla terza recensione ancora uno stile che rivela competenza e passione
mi scuso con dado e con sergio la ricetta e ottima ma quelle sono le acciughe a beccafico,di tradizione siciliana.
Nel sottotitolo è Sacks, non Sachs
Bravo! Sono la mamma di Paolo Cioni e ti ringrazio molto per la bellissima intervista che gli hai fatto!
Grazie per il bravo! Comunque i complimenti vanno a suo figlio e alla sua brillante carriera. Buona serata
…proprio la settimana scorsa, visitando gli Uffizi a Firenze, l’esperta e guida del nostro gruppo ci ha parlato di Artemisia e della sua triste storia che qui non leggo…… Il pittore a cui suo padre l’aveva affidata in bottega la violentò, lei lo denunciò verbalmente al padre e si sparse la voce, le furono amputati i due diti pollici, però continuò a dipingere e la sua arte si tinse di rosso sangue e di aggressività verso le figure maschili….
Ho letto anche io di questo, della violenza che la pittrice ha subito e del processo che è stato fatto al suo aggressore. non sempre gli studiosi associano il suo cambiamento di stile a questo tragico evento. Riconosco che è stato un evento terribile e mostruoso che alcuni studiosi però non reputano nemmeno come certo, e non ne ho parlato per concentrarmi più sulla sua arte più che sul suo vissuto evitando di mettere troppa carne al fuoco. Ti ringrazio comunque per aver fatto questo commento e per aver letto con attenzione l’articolo! Le osservazioni servono 🙂
Bravo Tomas….bella intervista….
Complimenti per l’articolo.
Mi piacerebbe avere qualche informazione sul gruppo teatrale amatoriale. È ancora possibile entrare a farne parte?
Grazie,
Vittoria
Salve,
bellissimo articolo con l’occasione vorrei chiedervi se avete un recapito telefonico di questa Band. Sono l’organizzatore di un Village alle porte di Roma e intendevo contattarle per proporgli un concerto.
Grazie
Cordiali saluti
SM.
Ciao! Per contattare le Girlesque puoi chiamare i responsabili e coordinatori Luisa Marruganti
3358791293, Marco Vivian 3456968527 oppure Ylenia Santacroce 3393182048.
Puoi anche scrivere una mail a info@girlesquestreetband.it
Su facebook trovi anche la loro pagina ufficiale: https://www.facebook.com/pages/Girlesque-StreetBand/772797392806229?sk=timeline
Un saluto da Tuttomondo, Virginia.
Una serata splendida…. una delle più belle di quest’anno….e sì che sono spessissimo a teatro e di spettacoli belli e ben fatti ne ho visti tanti!!!
Vorrei spendere una parola per le poesie di Beatrice Bausi Busi i cui testi – bellissimi – hanno creato una magia che ha “preso” tutti
un film brutto e senza alcun senso se non quello di fare un pacco di soldi seguendo luoghi comuni.
un tizio non fa altro che gonfiarsi di cibo-spazzatura e poi dire che sta male. capirai.
se invece mi ingozzo di cibo salutare, senza mai variare nulla, proprio come fa lui nel documentario, allora divento pieno di energie e bellissimo, no? no. alla fine mi fa male lo stesso. quindi di che parla il documentario? di cazzate.
Il film in realtà è stato creato per dimostrare la gravità del cibo venduto dai fast food, la loro tossicità e la loro propensione indiretta nel creare dipendenza. Tuttavia, Spurlock non ha deciso di mangiare dal McDonald per un mese solo per questo, ma per dare una spiegazione alla causa relativa alle due adolescenti che citarono il McDonald in tribunale dichiarando che i loro problemi di salute e di peso erano legati alla malnutrizione dei fast food. La causa la persero perché prive di prove che testimoniassero la loro tesi.
Col documentario ha reso noto il problema dell’obesità diffuso in larga scala negli Stati Uniti.
sintetica e precisa nelle descrizioni dei tempi mi piace
Brava Daniela, bellissimo articolo! In tutte le civiltà l’uovo è sempre stato un elemento “simbolo” importante. La vita che scaturisce dal suo interno lo ha reso simbolo di nuova vita e rinascita spirituale. Pensa all’affresco di Giarré nel Refettorio della Certosa e ai Certosini colti nell’atto di consumare le uova…
Grazie Maria Luisa! 🙂 hai proprio ragione, avevo delle uova vicino casa non ci ho pensato cavoli! tutti a ripassare di corsa gli affreschi della Certosa! 🙂
Grazie.
Bravo come sempre, originale nel legare la fame dell’anima a quella di troppa gente in questo mondo squilibrato, riesce sempre ad interessare e a fare riflettere sul film che viene proposto. Complimenti
Roberta
completa, esauriente, interessante, rende bene il film ed il suo regista, invoglia a vederlo di nuovo, rinnova l’emozione dell’ immersione in una realtà che pur così fiabesca e lontana diventa universale perchè immagine dell’uomo sempre uguale, in ogni tempo.Un’ottima recensione, per un ottimo film
completa, esauriente, interessante, rende bene il film ed il suo regista, invoglia a vederlo di nuovo, rinnova l’emozione dell’ immersione in una realtà che pur così fiabesca e lontana diventa universale perchè immagine dell’uomo sempre uguale, in ogni tempo.Un’ottima recensione, per un ottimo film
La frase che attribuisci ai Negazione è in realtà dei Peggiopunx, e credo sia a sua volta una citazione. A parte ciò, bell’articolo.
Grazie per la precisazione e grazie per aver apprezzato.
