MFF14 Milano Film Festival 2014 #segniparticolari

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Milano Film Festival 14 #segniparticolari

Il Milano Film Festival nasce come festival di cinema indipendente nel 1996 e si svolge nella cittadina meneghina ogni anno nel mese di settembre.

Fulcro del Festival è il Piccolo Teatro di Milano, anche se nel corso delle diverse edizioni sono state coinvolte altre location, tra cui lo Spazio Oberdan, il Parco Sempione, il Teatro Strehler e l’Acquario Civico.

La diciannovesima edizione si è svolta dal 4 al 14 settembre 2014, e ha visto in concorso 10 lungometraggi e 58 cortometraggi provenienti da tutto il mondo.

Il MFF14 ha avuto come slogan per questa edizione “Segni Particolari” che nell’era del Web 2.0 si è trasformato inevitabilmente in un hashtag che ha accompagnato i migliaia di commenti sui principali social network.

Segni Particolari del Festival, di se stessi, della propria città o del proprio stato d’animo, un modo per far sentire le persone al centro dell’attenzione e coinvolgerli dinamicamente nelle molteplici attività che sono state messe in atto.

Ma Segni Particolari vuol dire anche dettaglio e ricerca della sorpresa, vuol dire dar spazio a qualcosa di anomalo e affascinante e perché no magari anche di imperfetto e strano; e tutto questo perché MFF non è solo cinema ma è tanto altro.

Tra una proiezione e l’altra, nelle varie sedi che hanno ospitato la manifestazione, hanno preso vita attività eterogenee e molto particolari: i numerosi workshop gratuiti sul mondo dell’animazione o sull’arte botanica delle culture orientali, vere e proprie sedute di meditazione all’aria aperta nel verde del Parco Sempione,  gli intermezzi musicali su un palchetto libero dove ognuno poteva salire per esprimere la propria arte fino a notte fonda e dove un’enorme pista da ballo era aperta a chiunque volesse godere del dj set .

I giovani coinvolti nelle varie attività di organizzazione sono stati davvero tantissimi, e ciò rende il tutto estremamente dinamico e fresco, tanto che il fulcro del Festival che è il Piccolo Teatro diventa meta di incontro nei giorni della manifestazione, un luogo dove passare intere ore, dal primissimo pomeriggio fino a notte fonda.

Ma accanto alle molteplici sfumature positive sono molte le crepe che un Festival che sta acquisendo sempre maggior importanza si trascina dietro. Delineiamone alcune che sono palesemente evidenti.

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Prima di tutto la non presenza di un “movie village” o di un’area abbastanza circoscritta dove avvengano le proiezioni durante il giorno; questo fa si che gli spostamenti da una sala all’altra – a volte lontane parecchie fermate di metropolitana le une dalle altre – si trasformino in piccole “odissee” per gli spettatori; collegato a questo c’è l’elevato numero di cortometraggi e lungometraggi in concorso e fuori concorso che rende il tutto molto dispersivo, tanto che per il pubblico diventa quasi impossibile vederli tutti.

Una selezione così ampia ha inoltre abbassato la qualità dei corti in concorso e, in più di un’occasione, alla fine delle proiezioni molte persone sono rimaste deluse e perplesse.

Inoltre, data la grande risonanza che il MFF ha sul web, sarebbe opportuno dare la possibilità agli abbonati al Milano Film Festival di visionare on-line i cortometraggi in concorso, così da creare le condizioni per poter seguire il festival anche in momenti in cui si è impossibilitati a raggiungere i luoghi delle proiezioni.

Per tali ragioni e alla luce del suo potenziale, nel complesso il MFF è sicuramente un festival che merita un grande appoggio e nuovi spazi, perché dona ogni anno la possibilità a un cinema indipendente, sempre più soffocato dalle Major e dai grandi nomi, di farsi spazio e respirare aria nuova e sempre fresca.

Antonia Butera

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