Dialoghi nel Mediterraneo, una serata a Marina Slow

Giovedì 24 a Marina Slow : serata araba

 

MARINA DI PISA – Anche quest’anno la festa eco-gastronomico-culturale Marina Slow, organizzata al Circolo Il Fortino in via della Sirenetta (e già il nome è deliziosamente evocativo), si conferma ben strutturata, con cibo e vino buono, e proposte interessanti, divertenti e colte, tutte incentrate sul viaggio, la condivisione di idee e culture e lo scambio fra i popoli, in contrapposizione alla linea opposta, purtroppo sempre più diffusa, della divisione e dei muri. La sera di giovedì  era la serata della cucina araba, adorabile. Amel e Ines, le cuoche, hanno preparato una buonissima Tajine di pollo, olive verdi e limoni, dal profumo e dal sapore deliziosi. Amel è di origine marocchina e Ines tunisina, ed entrambe insegnano al centro linguistico interculturale Alif di Pisa. Nella piccola cucina all’aperto appositamente allestita al Fortino hanno preparato questo piatto tipico del Marocco con sapienza e maestria. Potevamo vederle cucinare mentre aspettavamo che iniziasse la presentazione del libro di Paolo Ciampi “L’uomo che ci regalò i numeri, la vita e i viaggi di Leonardo Fibonacci”, e se non fossimo stati così incuriositi dalla figura del grande matematico saremmo rimasti lì tutta la sera per imparare i segreti della loro cucina.

Leonardo Fibonacci è una grande gloria pisana, viaggiatore e matematico, nato attorno al 1175 e morto a circa sessant’anni. Anche a Pisa è però una figura poco conosciuta, e non particolarmente indagata, forse perché la matematica è considerata materia ostica. In genere non pensiamo mai che tutto ciò che ci circonda è calcolo, geometria, e proporzione. La matematica è il Mondo, e senza il suo Liber Abbaci del 1202, con cui ha fatto conoscere all’occidente i numeri arabi, le cose non sarebbero state le stesse.

Paolo Ciampi, scrittore e giornalista fiorentino, ha ripercorso la vita e i viaggi di Leonardo Fibonacci e ne ha tratto un libro molto interessante, che ha presentato in modo vivace e simpatico rispondendo alle domande di Sandro Noto di Seconda Cronaca.

Fin da piccolo Fibonacci aveva seguito il padre Guglielmo Bonacci (il nome deriva dalla sua firma: Leonardo filius Bonacci, da lì la traslazione in Fibonacci) in Algeria, a Bugia, dove il padre era impiegato di dogana per conto dei mercanti pisani. E’ così che fin da bambino incontra popoli e culture diverse. Curioso e attento, scopre un nuovo modo di calcolare, più facile da usare rispetto a quello basato sui numeri romani allora ancora in uso in Europa. Lo fa suo, e decide di scrivere un manuale d’uso per spiegare il nuovo metodo di calcolo.


 Così, con la sua intelligenza e la sua capacità d’intuizione, Fibonacci getta un ponte culturale fra civiltà diverse, anche se all’inizio il suo manuale dei numeri nuovi spaventa, è un metodo in uso presso gli infedeli proprio nell’epoca delle Crociate, e il libro viene guardato con sospetto, tanto che Firenze, a esempio, lo mette addirittura al bando. Ci vorrà un po’ di tempo prima che il metodo indo arabo dei numeri si diffonda largamente nel nostro mondo, ma superate le diffidenze iniziali divenne poi così noto (anche per la famosa sequenza numerica che porta il suo nome) che persino il grande Federico II di Svevia, lo Stupor Mundi, volle incontrare Fibonacci a Pisa nell’estate del 1223.

A rendere ancora più piacevole la presentazione, verso la metà dell’incontro Fabiano Corsini ci ha fatto assaggiare il buonissimo pane e le focacce straordinarie del Forno Paolicchi di Marina di Pisa.

Dopo la cena, con la stupenda Tajine di pollo accompagnata da un buon vino delle colline pisane, l’immersione nel Medio Oriente è proseguita grazie al prof. Fabrizio Franceschini, linguista dell’Università di Pisa, che col suo coltissimo e divertente intervento dal titolo La novella di Salabaetto e gli arabismi nel Decameron, accompagnato dagli attori Silvia Della Longa e Valdo Mori, ci ha svelato, attraverso il racconto/commento di questa deliziosa novella di Boccaccio, gli arabismi che s’incontrano nella lingua italiana, intrattenendoci con verve attoriale.

La serata è terminata con Musiche e parole dall’Africa. Letture di Lampa Lampa, uno spettacolo di Lello Gurrado, con Daniela Bertini e Federico Meini, e le musiche di David Domilici, realizzato a cura di LaAv, Centro Alif e Il Gabbiano.

Lampa Lampa è il nome che i migranti danno a Lampedusa.

Marina Slow continua fino a domenica 26: avete ancora due giorni per seguire spettacoli interessanti, mangiare ottimo cibo e aprirvi la mente con libri e incontri.

Claudia Menichini
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