Cara Virginia sono molto contento che quel periodo, che ricordo di aver vissuto come già epico allo stato presente, stia diventando storia. Ma nel tuo articolo ho risentito la gioia e divertimento di quegli anni dove il vero pericolo era la vitalità che avevamo: il nihilismo è stato un metodo, non un fine. Il punk è un metodo e ci sono ancora molte cose che si possono affrontare solo in quel modo. C’è ancora tempo per agire. Massimo, batterista dei Dements (LWC, 1983)
Mi ha indicato il tuo articolo Patty, storica punk lucchese.
Grazie, apprezzo molto il tuo commento. Un bacio.
Ciao Virginia mi piacerebbe recapitarti la compilation 391 Toscana https://m.facebook.com/pages/391-Toscana/426968384150712
Ti avevo spedito una mail a info@tuttomondonews.it
Ho diversi amici che vengono a Pisa e possono lasciarti il cd dove preferisci.
Ciao, Massimo
ciao! Ti avevo risposto alla mail! se vuoi scrivermi per accordarci mandami tutto qui v.monteverdi@alice.it.
un bacio
Tema del mese azzeccato e trattato egregiamente fino dalla breve introduzione all’approfondimento dell’elemento fluido nel cinema, in particolare di tanti aspetti di un film e di un regista raccontati in modo da rinfrescarci ed appassionarci ., attraverso nuove conoscenze . Grazie e, come sempre, bravo.
Sapete chi ha creato l’illustrazione della locandina italiana di Terminator dove Schwarzenegger appare con metà volto robotico?
Brava Giulia! Oggi più che mai è imprescindibile ricordare il mito fondante per comprendere cosa sia il fare pittura!
Grazie Fabrizio, è sempre un piacere riscontrare il favore del lettore: il piacere della lettura incontra le antiche gestualità e sembra quasi di star meglio.
Continua a seguirci !
A proposito di quest’articolo, il nostro lettore Agostino Agostini ci ha fatto notare l’opportunità di rendere nota la presenza della comunità russa a Palazzo Blu durante il XIIX secolo, citiamo pertanto:
– I rapporti tra la Toscana e la Russia sono documentati a partire dal XVII secolo, periodo che segna l’avvio delle relazioni diplomatiche tra la Toscana e la Moscovita con l’ambasceria che lo zar Aleksej Michajlovic inviò nel 1659 al Granduca Ferdinando II di Toscana.
Tra le presenze del Settecento a Pisa è da ricordare il conte Aleksej Orlov, ammiraglio della flotta russa che, tra il 1768 ed il 1774, condusse la cosiddetta “quarta guerra turca” dalla sua base militare a Livorno e soggiornò alla villa di Corliano per le cure termali ai Bagni di Pisa. Conflitto il cui risultato fu di portare definitivamente l’ucraina meridionale e la Crimea sotto il dominio dell’Impero Russo
Fu proprio in onore della grande presenza russa a Pisa ed in Toscana, che vide anche grandi maestri italiani a progettare e decorare imponenti palazzi a San Pietroburgo, che il palazzo Venerosi del Lungarno (attuale Palazzo Blu) venne fatto dipingere da Cosimo Agostini Venerosi della Seta con la caratteristica colorazione blu, o color dell’aria, applicata ai palazzi pietroburghesi per addolcirne le forme. Palazzo ceduto poi in locazione nel 1773 al dottor Cesare Studiati, direttore del Collegio Imperiale Greco Russo dell’Imperatrice Caterina II per ospitare i rampolli della nobiltà russa che venivano a studiare alla Università di Pisa.
Nel 1774 arrivò la principessa Yelizaveta Alekseyevna Tarakanova (1753 – 1777), che sosteneva di essere la figlia di Aleksej Razumovskij e dell’imperatrice Elizabetta I. Sospettata di complotto ai danni dell’imperatrice Caterina II, fu rapita a Pisa nel febbraio 1775 per essere ricondotta in patria dall’ammiraglio Aleksej Orlov. A questo personaggio sono dedicati numerosi testi tra i quali il più famoso è senz’altro il romanzo di Danilevskij: “La principessa Tarakanova, Sankt-Peterburg 1883”.
Nel 1781 soggiornò e frequentò l’Università di Pisa Ekaterina Daskova (1744-1810), prima direttrice dell’Accademia Russa di Scienze, che ha lasciato una descrizione della città, del Gioco del Ponte e del Palazzo Blu nelle sue Memorie, che l’ingegnere e collezionista Malkov David Ilic ha donato nel 1994 alla nostra Università insieme ad una grande raccolta privata di libri, cartoline, giornali, tutti dedicati a Pisa e scritti in cirillico. –
Non capisco come sia possibile che dopo l’arresto del falsario di Modigliani, Christian Parisot, peraltro presidente degli archivi legali Modigliani ossia colui che doveva tutelare l’immagine e l’arte dell’artista livornese, continuino ad imperversare dei falsi orribili che poi vengono tranquillamente esposti in mostre come quella di Arezzo tra pochi giorni. Ed altrettanto vile il fatto che a parte Pepi, TUTTA la critica italiana se ne stia altrettanto tranquillamente zitta! Proteggiamo la vera Arte! Spero che questo messaggio sia letto da Carabinieri e Guardia di Finanza che hanno il dovere di bloccare queste mostre e sequestrare e distruggere questi obrobri che niente hanno in comune con la vera arte di Amedeo Modigliani
Ringrazio Laura per il suo intervento. E’ vero, la critica ufficiale, gli espertoni, dormono sonni tranquilli o per incompetenza o per utilità economica. Infatti i falsi fanno fare soldi a tutti, i ptrezzi possono essere contenuti, sempre in relazione al presunto autore, e ce n’è per tutti. Un’opera autentica ha un prezzo di partenza elevato e non vi sono grossi margini per accontentare i molti famelici addetti ai lavori….Si fa spesso riferimento agli archivi degli artisti come nel caso di quelli di Modigliani e non si tiene conto dell’assoluta loro inattendibilità e bene sarebbe che fossero tolti di mezzo. Per questi motivi i falsi Modigliani continuano impunemente a circolare a modici prezzi (un disegno 200.000/300.000 invece di almeno un milione di € se fossero autentici).
