MiAmi Festival

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 Miami Festival: tre giorni di festa e condivisione

Un prato pieno di gente, l’aria fresca del lago, tre palchi, più di cinquanta artisti di ogni genere provenienti da tutte le parti d’Italia e ragazzi di ogni età con in comune solo una cosa: l’amore per la musica.
Così si presenta la decima edizione del MiAmi festival a Idroscalo, periferia di Milano. Il festival si è tenuto da venerdì 6 a domenica 8 giugno e sul palco Sandro Pertini si sono esibiti artisti come Brunori Sas, Le Luci Della Centrale Elettrica, Lo Stato Sociale, I Tre Allegri Ragazzi Morti, Mellow Mood, The Zen Circus, Marta Sui Tubi e molti altri che hanno tenuto viva l’anima dei giovani al Circolo Magnolia, mentre sul palco della Jack Daniel’s si sono fatti ascoltare a gran voce i Diaframma, Non Voglio Che Clara, Go!zilla, Fast Animals & Slow Kinds, Gli Amanti e tanti altri.
Sotto il palco si trovano persone di ogni età:  bambini in braccio ai genitori e con il palloncino legato a un polso, teen-ager con gli amici e adulti venuti principalmente per divertirsi. L’atmosfera è sempre allegra e vivace a ogni ora del giorno.
I concerti iniziano verso le 20.00 circa e durano fino alle 3-4 di notte, solo lo stage di Sandro Pertini finisce verso mezzanotte culminando con gli artisti più richiesti.

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Sabato, è stata la serata sicuramente più vivace dove il gruppo reggae dei Mellow Mood ha acceso il pubblico contagiandolo con la loro passione per la Jamaica, facendo illuminare lo spazio con mille accendini, lasciando poi il palco allo Stato Sociale.  Si attende. Il cambio palco è lungo per chi sta sotto, quasi venti minuti, poi partono le prime note, è il primo pezzo del vecchio album, Turisti della democrazia, e al grido di “Abbiamo vinto la Guerra” i cinque entrano e il pezzo finisce con un “surf sulla folla” da parte di Lodo Guenzi.

L’atmosfera è al massimo, e le canzoni scorrono via accompagnate da un entusiasmo pazzesco, si  prosegue fino a “Mi sono rotto il cazzo” e a “In due è amore, in tre è una festa”, per finire con “Cromosomi” e con un secondo “surf sulla folla” da parte sia di Lodo che di Francesco Draicchio.

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“Va bene lo ammetto. Odio il capitalismo” con queste parole ancora nella mente proviamo a rilassarci in attesa del prossimo gruppo.

Arrivano gli Zen Circus. Il Circo Zen, come si definiscono loro ad ogni concerto, inizia con il nuovo album, Canzoni contro natura, per fare poi un ritorno alle “origini” con “Vent’anni” e chiudere la serata del sabato con “Nati per Subire” dove il cantante Andrea Appino, come ad ogni concerto, lascia il palco lanciando il plettro della sua chitarra.
La domenica, invece, è più tranquilla e rilassante ed il concerto sul palco Pertini è aperto dal giovane Niccoló Carnesi, a seguire Pierpaolo Capovilla, cantante del Teatro degli Orrori, che intrattiene il pubblico con il suo stile particolare, per poi lasciare il posto ai Marta sui Tubi che presentano alcuni pezzi inediti del nuovo album e propongono al pubblico milanese, apposta per la decima edizione del festival, “Vecchi difetti”.
L’ultimo artista che si esibisce sul palco è Vasco Brondi, cantante del gruppo Le Luci Della Centrale Elettrica, ed è proprio il caso di dire  ducis in fundo.

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Vasco emoziona e diverte il pubblico cercando di cantare almeno un pezzo di ogni album,  il concetto si  conclude con “Quando tornerai dall’estero”, “Per combattere l’acne” e “I destini generali”.

Sono stati due giorni (per alcuni tre giorni) di festa,  di condivisione,  di musica, allegria, amore, e un pizzico di follia.
È stato, inoltre, un festival che ha ospitato giovani da ogni parte di Italia, grazie al costo moderato del biglietto alle comode navette gratuite che ti permettevano di raggiungere il luogo, a qualsiasi orario.

Esperienza consigliabile e ripetibile.

Ilaria Soriani

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