Il Tegame

Se  siete d’accordo con me e pensate che anche l’occhio vuole la sua parte, vi consiglio, prima o poi, di provare questo ristorante nel cuore di Pisa.

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Il locale è in pieno centro, in quella piazza che dai pisani viene chiamata “della Berlina”. D’estate è sicuramente una delle piazze più soleggiate, quindi adatta per coloro che amano il sole, ma, al tempo stesso è ben ventilata, e tra l’altro, il locale offre dei grandi ombrelloni sotto cui poter mangiare all’ombra. Un vero piacere, quindi, anche perchè davanti a voi avete la parte più suggestiva di Pisa, i Lungarni!

Nella stagione invernale, invece, entrare è già una piacevole sorpresa.

DSC_0650Decorazioni e addobbi, molti di essi appesi al soffitto, realizzati con gusto e originalità rendono il locale, piccolo e raccolto, una vera delizia, differenziandolo da tutti gli altri. Le decorazioni, ci racconta Raffaella, sono fatte e pensate da una azienda specializzata di S. Maria a Monte, e vengono cambiate spesso in base alle diverse occasioni e al periodo (Natale, Pasqua, Carnevale). Solitamente in una giornata l’azienda smonta le vecchie e mette le nuove.
DSC_0653Al contrario dell’ambientazione, l’apparecchiatura è semplice, i piatti sono serviti, come suggerisce il nome, in tegami di rame, molto vecchio stile, di tutte le dimensioni. La semplicità non toglie niente alla raffinatezza e alla cura con cui sono presentati i piatti.
L’altra peculiarità del locale è il menù.
Non troverete né antipasti, né secondi. Il Tegame ha deciso di puntare sui primi, che sono la caratteristica italiana, specialmente toscana. La specialità, infatti, è il Giro Pasta: una formula innovativa e divertente, che ti permette fare un “assaggio” (molto abbondante e lo dico per esperienza personale, dopo averlo provato più volte) di quattro primi a scelta dal menù, un dolce, acqua e un calice di vino a diciotto euro a persona. La scelta per i primi è vasta e la gamma spazia dai primi di carne, a quelli di pesce e di verdure. Tortelli di mucco pisano, spaghetti alle vongole, tagliolini al tartufo, ravioli di zucca mantovani agli amaretti sono solo alcuni esempi.
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Altra peculiarità  è che tutta la pasta che servono è fresca, e viene fatta da loro. Il locale non si sottrae alla regola dulcis in fundo e offre degli ottimi dolci, tra cui lo yogurt greco con miele, mandorle e pinoli, il tiramisù ai frutti di bosco, un soufflé al cioccolato, tortino di mele e cannella.
Il cuoco è giovane, come il resto del personale: si chiama Simone e ha ventisette anni. La sua carriera è iniziata all’alberghiero, poi ha lavorato per un po’ di anni come aiuto cameriere, poi aiuto cuoco, ma la vera formazione l’ha avuta alla Vineria di Piazza, (in P.za delle Vettovaglie) dove ha lavorato quattro anni e mezzo, poi per un breve periodo ha cucinato per il ristorante Bagus, e infine al Tegame. “Qui mi trovo molto bene, il personale è giovane” ci dice Simone “e cucinare, anche se cambiano le tempistiche, è la mia passione”. Di recente il locale ha cambiato il menù; ne chiedo il motivo a Simone e mi risponde che a pranzo il locale ha una clientela quasi fissa, quindi un motivo è per far sì che essa non si annoi, un altro è che così riescono a rispettare meglio la stagionalità dei prodotti e con il nuovo menù, inoltre, hanno cercato di inserire alcuni gusti più ricercati, rispetto a quelli più classici del precedente. Il locale, come mi conferma Simone, dove e quando può cerca di tutelare prodotti e aziende regionali.
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Il Tegame ha aperto poco meno di quattro anni fa (ottobre 2011) la capienza interna è di circa cinquanta coperti, ma, d’estate, con l’aggiunta dei tavolini fuori, arriva anche a centocinquanta.
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