Ringrazio Laura per il suo intervento. E’ vero, la critica ufficiale, gli espertoni, dormono sonni tranquilli o per incompetenza o per utilità economica. Infatti i falsi fanno fare soldi a tutti, i prezzi possono essere contenuti, sempre in relazione al presunto autore, e ce n’è per tutti. Un’opera autentica ha un prezzo di partenza elevato e non vi sono grossi margini per accontentare i molti famelici addetti ai lavori….Si fa spesso riferimento agli archivi degli artisti come nel caso di quelli di Modigliani e non si tiene conto dell’assoluta loro inattendibilità e bene sarebbe che fossero tolti di mezzo. Per questi motivi i falsi Modigliani continuano impunemente a circolare a modici prezzi (un disegno 200.000/300.000 invece di almeno un milione di € se fossero autentici).
Il maestro Norio Nagayama….è eccezionale…ho avuto il piacere di fare 2 lezioni con lui…..peccato non poter vedere la mostra a Livorno, perché salgo su il10 ….speriamo che la faccia anche a Napoli ♥
GRANDI
bella cosa verrò sicuramente a trovarvi
All’apparenza e tutto molto bello e si presume molto buono ma meglio sarebbe accertarsene direttamente.
all’apparenza e tutto molto bello e si presume molto buono ma meglio sarebbe accertarsene direttamente
Complimenti! !!!!!
Con questa consapevolezza il concetto di conservazione non sarebbe quello attuale: cristallizzazione dei nostri monumenti e di edifici storici. Se davvero l’architettura da forma alla storia, allora essa deve rimanere tale e non traformarsi in un oggetto mistico da chudere in una teca.
questi articoli portano a conoscenza molti personggi dell’era contemporenea di cui poco si conosce ma bisogna parlarne più spesso, è un buon articolo che spiega i vari passaggi della vita di De Chirico
Grazie, da parte di tutta la sezione di arte.
E’ sempre un piacere avere un riscontro positivo da parte dei nostri lettori, la vostra approvazione è la nostra più grande gratificazione!
Ho seguito il vs. articolo, e dato che volete mettere in scena la storia di Edda Ciano Mussolini, a tal proposito vi informo che mia madre è stata sarta presso le proprie zie, le quali avevano un sartoria sul Viale Italia in Livorno (allora Viale Regina Margherita) che confezionarono vestiti per la famiglia di Costanzo Ciano, e per Edda Mussolini,oltre alle famose camice di seta nere, per Galezzo Ciano, che piacquero al Cavalier Benito Mussolini:
Se può interessarvi particolari su Edda sarei ben lieto di darvi una mano.
Tanto Vi devo Carloni Fabrizio.
Definire i Not Moving come pisani mi sembra un po’ eccessivo, anche se ha militato tra le loro fila Dome..
qualche inesattezza, omissione ma si, 6 1/2
al VC ci andavo spesso, in autostop – da bologna – non riconosco molto nell’articolo, ma tant’è.. ok..
Pingback: Pagine da ricordare – Francesco Feola
RITENGO UN PO’ DEPRIMENTE L’AFFERMAZIONE IN FONDO PAGINA IN CUI OMAR NORS YAKINE RISPONDE CHE SCORAGGIA I GIOVANI AD AVVICINARSI AL MONDO DELL’ARTE
Non è assolutamente vero che i tre grandi finestroni del Corridoio vasariano (che guardano a valle) siano stati aperti negli anni ’30 in occasione di una delle visite di Hitler a Firenze. E’ una sciocca favola. Furono aperti nel 1861 per permettere al Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, di assistere a uno spettacolo pirotecnico, il 15 aprile di quell’anno. Talvolta le guide cartacee spacciano per vere verità non suffragate dai documenti.
(Marco Ferri)
***
Ringraziamo il nostro lettore Marco Ferri che ci dà l’occasione di approfondire la questione: in effetti l’apertura delle finestre è precedente, come il verbo “modificate” (nell’articolo) e come il lettore suggeriscono. Esse sono state adattate durante il periodo fascista per risultare coerenti con le richieste formali dell’arte di Regime. Per ulteriori approfondimenti rimandiamo a un articolo dello stesso Ferri.
TuttoMondo
Grazie per la riflessione e l’attenta lettura. Io credo invece che Omar dichiari che non spetta a lui il compito di incoraggiare i giovani ad avvicinarsi all’arte.
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leggere certi articoli fa sempre male ; per la cultura si dovrebbe sempre investire , invece si assiste sempre allo scarica barile ,per quello che i politici rubano in Italia basterebbe una centesima parte del mal tolto per risolvere per sempre il problema dell’arte e della cultura nella nostra bella Italia
Grazie per le belle parole. Athos Bigongiali
Grazie a lei per la storia che ci ha raccontato e per la per la voglia di farla rivivere oggi.
bene che una giovane donna abbia fondata una casa editrice con uno sguardo particolarmente attento al femminile.buon lavoro e buona partecipazione al prossimo premio letterario rivolto solo a noi donne.Guardare il sito.Grazie a Bernardeschi che le ha dedicato un così attento spazio.
fa piacere leggere di queste iniziative soprattutto rivolte alle nuove generazione in cui si possono coinvolgere sia i più giovani che i loro genitori (bravi continuate)
Ho letto il libro, mi è piaciuto, e l’articolo fa capire molto bene la tesi di Santagata. Complimenti, Francesco!
