Modigliani e i suoi amici in mostra a Palazzo Blu

Sembra che da quest’autunno a Palazzo Blu si respirerà un’aria nuova: saranno i colori e gli umori della Parigi dell’inizio del XX secolo ad accompagnare il visitatore verso una conoscenza completa e approfondita del mito di Amedeo Modigliani. Noi di Tuttomondo abbiamo avuto il piacere di presenziare alla conferenza stampa per la presentazione della mostra e ne siamo rimasti piacevolmente colpiti!

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«Modì, le cui radici sono in Toscana, a Livorno, ci ha lasciato una testimonianza artistica di valore universale e la mostra a lui dedicata ce ne offre una rappresentazione vasta e articolata[…]Non sfugge il particolare valore di questa mostra, per la caratura dell’artista, per l’originalità del suo genio creativo, per il fascino che il personaggio dalla vita breve e tormentata ha sempre esercitato attraverso le generazioni, ma soprattutto perché essa sembra metterci in contatto con un passaggio cruciale della storia dell’arte europea». Ci spiega Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa. Continua puntando un accento sulla questione, fondamentale, delle iniziative culturali promosse sul territorio pisano: «Palazzo Blu, con questa mostra e con le molteplici altre sue iniziative, consente alla città di Pisa di dare con continuità un’offerta di arte e cultura qualitativamente molto alta, che richiama l’attenzione degli specialisti  e di un pubblico ampio che ormai sa di potere trovare sul Lungarno Pacinotti, ogni anno, qualcosa di sempre più coinvolgente».

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Anche Filippo Nogarin, Sindaco di Livorno, racconta della partecipazione livornese al grande evento: «Il comune di Livorno, da me rappresentato oltre ad aver concesso il patrocinio, ha anche collaborato con il prestito di tre opere giovanili, conservate al Museo Giovanni Fattori, rare testimonianze dell’artista quando, adolescente, frequentava l’atelier livornese di Guglielmo Micheli, allievo di Fattori e primo maestro di Amedeo. A testimonianza dello spirito goliardico livornese abbiamo concesso anche le tre false teste, scolpite nel 1984 da giovani livornesi con l’intento della beffa, in un caso e con il tentativo di colpire certa critica supponente, nell’altro».

È proprio al ritrovamento del 24 Luglio del 1984 dei primi due falsi Modigliani che allude il Sindaco Nongarin. Come vi abbiamo già raccontato nel nostro articolo del numero di Settembre in occasione della grande mostra di Palazzo Blu, anche il Museo Nazionale di San Matteo, offre la possibilità di un grande confronto, grazie all’ allestimento della mostra satellite sui “Falsi Modigliani”, curata dalla soprintendente  Paola Raffaella David  e dal direttore del museo Dario Matteoni.

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Nel presentare la mostra  Amedeo Modigliani et ses amis, in tanti hanno pronunciato il nome di questa grande personalità artistica che dal 3 Ottobre 2014 al 15 Febbraio 2015 vestirà i panni del grande protagonista nelle iniziative artistico-culturali dell’autunno pisano attraverso le 110 opere esposte. Eppure soltanto uno di loro è riuscito nell’intento di trasmettere e raccontare il mitico fascino di Modigliani: Jean-Michel Bouhours, curatore della mostra, ce la racconta facendoci rivivere l’aria di quel tempo, riportandoci alla mente vecchi racconti scolastici sapientemente arricchiti da una raffinatezza metodica che è possibile incontrare ad ogni angolo di quella Parigi di inizio secolo che lui ha inteso portare, grazie anche all’aiuto dell’architetto Cesare Mari, nelle sale espositive di Palazzo Blu. Una mostra sui ponti, le finestre, i legami che unirono l’arte di Modigliani a quella di Brancusi, Derain, Survage e tanti altri grandi nomi, una grande retrospettiva che guarda al tempo in cui essere “maledetto” voleva dire essere libero, incosciente, istintivo, bello di una bellezza fugace ma intensa eppure sempre eterna.

Continuate a leggere di questa storia sul prossimo numero: vi accompagneremo alla scoperta della mostra attraverso una prospettiva un po’ particolare!

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Giulia Buscemi

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