Il Musical Theatre: forme, strutture e numeri musicali del genere.

Dopo le introduzioni sul musical theatre in teatro e al cinema,

approfondiamo adesso la sua peculiare struttura e i suoi numeri musicali.

IL MUSICAL THEATRE: FORME E STRUTTURE DEL GENERE

Il musical theatre è una forma spettacolare in cui danza, canto e recitazione portano avanti l’azione drammatica.

Generalmente il musical è diviso in due atti per una durata totale di due ore, due ore e mezzo. Eccezionalmente può essere più lungo, come Les Miserables che supera le tre ore.

La struttura tende a seguire la triade esposizione-conflitto-risoluzione. Dapprima vengono introdotti i personaggi e la vicenda. Poi si ha una situazione che in qualche modo turba l’equilibrio precedente: il conflitto. Infine vengono poste le basi perché il pubblico aneli alla risoluzione del conflitto.

musical theatre1. Les Misérables by Cameron Mackintosh, opening night November 28 2010, Paper Mill Playhouse, 22 Brookside Dr., Millburn New Jersey

Questo percorso non solo segue l’andamento della vicenda principale ma pure quelle secondarie che, a seconda del musical, possono essere più d’una. Queste infatti hanno la funzione di arricchire e rinforzare la storia, rendendola più appetibile.

Ogni musical segue una struttura articolata in tre momenti fondamentali: l’apertura, la fine del I atto (e la ripresa del II), ed il finale. Di norma sono momenti di forte impatto scenico ed emotivo, così da catturare l’interesse del pubblico.

L’apertura deve richiamare l’attenzione di chi si trova in platea. Deve trasportare il pubblico nella narrazione e introdurre il tono, lo stile, il tema, i personaggi e spesso anche gli antefatti.

La fine del I atto è un altro punto cruciale poiché deve creare nello spettatore il desiderio di vedere l’atto successivo. Ciò si può ottenere con numeri musicali di grande effetto, magari grazie a uno stratagemma che suggerisca una possibile risoluzione dell’intreccio, una forte tensione e così via.

2. 42nd Street, The Naples Players Mainstage Performance Space, Blackburn Hall, 2011.

Anche il numero di apertura del II atto deve recuperare l’attenzione del pubblico e quindi valgono le stesse precisazioni date per l’ultimo numero del I atto. Il Finale poi deve sempre essere in linea con lo stile dello spettacolo e deve suscitare una grande carica emozionale, anche quando assume una veste di semplicità. Spesso, per preparare quest’ultimo momento, si posiziona un numero di forte impatto a tre quarti dello spettacolo, il cosiddetto eleven-’o-clock number.

i NUMERI MUSICALI DEL MUSICAL THEATRE

Oltre alla struttura generale di un musical, esistono vari elementi che scandiscono la partitura. Di seguito ecco un elenco di generi, stili e numeri musicali che ricorrono frequentemente al suo interno:

  • Overture, brano strumentale che serve a introdurre il pubblico alla finzione scenica. Può essere un brano a sé oppure una rielaborazione dei motivi più importanti dello spettacolo, come ad esempio l’overture di West Side Story.

  • Opening number, può essere usato al posto dell’Overture. La sua funzione è quella di attrarre l’attenzione del pubblico attraverso l’introduzione dei personaggi principali. Descrive i loro legami, spiega la situazione, annuncia il tono e lo stile dello spettacolo. In Rent ad esempio abbiamo un soliloquio di Mark in scena con l’aggiunta della segreteria telefonica.

  • Establishing number, molto importante per la buona riuscita del musical, è il numero che, grazie alla musica e all’espressione corporea, introduce una nuova idea, una nuova situazione, da cui la trama può prendere strade inaspettate. Tutti gli Opening number sono anche Establishing, ma non è vero il contrario.

  • Patter song, canzone dall’andamento rapido, discorsivo, in cui si privilegia il contenuto testuale ed è una formula che si sposa con i recitativi. Sono frequenti nei musical a partitura continua, come ad esempio in Evita.

musical theatre

3. Evita, Eva Perón che si affaccia dal balcone della casa Rosada.

  • Throw-away song, letteralmente “canzone usa e getta”, che si utilizza per intrattenere il pubblico onde evitare l’interruzione del ritmo spettacolare, rischiando così la perdita dell’attenzione.
  • Rhythm song, brano movimentato accompagnato dal corpo di ballo dove l’attenzione si sposta sulla musica e sul ritmo. Un tipico esempio è I Got Life da Hair.

  • Chorus number, dove l’ensemble corale viene spesso usato per sottolineare particolari punti dello show o per esprimere l’idea collettiva sul tema trattato. È un’occasione per il compositore in cui sperimentare strutture polifoniche vocali ad effetto.

  • Production number, chiamato anche Company number, è il numero dove tutto il cast è in scena e tutti i codici espressivi vengono usati contemporaneamente per avere presa sul pubblico. Sono di norma situati nei punti nevralgici quali l’apertura, la fine del primo atto, il gran finale e così via. Un esempio è La Vie Bohème in Rent.

musical theatre

4. Rent, scena tratta dal film diretto da Chris Columbus.

  • Underscoring, simile alla colonna sonora cinematografica, ha la funzione di enfatizzare alcune scene ricche di emozioni. La musica amplifica le parole del dialogo, aggiungendo potenza alla recitazione.