Grazie di cuore! Trovo affascinante la tesi dell’epilessia di Dante, che non credo getti discredito sulla sua figura, anzi contribuisce semmai a renderlo più umano…
Pingback: Tutti i colori di Sergio Martino | Peripheria
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è un buon articolo in cui si dimostra che in italia c’è tanto da scoprire e far conoscere, tocca a voi giovani impegnarvi su questo campo bravi
Pingback: Nicola Di Nardo (Scrittore)
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Bell’articolo, per un film che lascia con tante domande..complimenti frances!
Sarebbe interessante sapere con quale criterio vengano selezionate “alcune associazioni del territorio” rispetto ad altre
Gentile signor Francesco, grazie per aver commentato il nostro articolo. Posto che la sua domanda andrebbe rivolta alla Coop (che sembra non darà un rimborso spese alle associazioni invitate) e non a TuttoMondo, ne facciamo noi una a lei: ma quando lei sceglie una marca di pasta al supermercato, qualcuno insinua che il produttore di quella confezione è suo amico o l’ha corrotta? Qui c’è una festa e Coop ha chiamato qualcuno per renderla più bella: perché dobbiamo vedere sempre marcio dappertutto?
Bettino Craxi ha commesso tanti errori, ma nel 1992 alla Camera dei deputati ha detto una cosa giusta: «Tutti colpevoli, nessuno colpevole»! Se continuiamo a negare le differenze, tutte le vacche appariranno nere.
Ad agosto sarò a Lucca. Ci vado a questa mostra, grazie per la segnalazione.
Ciao Cigarafterten,
Grazie a te per leggerci!
Continuaci a seguire anche sui social e iscriviti pure alla newsletter: così rimarrai aggiornato su tutte le novità!
Una buona giornata,
La Redazione
anch’io l’ho comprato alla sagra dell’arancino a Rosolini il 14/08/2016 e sono molto soddisfatto,sarà che è stato pensato per i giovani,ma è piaciuto anche a me che ho 67 anni.Grandi
🙂
I Not Moving erano di Piacenza, esistevano prima che ci suonasse Dome (entrato al II disco). I Traumatic erano di LIVORNO! Come i Mumblersi, in UNS e Ravings suonavano sia livornesi che pisani
Veramente un nell’articolo
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Sono Michela dell’Agriturismo San Martino di Ponsacco, sarei interessata ad avere informazioni per mandare i miei ospiti grazie
Buonasera Michela, copio la parte finale dell’articolo in cui ci sono le informazioni da lei richieste: I due padiglioni, oggi fruibili, sono visitabili previo appuntamento e relativa prenotazione in giorni stabiliti o su richiesta per informazioni chiedere presso l’indirizzo email turismo@archeologia.it, e il numero fisso 0555520407.
Grazie, a presto!
Il signor Torelli è un saggio che ha capito tutto e non solo della calligrafia; cosa che può essere fatta solo ed unicamente da un professionista “dilettante”, sarebbe a dire da un esperto che trae diletto dallo studio continuo della sua arte
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Bellissimo articolo, spiega perché il sorriso e lo sguardo di Giulio ci comunichino un immediato senso di quello che lui é stato. Giulio é diventato il figlio che ha fatto sanguinare il cuore di tante madri e tanti padri, lo sentiamo “nostro” anche se non abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo.RIP ♡♡♡
Grazie Emma, per questo tuo pensiero
Pingback: Vita dell'artista Fernando Vallerini di Pisa- abbiamo molte sue opere - Libri usati rari
Guarda il film “Laurence Anyways” ( https://www.cineblog01.tube/5313-laurence-anyways-2016.html ) Questo è un film molto interessante dal direttore di interessante ….
Essere stata a quella magnifica serata e aver letto questo articolo, non meno bello, mi porta a una domanda: perchè non fare una fondazione Bill Hiks anche qua? Sarebbe bello e si potrebbe fare del bene.
Ci sembra un’ottima idea! Grazie del commento
lI nucleo creativo dei Gas (io e AndyX) fonderà nel 1981 i NoFun. Il brano dei Gas aveva per titolo “I am the Devil” e trattave di un “diavolo” sessista e maschilista in opposizione alle contraddizioni di certo femminismo di provincia.
Nella foto si testimonia il passaggio estetico tra le 2 culture (vedi dettagli dell’abbigliamento) in un momento di totale confusione per mancanza di informazioni non filtrate. Il passaggio a Londra in quel periodo resta l’unico modo per vedere come stanno le cose realmente.
il film mi è piaciuto molto. guardalo anche tu
Pingback: Appuntamento con Tabucchi – lorenzodelzoppo
Articolo molto interessante sono d’accordo sul per l’Adalovelaceday ..
Non me ne voglia Elena Borsacchi ma desidero fare una rettifica alla sua recensione sulla commedia “Penelope arrivo!….butta la pastapasta….”, recentemente rappresentata con successo al Teatro Verdi di Pisa, articolo peraltro caratterizzato da ” pisanita’ autentica” e redatto con estrema professionalità. Soltanto le due ultime commedie in vernacolo sono state presentate dall’ Associazione ” Il Retone ” costituitasi nel 2015. Le precedenti del 2003 ( Robin Hood e la maglia di lana), del 2008 ( Alla corte di Luigi XIII) e del 2011 ( Vesto matrimonio ‘un da da fa’) scritte da mio marito Paolo Bellatalla, sia pure con parte dello stesso eccezionale cast, sono state presentate dall’Accademia degli stravaganti da lui ricostituita agli inizi degli anni duemila. Cordiali saluti e complimenti! M.Patrizia Lorenzoni Bellatalla
Grazie sia per il commento che per aver letto e apprezzato l’articolo. Correggeremo senz’altro. A presto!
un altro giovane pianista ,Giovanni Mazzocchin, ha inciso le Goldberg a 17 anni ed ora esce una nuova registrazione x on classical cinque anni dopo…
già la prima era buonissima…quest’ultima da ascoltare obbligatoriamente…su spotify la trovate…ne sentiremo parlare—
Buonasera, la ringraziamo per il commento e – naturalmente – per la segnalazione, che di certo non ci lasceremo scappare!
