Evolution & Chromosomes: le mostre del LFF

David Cronenberg – Evolution & Chromosomes

Evolution e Chromosomes sono due delle molteplici mostre che accompagnano il Lucca Film Festival 2015. Come ben noto, il protagonista assoluto del festival è stato David Cronenberg (anche se purtroppo non è stato presente fisicamente nel capoluogo toscano per motivi personali) ma non sono mancate prestigiose partecipazioni internazionali (Jeremy Irons, Terry Gilliam, Alfonso Cuarón) ed italiane (Matteo Garrone e Francesco Munzi).

Evolution è una mostra nata dalla mente del direttore del Toronto International Film Festival ed è stata portata in Italia dallo staff del Lucca Film Festival. Seguendo un percorso cronologico, Evolution – allestita nei moderni spazi della Fondazione Ragghianti – racconta la carriera di Cronenberg dagli esordi ai giorni nostri attraverso l’esposizione di oggetti di scena, costumi, locandine, foto, materiale promozionale e ricostruzioni di ambienti presenti nelle pellicole.

Se nel catalogo ufficiale del Lucca Film Festival il famoso critico cinematografico Gianni Canova esordisce chiedendosi se «la Carne si [sia] fatta Verbo», noi potremmo rispondere che, con Evolution, la carne si è materializzata davanti ai nostri occhi e si è fatta oggetto da museo, ma sempre viva, pronta a conquistarci ed “infettarci”.

Evolution ci fa sentire immersi a 360° nella realtà cronenberghiana: questo processo di immersione può avvenire già nella prima sala dove vengono esposti oggetti riguardanti gli “early works” e i film degli anni ’70 come Crimes Of The Future, Il demone sotto la pelle, Rabid, Fast Company, The brood – la covata malefica; questa sezione contiene alcuni materiali promozionali, locandine, documenti autografi, ricostruzioni di abiti di scena come quello indossato da Ronald Mlodzik per Crimes Of The Future.

IMG_20150307_161643È tuttavia con la fase successiva della carriera del nostro che la mostra spicca il volo: Scanners, La zona morta, Videodrome, La mosca, Inseparabili sono i film degli anni ’80 del canadese e fa un certo effetto vedere a grandezza 1:1 il telepod de La mosca che serviva a Jeff Goldblum per il teletrasporto della materia, il televisore deformato di Videodrome, e gli strumenti ginecologici usati dai gemelli Mantle per Inseparabili. La carne, spinta oltre lo schermo, si costituisce in materia visibile e tangibile, ed Evolution sta a dimostrare tutta la concretezza del progetto-carriera di Cronenberg.

IMG_20150307_162516Si prosegue con gli anni ’90 ben rappresentati da Il pasto nudo, Crash, M.Butterfly ed Existenz. Per Il pasto nudo, Evolution ci sorprende con una magnifica ricostruzione del bancone del bar a cui è appoggiato il gigantesco mugwump, le macchine da scrivere mutate in insetti e foto di scena con lo scrittore William S. Burroughs, Crash è invece mostrato ai nostri occhi dal terribile tutore per gli arti inferiori che nel film è indossato da Rosanna Arquette, un oggetto simbolico di quel film che a mio parere è il suo miglior lavoro degli anni ’90.

 

IMG_20150320_154119Per M.Butterfly gli organizzatori hanno pensato bene di estendere Evolution nella Casa Museo Puccini. Oltre a qualche foto di scena scattata dalla segretaria di edizione, al bozzetto scenografico di Gallimard che parcheggia la bicicletta, al Libretto Rosso di Mao e al 33 giri della Madama Butterfly, ci è concesso il privilegio di vedere il bellissimo costume indossato nel film dall’attore John Lone nei panni della cantante d’opera Song Liling. In questo caso il luogo di esposizione riesce a fare la differenza, realizzando un corto circuito tra realtà e finzione: la finzione cinematografica, la finzione dentro quello specifico testo cinematografico e la realtà tangibile del luogo pucciniano. I film più recenti, quelli che vanno da Spider a Maps To The Stars, sono rappresentati da un minore numero di documenti ed oggetti: qualche costume (quelli usati in La promessa dell’assassino e in A Dangerous Method) e delle foto di scena inedite.

Chromosomes. Dal dizionario della lingua italiana Devoto-Oli: Cromosoma: «ciascuno dei segmenti che appaiono nel nucleo della cellula durante il processo di riproduzione […] è l’unità essenziale di ogni cellula vivente […]e in esso sono situati i geni che trasmettono i caratteri ereditari». Leggendo la definizione che il dizionario ci fornisce non si può far altro che concordare con il nome della mostra curata da Domenico De Gaetano and Alessandro Romanini, visto che Chromosomes è una mostra allestita alla Gamc di Viareggio e raccoglie circa 70 fotogrammi (e dunque segmenti) provenienti dalle pellicole di Cronenberg, riprodotti su tela pittorica 80×100 cm ed elaborati artisticamente sotto la supervisione del regista.

SpiderSi tratta di una vera e propria mostra di arte contemporanea nella quale gli ingrandimenti, i frammenti e i particolari di un’inquadratura diventano il soggetto di una riflessione diversa, più ampia e meno legato al contesto filmico. David Cronenberg ci viene in aiuto definendo il senso assoluto di questa esposizione: «Come Duchamp fece con il suo urinatoio, togliendo un qualunque oggetto fatto dall’uomo dal suo contesto originario e piazzandolo in un contesto nuovo, altamente strutturato come una mostra d’arte, trasforma quell’oggetto, e libera del tutto il suo potenziale interpretativo. Sono molto emozionato e curioso di vedere queste immagini portate a nuova vita in un contesto come quello dell’arte…scannersè molto incoraggiante per me guardare questi fotogrammi e vedere in loro una coesione misteriosa, un riconoscimento della vita umana in tute le sue più complesse stranezze. Non guardo i miei film e quindi osservare questo sguardo etereo, questo corollario visivo di un paesaggio che ho creato in oltre quarant’anni, è davvero molto toccante».

Hopper

È possibile imbatterci in immagini dal sapore hopperiano dove la luce, protagonista assoluta, taglia e squadra ambienti poco confortevoli, in frammenti d’impronta astratta od altri prettamente orrifici e legati al “genere”. Accanto alle tele sono stati affiancati delle frasi di personaggi legati direttamente o indirettamente a Cronenberg: il compositore Howard Shore, il re del cyberpunk William Gibson, il genetista Marcello Buiatti, il giornalista Enrico Ghezzi, l’attore Viggo Mortensen, fino ad arrivare al designer Giorgetto Giugiaro che ci regala il seguente pensiero: «Durante un incontro con Cronenberg qualche anno fa a Torino, constatammo quanto il lavoro del regista e del car-designer siano in fondo simili: in entrambi i casi si parte da un’idea, molto personale, quasi intima; un’idea che per compiersi e concretizzarsi richiede il lavoro di altre persone…Il teletrasportarore [de La mosca, n.d.r.] mi affascina proprio per questo motivo: potrebbe essere l’evoluzione estrema di una concept car.

Le mostre sono visitabili fino al 3 maggio 2015. Per ogni informazione vi rimandiamo al sito del Lucca Film Festival.

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Tomas Ticciati
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