  • Musical Scene, a tutti gli effetti un’intera scena trasposta in musica. È un modello che ripropone in piccolo quello del musical a partitura continua, dove underscoring, recitativi e canzoni sono fusi in un’unica struttura.

  • Segue, utile nei cambi di scena a vista, riprende il tema del brano precedente e attraverso il suo arrangiamento lo lega a quello seguente, impedendo quindi l’interruzione del ritmo dello spettacolo.

  • Reprise, canzoni che riprendono pezzi precedenti, spesso con delle variazioni. Può cambiare il testo, il ritmo, il tempo fino a stravolgerne il significato, come in I’ll Cover You di Rent dove il reprise acquista un sapore funereo poiché cantato dopo la morte di Angel. Di solito ad essere ripetuti sono brani orecchiabili.

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5. Rent, Angel e Collins in I’ll Cover You.

  • Ballad, sono canzoni di forma semplice e lineare, belle melodie, dal tempo moderato e adatte ad effusioni amorose, anche dal sapore struggente come I Don’t Know How To Love Him in Jesus Christ Superstar.

  • Charme song, è un numero che si trova in punti dello spettacolo in cui, soprattutto nei musical più leggeri, si necessita di allentare la tensione con un brano in cui riaffermare sostanzialmente gli ideali positivi. My Favourite Things in The Sound Of Music ne è un classico esempio.

  • Comedy song, è di norma un brano divertente e, se non propriamente comico, fortemente ironico. È utile, nei musical più impegnativi, a sollevare la tensione nei punti critici. Riferendoci ancora a Rent, Tango: Maureen è una Comedy song.

  • I am” song, numero dalla funzione prettamente teatrale, è parte integrante della narrazione. Il personaggio racconta sé stesso al pubblico, mostra il suo punto di vista, ciò che pensa, la sua relazione con gli altri personaggi. Le “I am” song si trovano di norma nella prima parte dello spettacolo e spesso accompagnano il primo ingresso di un personaggio. Un esempio è l’entrata di Frank’n’Furter in Sweet Transvestite dal The Rocky Horror Show.

6. The Rocky Horror Picture Show, Tim Curry nel ruolo di Frank-N-Furter.

  • I want” song, come il caso delle “I am” song, hanno una funzione teatrale. Qui il personaggio esprime ciò che vuole, i suoi obiettivi, ciò che sta compiendo o che compirà. In Evita, Don’t Cry For Me Argentina è una “I want” song.

  • Special material, numeri aggiunti allo show con lo scopo di mettere in luce e di sfruttare qualche particolare abilità di uno degli interpreti da cui il pezzo dipende.

  • Eleven-o’-clock number, è il numero posto a circa tre quarti dello spettacolo con la funzione di rampa di lancio verso il finale. È un cocktail esplosivo dei vari codici teatrali usati simultaneamente per mantenere viva l’attenzione del pubblico fino alla conclusione. Non va preso come uno schema rigido e in questa forma può non essere utilizzato. Al suo posto si possono usare brani dal forte impatto emozionale.

  • Finale, è il punto più delicato di tutto lo show e deve aderire al tono e allo stile del musical, mantenendone il ritmo e l’andamento crescente. Deve colpire il pubblico con l’emozione più forte, dopo il rilascio della tensione. Di norma anche qui si usano tutti i codici teatrali perché è il finale a restare nel cuore dello spettatore e un brutto finale può rovinare l’intero spettacolo.

mUSICAL THEATRE E OPERA: DUE STRUTTURE A CONFRONTO

Molto, nel musical theatre, deriva dalle forme e strutture collaudate dalla tradizione operistica.

L’alternanza tra recitativi, dedicati agli elementi narrativi e dialogici, e di arie, in cui si dà spazio a considerazioni e sentimenti, è sostituita da quella tra parti recitate in prosa e canzoni.

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7. Sunset Boulevard, Il poster del revival del 2017 con Glenn Close nel ruolo di Norma Desmond.

I numeri d’insieme trovano eco nella loro controparte moderna: a chiusura di un atto nel musical troviamo brani, come il production number, paragonabili ai concertati. L’overture stessa contribuisce ad avvicinare i due generi, in particolar modo nei musical meno recenti e di carattere più “operistico”.

La predilezione per la partitura continua avvenuta negli ultimi anni da parte dei compositori e dei librettisti, soprattutto nell’operatic musical, avvicina ancora di più il genere alla forma dell’opera, e in particolare a quella ottocentesca e del grand-opèra, di cui recupera alcune delle caratteristiche. Tra queste, l’uso di Leitmotiv, le scene corali di grande importanza e la fusione dei singoli numeri in sequenze più ampie.

Photocredits: 1. “One Day More” The Company of the New 25th Anniversary of Les Miserables. 2. Coachman76 / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0) 3. Lucy O’Byrne (Eva Perón) and the cast of Evita UK Tour – (c) Pamela Raith-112 4. Rent, Columbia Pictures 2005, 5. Rent, filmed live on Broadway, Sony Pictures Releasing, The Hot Ticket 6. The Rocky Horror Picture Show. Source: MusicBoxTheather.com 7. sunset Di Angelalitt – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=55397584

Roberto Romani
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2 comments to “Il Musical Theatre: forme, strutture e numeri musicali del genere.”

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