Bravi!!!
Buongiorno. Interessata nella programazzione. Grazie
Montanini è un furbetto che dice parecchie castronerie (l’ipocrita Montanini copia pure da Carlin e da Luttazzi): https://pryorkaufman.wordpress.com/2017/02/16/giorgio-montanini-dice-balle-e-cazzate-e-copia/
J’adore la créativité de Carlo Verdone! Vous avez vu le film «L’abbiamo fatta grossa» ( https://www.filmstreaming.zone/3955-labbiamo-fatta-grossa-2016.html )?? Il est très intéressant!
Assertivo, appassionato, pieno di decisione e di speranza. Mi ha appassionato ed emozionato, ricordandomi un bel momento passato insieme. Grazie Laura per aver scritto questi articolo/recensione ed averlo condiviso! Avere ritorni come questo riempie di senso il mio lavoro!
“Attualmente il miglior comico satirico del nostro Paese”
siamo messi bene insomma.
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La scena dei rave romani descritta in questo articolo è completamente falsa ed inattendibile. Prima di scrivere bisognerebbe documentarsi.
Grazie
Pingback: Maschera 1.1 – pascolando
sto preparando una tesina di composizione per musica applicata alle immagini e sto approfondendo l’utilizzo che Bunuel fa della musica in questo cortometraggio. Sapete darmi delle fonti approfondite da leggere?
grazie in anticipo
Sia lodato il cielo, un articolo di critica che cita il coro invece che considerarlo un mero accessorio trascurabile (come hanno fatto testate più “quotate”)!!!
Grazie per il commento. La preparazione dei cori per noi è stata estremamente stimolante seppur faticosa, e su questo bisogna ringraziare i maestri M. Bargagna, S. Barandoni e F. Pasqualetti che ci hanno dato una lettura affatto nuova e viva di brani talmente cantati e ricantati da essere ormai coperti da una patina di “usato”. Sentire che, almeno per una parte del pubblico, l’esecuzione è arrivata a segno, è un grande successo.
A Turigliano, nel piccolo parco all’ingresso del cimitero, è situata anche la statua dedicata a Gaetano Bresci.
BRAVO! Finalmente qualcuno sul web che sa di cosa parla.
Grazie mille, grazie a voi ho preso A+ nella ricerca!
complimenti!!!
🙂
Buonasera, sono una studentessa di Archeologia Classica presso l’Università di Pisa e volevo richiedere il vostro permesso per inserire le foto della Gipsoteca nella mia tesi di laurea.
Grazie per l’attenzione.
Cordialmente,
Isabella Palmieri
certo (scusa il ritardo) se citi la foto ci farà piacere
Non mi risulta mai esistita una reflex biottica 4×5. Sicuri?
Posto qui perché l’indirizzo non riceve. Motivo: maildrop: maildir over quota
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Salve,
ho letto con grande interesse l’articolo “L’altra piazza Garibaldi, anzi la prima”, davvero garbato e pregevole. Temo però che riporti un’inesattezza, forse un equivoco: la descrizione del luogo (il busto a Garibaldi, il cactus della casa fronte, la citazione della cronaca da “La Provincia di Pisa” del 12 ottobre 1882 e anche la fotografia) si riferisce tutta al piccolo slargo della Via Fiorentina, all’altezza dei civici 374-376, apparentemente priva di toponomastica propria.
Invece, la citata Piazza Garibaldi, poi Piazzetta, si trova poco lontano, tra via Fonda e via di Oratoio (cfr. stradario di Pisa, http://www.comune.pisa.it/doc/sit-pisa/stradario/stradario.xls).
Anch’essa ospita un busto a Garibaldi, che però è su una colonna non addossata ad una casa ed è datato 1883.
Grazie per l’attenzione e buon anno
Fabio Tarini
PS l’indirizzo non riceve. Motivo: maildrop: maildir over quota
Bello e frizzante!
Assurdo… ma in che libro delle favole hai letto queste cose? La scena romana dei primi anni 90 vanta una lista di dj fondamentale per la musica elettronica… i rave illegali dal 94 in poi sono solo il rimasuglio di questa cosa… un rimasuglio super politicizzato… se veramente tu avessi vissuto tutte quelle esperienze non avresti scritto queste cose…
MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA Art Eventi in Roma Febbraio 2018 ti aspetta 3358382182
Ringrazio per questo bell’articolo: “…lo sfiato è importante…” Trovo i dettagli tutt’altro che tediosi, testimoniano amorevolezza e competenza, favoriscono una cultura non astratta. Alla prossima!
Un old-old lettore, in gioventù cuoco salutista.
Caro Marco, l’old lady ti ringrazia per il tuo gentile commento!
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Un tuffo nel passato che non ha uguali per degustare le antiche glorie della nostra amata città’ e la sua millenaria importanza!
non ci sono commenti quando il tutto è già detto
I commenti possono risultare banali davanti a un artista di tale spessore che ha fatto dell’arte visiva
La potenza dell’Assoluto nel piacere del pragmatismo culturale come emblema dell’Essere nell’Apparire.
