“Sipario! Chi è di scena”: il gioco dell’opera con la lirica in scatola

Quando dici “Opera lirica”, l’immaginario automaticamente restituisce musica, costumi ottocenteschi, atmosfera retrò, palcoscenico, sipario.

Sipario.

“Sipario! Chi è di scena” è una scatola quadrata, grafica curata e accattivante, 40 carte-opera composte da 16 diversi autori, 100 carte-cantanti, 25 carte-azione, un tabellone che ricorda una locandina, da due a cinque giocatori.

sipario chi è di scena

Preesentato anche tra i tavoli di PisaCON l’annuale manifestazione sui giochi da tavolo, di carte e di ruolo, ideata e organizzata da OxyzO – Orizzonti Ludici, nel salone storico della Leopolda di Pisa, Sipario! Chi è di scena attrae sicuramente l’attenzione.

Simone Tansini, l’autore del gioco, è un baritono professionista. E’ un mix esplosivo, che basta a stimolare la curiosità.

“Sipario” Chi è di scena” è un nuovo gioco da tavolo uscito a ottobre 2015 e ha per soggetto l’opera lirica, appunto. Sono previste due modalità di gioco: una più semplice e veloce e l’altra più lunga ed estesa con regole avanzate. Ogni giocatore ha il ruolo del sovrintendente teatrale (o impresario teatrale) e ha il compito di realizzare una stagione lirica composta da tre opere. Il gioco termina con il debutto delle opere e vince colui che ottiene più punti notorietà. Il gioco comprende ostacoli prevedibili: trovare le risorse economiche necessarie, mettere insieme il cast e scegliere l’opera giusta; ma, anche, ostacoli imprevisti tipo stecche clamorose, virus intestinali, bizze dei cantanti, attacchi di panico. Il giocatore deve persino gestire la pubblicità i paparazzi: insomma gli ingredienti di un gioco di carte e strategia avvincente, intelligente e divertente ci sono tutti.

sipario chi è di scena carte

Ciò che caratterizza e che differenzia “Sipario! Chi è di scena” dagli altri giochi da tavolo, oltre all’idea originale, è indubbiamente la realizzazione grafica. Stefano Morri, per i disegni delle opere, e Simone Cirillo per le carte-cantanti e le carte-azioni hanno realizzato una grafica moderna, curata, ironica (poiché i personaggi sono tutti sipario chi è di scena cartecaricaturali) ma al tempo stesso elegante. La grafica, è stata tanto apprezzata, che, gli autori stanno pensando di realizzare una mostra dei disegni e delle tavole che fanno parte del gioco.

Simone Tansini, incontrato alla Leopolda, è un personaggio che sembra uscito da una scheda del gioco, ma, solo apparentemente. Diplomato in flauto traverso e baritono professionista, ha rivestito i panni di Marullo nel “Rigoletto”, Germont nella “Traviata”, Sherpless nella “Butterfly” e recentemente Marcello nella “Bohème” solo per citarne alcuni; ma al di là della musica e di tutto ciò che riguarda il suo lavoro, è da 15 anni un appassionato di game tanto da crearne uno tutto suo, e così tanto appassionato e così tanto incosciente da creare anche una casa editrice attraverso la quale poterlo distribuire e vendere. Incosciente, forse, dati i tempi in cui viviamo, ma non troppo, considerando che “Sipario! Chi è di scena” in questi pochi mesi di vita ha già partecipato a Lucca Comics e al Spielwarenmesse a Norimberga, la fiera di riferimento dei mercati internazionali del giocattolo e del gioco. E’ presente al Bookshop del Museo Puccini di Torre del Lago, ed è stato presentato in numerosi teatri e anche in alcune scuole, e gli appassionati di Game lo amano.

sipario chi è di scenaParlando con Simone Tansini, si passa velocemente da un argomento a un altro; ma l’aspetto più stimolante è il rapporto tra la vita professionale di Tansini baritono e la vita privata di Tansini gamer. Gli chiediamo se le opere che ha scelto per il gioco sono anche le opere che ama di più cantare. L’artista spiega che per la scelta dei titoli ha seguito diversi criteri: in primo luogo ha selezionato quelli che preferiva, poi ha cercato di fare un distribuzione equa tra autori e storia della musica, volendo abbracciare il più ampio periodo storico possibile (da “L’Orfeo”, 1607, a “The Nose”, 1930) e comprendere i titoli più famosi; in ultimo ha inserito titoli meno noti che che si prestassero ad essere illustrati, come per esempio “Il pirata” di Bellini, “Le maschere” di Mascagni o “Hänsel und Gretel” di Humperdinck. Tansini cambia le sue presentazioni in base al contesto in cui le propone, festival dedicati ai giochi, teatri o scuole: «In ambito ludico mi focalizzo maggiormente sull’idea di giocare con la musica nei suoi aspetti più buffi, senza doverla conoscere e puntando sull’aspetto maggiormente strategico del gioco. In ambito musicale do precedenza all’aspetto sociale di “svecchiamento” dell’immagine del teatro in favore di un avvicinamento delle persone a quelle dinamiche che possono essere rese divertenti attraverso un gioco». E poi c’è l’ultimo: «Mentre in ambito scolastico mi soffermo sull’importanza di avvicinare una materia di studio attraverso il canale del gioco e di come si possa lavorare anche sull’immagine come mezzo educativo e di trasmissione del messaggio musicale». Lecito pensare che oltre alla gioia di unire le due più grandi passioni della sua vita, realizzando questo gioco Tansini abbia pensato e valutato anche l’aspetto culturale dell’idea. Il baritono conferma:  «Il lavoro svolto è innegabilmente legato ad un aspetto culturale. La vera “magia” è stata quella di renderlo invisibile poiché sarebbe stato lesivo per il prodotto stesso. Il fatto stesso di giocare con i nomi degli autori, delle opere, dei personaggi, è di per sé elemento culturale, ma al contempo è elemento da “somministrare” di nascosto. In questo senso ho coniato la definizione di “didattica indiretta”, ossia “gioca senza conoscere nulla poiché non è richiesto, e vedrai che qualcosa ti rimarrà”!». Una riflessione sui temi sollevati dall’autore di “Sipario! Chi è di scena” solleva una domanda: il mondo della cultura, (arte teatro letteratura e tutto ciò che è inerente)  deve attingere anche a canali e forme comunicative alternative per arrivare a tutti? Tansini non ha dubbi: «Il mondo della cultura, dell’arte, del teatro, della letteratura, hanno assoluto bisogno di nuove forme comunicative e di approccio. In questo non sono certo un pioniere, se pensiamo che a livello di ambito musicale ci sono già tante realtà consolidate che operano nel settore dell’infanzia e dell’avvicinamento dei giovani al teatro da anni, così come a livello ludico sono usciti svariati titoli che hanno come spunto temi legati all’arte, alla cultura e alla storia. Mi sento però un pioniere nel momento in cui analizziamo trasversalmente il mercato del gioco e quello della musicale e ci accorgiamo che non vi è nulla di simile a Sipario, ossia un prodotto che possa essere performante su entrambi i fronti (o forse su tre fronti, se decidiamo di concedergli anche l’accezione didattica)». L’artista conclude: «Come piccola postilla, ci tengo a sottolineare che spesso uso termini quali “mercato” e “prodotto”, nella realtà quello che mi piace maggiormente e che rende meglio la mia idea è “progetto”».

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