Quando il mezzo di comunicazione diventa motivo di studio e di interesse
Tre foto scattate da me.
https://storage.googleapis.com/dario-dariol/1981_22.jpg
https://storage.googleapis.com/dario-dariol/1981_23.jpg
https://storage.googleapis.com/dario-dariol/1981_24.jpg
Caro Dario Dario, grazie per le belle immagini che hai mandato
Ciao Virginia, scorrendo su internet ho letto il tuo articolo, sono contento che Terra di Goblin sia stata la tua ispirazione per questo articolo .
Ti ringrazio per avermi citato e segnalato il sito alla fine dell’articolo, per me è un enorme piacere..
Se in futuro vorrai avere altre informazioni sulle colonne sonore dei goblin o su altre loro produzioni, non esitare a contattarmi, sarò ben felice e disponibile ad aiutarti.
Grazie ancora e complimenti !
Roberto Attanasio ( attrob@tin.it / goblinattanasio@libero.it )
E’ veramente interessante coinvolgere la popolazione in un ascolto di opere tanto importanti soprattutto in questo periodo ..
Giulia Buscemi, cerco Suo recapito, potrebbe contattarmi?
sono una giornalista di Ravenna
Valeria Giordani 347 525281
email@valeriagiordani.ravenna.it
Grazie !
Bellissimo racconto complimenti
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Pingback: Date a Leopardi quel che è di Leopardi. Parola del professor Luigi Blasucci – Francesco Feola
Articolo molto interessante.
Mi piacerebbe ascoltare l’inno di Mameli nella sua versione originale.
Dove posso trovarlo?
Achille
Come suggerito nell’articolo, le consiglio di ascoltarne un’esecuzione diretta dal M° Riccardo Muti. Può ascoltarne una versione clicclando sul nome del Maestro nell’articolo, altrimenti posso suggerirle questa:
https://www.youtube.com/watch?v=EPO7V8LFA38
mi piacciono i film sull’arte. bravi!
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Potreste anche aggiungere le tre donne benedette che rappresentano anche le tre grazie.
Un bel commento per un bel testo
Grazie Charmel
Sono salito a Carrara dalla marina…dove si può anche vedere il mare,superando un binario di ferrovia tra cartacce rifiuti vari, ma soparttutto gli attori delle mediazioni che trasferiscono la bellezza e la ricchezza delle Apuane in paesi dove ricchi smisurati abbelliscono le loro case e città col marmo del…”demanio” carrarese, Salendo si vede la ferita inferta all’ambientene: si vedono gli esiti di questa spoliazione e, nella Città bella nella sua sofferenza e nobiltà, le tracce di una resistenza alla espropriazione di un bene comune. A chi arrivano i soldi di quel marmo? Quanto torna ai carraresi perché ognuno abbia una dimora decorosa?
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salve!
Mutonia l’ho vista nascere e i Mutoid erano parte integrante nei contesti giovanili.
i Mutoid manifestavano il rifiuto della società con il riciclo degli scarti della stessa ,e nel loro agire trasformando i rottami in arte,si esponeva al pubblico il più alto grado di sacralità che si poteva compiere a contrasto della becera insolenza degradante della società stessa.
e le persone che venivano coinvolte nei loro spettacoli, venivano pervase ,consciamente o meno ,da questo spirito di resistenza.
oggi gli stessi Mutoid sono stati attaccati dal virus dei Punk, già perchè esisteva differenza tra Mutoid e Punk anche se si somigliavano.
oggi Mutonia è occupata da pochi punk scazzoni che la adoperano come accampamento fisso,e il comune giustamente quando ha notato che in realtà ,che quelli che si spacciavano per mutoid non erano più artisti, e non producevano più arte ,ma si nascondevano dietro le opere dei veri Mutoid solo per non farsi scacciare dall’accampamento,e il comune giustamente ha deciso di sfollarli.
punk salvati da una raccolta firme che in realtà non era per non scacciare loro, ma per non far smantellare Mutonia.
erano state date loro delle condizioni ,ossia trasformare
Mutonia in un campo laboratorio artistico sociale,ma ovviamente così non è stato,perchè il pretesto dei punk non è la filosofia dei Mutoid e non potrà mai esserlo.
Nel 2018 si è riattivata la festa del primo maggio, e deve avere apportato molto guadagno ai punk, tanto che quest’anno sono aumentate le proposte commerciali,e tra queste qualche attrazione teatrale riesce ad emergere e fare davvero scena.
tutta via il commerciale ha preso valenza predominante, e oggi il punk stesso diventa un commerciante, non più uno scroccone che tira a campare, ma un vero e proprio parassita economico che vuole pure campare bene, ed è diventato persino caro nelle richieste.
sorprende il fatto di come i punk siano un virus ,che infetta pure i punk stessi,un qualcosa che si è incarnito in se stesso,rispettando a pieno la loro natura anarchico epistemologica.
nessuna regola anche per il fatto di non aver nessuna regola tranne quella economica.
in questa ottica si manifesta un estremismo antagonista alla società dei consumi con un intento comune ,l’economia appunto.
quindi non solo Mutonia è caduta e ceduto la propria indipendenza , ma in realtà Mutonia non l’ha mai avuta , perchè i Mutoid di Sant’arcangelo,non hanno mai avuto la vena dell’autosussistenza ,erano solo artisti ,e non si sono mai fatti neppure un poco di corrente con una piccola pala eolica.
nulla a che vedere con i Mutoid presentati come ingegnosi produttori energetici del film Mad Max.
però oggi 1 maggio 2019 ho visto che qualcuo ha iniziato a piantare ortaggi ,e magari qualcuno inizierà a costruire qualcosa di ingegnoso per irrigarle.
forse per Mutonia c’è ancora speranza, e forse da Mutonia e i loro punk scazzoni può nascere veramente un esempio di sopravvivenza sconnessa ed indipendente da ogni economia.
purtroppo nonostante la divergenza sia abissale , e l’opportunismo non solo rende l’uomo ciò che è, ma pure rende i punk ciò che sono ,fino a quando non si arriverà in vere situazioni di carenza,il punk continuerà a perseguire la via di accattonaggio economizzato, e gli unici esempi di attacco organico di Mutonia resteranno qualche ortaggio,e tanti rovi.
Complimenti per l’attività artistica
Grazie Santo
témoignage vraiment très intéressant et émouvant; je suis convaincue de cette présence dont vous parlez, Alida, quand on est à la recherche de Glenn…
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Grazie tante per le informazioni (alcune le sapevo già, altre no) 🙂
suggerimenti:
-il 10 secondo la numerazione ebraica vuol dire questo 1=dio 0=caos; 10=dio ce regna sul caos
-il 7 secondo Pitagora era il numero perfetto
(quindi Dante per scrivere la Divina Commedia ha dovuto guardare anche i criteri di numerazione dell’ebraismo e del greco antico)
ciao e ancora grazie per la pagina
grazie a te Angelo e continua a seguirci
La festa di Sant’Agata a Catania era in origine quella dedicata a Iside. Apuleio descrive tale festa è la processione seguita da fedeli travestiti.
I rave a roma nei primi anni 90 non erano affato nazistoidi e politici, tutt’altro per gli illegali decisamente anarchici e da cento sociale.
Se non hai vissuto quel periodo forse dovresti informarti prima di fare (dis) informazione,
Bell’articolo, con tanti spunti interessanti.
Una bella testimonianza di amore per l’umanità.
Articolo eccellente. Vorrei sapere di più sui simboli di questo dipinto.
Il mondo dei Circoli è da salvaguardare.
L’articolo è molto ben fatto e direi completo nelle sue parti essenziali.
Vi un errore nell’indicazione del nome della madre di Marconi: non Annie Jamenson, ma Jameson.
Grazie, anche per la correzione, purtroppo i refusi sono sempre in agguato.
Ci auguriamo di trovare ancora suoi commenti su altri articoli
grazie
Interessante Intervista
Grazie per l’attenzione Cristiana, e continui a seguirci
Merci. Voici un très bon article que je découvre alors que je suis en train d’écrire un petit essai: “Quel avenir pour Cavalcanti ?”
Merci beaucoup Claude
Qualcuno conosce l’autore della mirabile opera in via Giordano Bruno, sul muro dell’ex distretto, alias Parco Don Gallo? Pare di leggere come firma “Giulio Ro[ssi?]”, ma il degrado comincia a erodere anche il nome. Se qualcuno di voi ne sa qualcosa, avrei piacere di essere contattato.
Certo Mauro. L’autore è Giulio Rosk. Rosk è un artista siciliano e spesso lavora con Loste. Puoi cercare Rost & Loste.
Se vuoi saperne di più, contattaci pure e intanto, continua a seguirci… 🙂
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molto preciso e dettagliato,complimenti!
bravi molto completo e pieno di ampie informazioni ma anche io ho notato l’errore della mamma che è jameson non jamenson ma per il resto e tutto apposto,non ho notato nessun’altro errore
Grazie Antonio
Se riesci a scrivere più articoli come questo, sarei davvero grato. Comunque grazie mille!
Volentieri. Tu comunque naviga sul nostro sito, siamo certi che troverai altri articoli interessanti! 🙂
Il paese d’origine non è Savignano ma Savigliano, in provincia di Cuneo.
grazie, i refusi ahimè sono sempre in agguato
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Bello, prezioso. Si vede la cura con cui è stato voluto e protetto. Giardino prezioso che promuove speranza. Grazie.
Ciao, sono una studentessa all’UNIBO. Potresti dire da dove hai preso l’informazione?
Grazie mille!
Ciao, questo articolo è un estratto della mia tesi di laurea. Puoi trovarla al seguente link e la bibliografia è visionabile gratuitamente:
https://www.tesionline.it/tesi/scienze-della-comunicazione-e-dello-spettacolo/gays-on-broadway-l%E2%80%99omosessualit%C3%A0-nei-musicals/55921
2volte ho visto questo film super gotico e coinvolgente e posso dire che l’unica cosa che non mi garba e’ che il piccolo Cane già sopravvissuto a un omicidio non compare nella scena finale, anche se aveva aiutato la protagonista con una specie di Pet Therapy. DIMENTICANZA?
Lisistrata: grande Donna!!!
Perché anche oggi non la imitiamo quando i maschi vogliono fare la guerra? Tutte le donne del mondo potrebbero unirsi su questo perché stufe di perdere i loro figli e di rimanere vedove per la guerra!!!!
preparar
Buongiorno,
Ringrazio Alda Giannettini e Tuttomondonews e ribadisco le cose dette nella sua bellissima lettera che condivido sui progetti del Teatro Verdi che sono stati tantissimi. Ricordo sempre, per esempio, il grande lavoro fatto con l’Universita di Pisa sui temi del Don Giovanni con la professoressa Galanti ma anche poi altri ambiziosi progetti sia di Prosa che di Danza. Io mi sono sempre sentito, fino a poco fa, parte integrante di quel mondo perché come responsabile Cultura del Circolo Ricreativo Dipendenti Universitari dell’Università di Pisa ho sempre intrattenuto ottimi rapporti con i direttori artistici del Teatro alla presentazione delle stagioni alle associazioni in rapporto stabile col teatro di Pisa. Questo rapporto era meraviglioso anche con la biglietteria e poi con i nostri abbonati di unipi che incontravo le sere e i Pomeriggi a teatro. Mi dispiace quindi affermare che, al di là degli abbonamenti e della loro gestione (che capiscono non si possano fare in questa fase contingente) sia venuto a mancare quel bel momento della presentazione delle varie stagioni al pubblico ristretto delle associazioni. Ricordo discussioni appassionate sui contenuti, sulle opere e sulle stagioni di danza, tutto questo è stato cancellato e sarà molto difficile riprendere il filo perché la pandemia lo ha interrotto ma la direzione del teatro non l’ha mantenuto nè rinvigorito, ma sostituto solo con puntuali ed efficaci comunicazioni che però vanno solo nel verso di partenza, dal teatro alle associazioni, ma senza ritorno del nostro modesto parere che una volta sembrava contare molto.
complimenti, uno scrivere semplice e di facile comprensione anche per i non addetti ai lavori come me. Nessun richiamo alla concezione dell’Inferno dantesco, è una sua scelta o mancano riferimenti attendibili.
ad maiora
Paolo Pignattelli
complimenti, uno scrivere semplice e di facile comprensione anche per i non addetti ai lavori come me. Nessun richiamo alla concezione dell’Inferno dantesco, è una sua scelta o mancano riferimenti attendibili.
ad maiora
Paolo Pignattelli
C’entra, non *c’entra. Il titolo va corretto.
Pingback: Whaterver di Chiara Fossati | Immaginare dal vero
Laurea in medicina? Il Pasto Nudo autobiografia? Scrive in esso della morte di Joan? Mi sa che hai visto solo il film e il resto lo hai inventato.
Ci vorrebbe oggi una donna come Lisistrata, ma non sono certa che le altre donne la seguirebbero nella rivolta contro gli uomini per far finire la guerra. Siamo troppo impegnate, e pur trovando giusta la causa per cui fare lo sciopero del sesso, non avremmo tempo né voglia per farlo. Ve lo dice Lisistrata…
Ciao Lisi, sarebbe bello avere oggi una vera Lisistrata, ( oltre a te ovviamente ) ma temo sia mera utopia anche solo desiderarlo….
Con simpatia, buon pomeriggio. Angelo
È molto interessante la storia d amore tra Cosimo ed Eleonora, coronata da tanti bellissimi bambini! Persone nate con la camicia! Quegli abiti con quei tessuti e quei ricami preziosi non si vedono più neanche indosso alle regine!! Mi piacerebbe sapere di più su di lei, sul marito e sopratutto sui suoi figli: chi sono diventati? Che vita hanno avuto? Grazie
In generale, si pensa alla dipendenza come quella condizione tipica del drogato, chi fa uso di sostanze dichiarate droghe. La maggior parte delle persone vivono decine di tipi diversi di dipendenza che non riconoscono. Il meccanismo della dipendenza porta all’estinzione della volonta’ e dell’azione. La gran parte delle persone pur dominate da questi fenomeni si rifiutano di accettare e probabilmente vedere la propria condizione. Chi e’ piu’ schiavo di un individuo libero a parole e non nei fatti?
Pingback: La memoria di Franco Serantini al Settembre Sangiulianese – Blog della BFS
L’Inno di Mameli mi va benissimo, ed è ormai largamente metabolizzato da tutti,
Ciò che trovo insopportabile è quella orrenda marcetta che da qualche tempo lo precede, rendendolo più volgare e prolungandone ulteriormente la già abbondante durata.
Chi ha scritto quella brutta ridicola “Zumpara zumpara zumpa-pa” e chi l’ha incollata alla storica cabaletta? Non è possiile toglierla. ad evitare noia e disprezzo?
Gentilissimo, il «ridicolo zumpara» è l’introduzione originale composta da Novaro, esistono però delle proposte alternative come quella del M° Riccardo Muti (le suggerisco il link presente all’interno dell’articolo o quello nella risposta al precedente commento).
Questa è la versione migliore che dovrebbero suonare sempre: https://www.youtube.com/watch?v=3mpsgjYIpTo
Cerco notizie su Ernesta Sacchi, detta Ernestina, anarchica milanese che nel 53 sposo’ l’anarchico Marsalese Emanuele Granata. Ciò perché i coeso d’opera una ricerca su Granata frazie
Nella descrizione di case situate a Borgo del Ponte, la zona viene descritta distante dal centro storico della città di 700 metri. È giusta questa rilevazione geografica? Borgo del ponte non è già il centro storico di di Massa?
Chiedo scusa, ma vorrei fare una precisazione: Joan Sebastian Bach era interpretato da Iben Nagel Rassmussen, Jan Torp (ideatore dello spettacolo) e Odd Strøm. Mentre Torgeir Wenthal, usa la sua maschera in un’altro spettacolo, che si chiama Il libro delle danze, sempre nato a Carpignano durante la permanenza del ’74.
Buongiorno
ina sequenza numerica relativa a Dante e Divina commedia cosa mettereste in fondo? 1,10,100,700. ?
grazie
saluti
Il terzo libro che Chiara Beretta Mazzotta dovrebbe portare con sé, perché sicuramente non lo ha letto, è “La cura dal male”, di Ilario Giannini edito da Porto Seguro Editore o anche Sono qui per te – L’uomo delle scatole” dello stesso autore ma edito da Edizioni Dialoghi. Vorrei inviarle io stesso i libri, ma non so dove spedirli… Se potete riferire il messaggio o darmi l’indirizzo per farli avere a Chiara, li regalerei volentieri. Grazie!
Bella iniziativa, grazie alla quale detenute e detenuti del Don Bosco avranno modo di esprimersi in un organo di stampa cittadino e, soprattutto, libero.
Grazie alla redazione.
Battaglia da condividere nella nostra città e concapacita’ politica.Il coinvolgimento dei giovani è indispensabile.Lavoriamoci
È tema quanto mai urgente per battere le forze conservatrici in Italia e in Europa