Il Chiostro del Capitolo alla Certosa di Pisa

Il finanziamento FAI coprirà i lavori di restauro del Chiostro del Capitolo. Ma scopriamo insieme,

qualcosa di più su questo Luogo del Cuore

 

CALCI – Il chiostro del Capitolo fu costruito intorno al 1471 da Maestro Lorenzo Di Salvatore di Settignano, di impianto quadrangolare è circoscritto per tre lati da un colonnato in pietra arenaria sormontato da capitelli in stile composito e poggiante su u basamento continuo in muratura intonacata con piano in lastre di pietra.

Il lato nord è chiuso dalla parete che delimita la Cappella del Colloquio nella quale si aprono le due finestre a croce quattrocentesche. Al centro del chiostro, pavimentato con mezzane in cotto posate a spina di pesce, è collocata la cisterna in marmo architravata realizzata nel 1608 da Orazio Bergamini. Sulla parete est è presente un lavabo in marmo bianco di Carrara inserito in una nicchia con cornice a volute, conclusa da un timpano con il simbolo “CAR”; all’interno della nicchia è un affresco con puttini recanti simboli della passione attribuito a Bernardino Poccetti (Firenze 1548 – 1612), pittore al quale si deve anche l’affresco con l’Ultima cena nell’attiguo refettorio sulla cui porta di accesso, inserito in una finta cornice dipinta, si trova un affresco raffigurante “la mensa angelica”, soggetto legato alla funzione di quello spazio.

Le vicende del chiostro del Capitolo sono legate a quelle del Refettorio: Giuseppe Alfonso Maggi, Priore della Certosa dal 1764 al 1797 e al quale si deve la grandiosa opera di ristrutturazione e ampliamento dell’edificio, fra le prime opere intraprese, provvide a realizzare le nuove celle per i frati conversi al piano sovrastante il corridoio delle foresterie. Nel 1771 si era concluso il lavoro di costruzione della volta di questo corridoio che aveva imposto la chiusura di tre finestre sulla porta del refettorio, sottraendo luminosità a quell’ambiente. Il Priore pensò quindi di aprirne di nuove nel muro laterale sinistro modificando però la cappella della Compassione o dell’Annunziata che era stata realizzata alcuni decenni prima proprio nel braccio ovest del chiostrino capitolare, tamponandone le arcate; nell’ottobre del 1771 ne fu modificato l’ingresso riposizionandolo sulla parete opposta, sul corridoio delle foresterie, in modo da renderla luogo ad uso degli ospiti.

Fra il 1773 e il 1775 furono commissionate al pittore fiorentino Pietro Giarrè le cinque grandi figure di profeti ‘a chiaroscuro’, ne restano oggi solo due, nascoste al di sotto dello scialbo, dopo che i lavori del 1914 demolirono le murature fra le arcate, al fine di recuperare l’aspetto originario del chiostro.

Non si hanno notizie dell’altare, probabilmente in muratura, ma rimane ancora in Certosa il bel rilievo in marmo del secolo XVII con l’Annunciazione ricollocato, probabilmente prorpio a seguito dei lavori novecenteschi, nella Cappella di Santa Filomena.

Il finanziamento di 50.000 euro ottenuto grazie al concorso “I Luoghi del Cuore 2015” è stato destinato al recupero di questo spazio della Certosa di Pisa, i lavori sono iniziati da pochi giorni, la conclusione dei lavori è prevista è per fine settembre, e nel dettaglio questi saranno i lavori che verranno effettuati:

Obiettivo del restauro

L’intervento mira al recupero della lettura del chiostro attraverso le fasi storiche che lo hanno caratterizzato e di cui restano consistenti tracce nella stratificazione di intonaci e decorazioni e integrazioni o sostituzioni di elementi lapidei.

A tal fine l’intervento riguarderà sia il recupero delle tracce di decorazione pittorica risalenti all’ottavo decennio del settecento (realizzati per l’abbellimento della Cappellina denominata della Compassione o dell’Annunziata), sia interventi conservativi sulle pitture murali. Saranno inoltre oggetto di interventi conservativi anche le parti di intonaco non decorate e gli elementi lapidei (colonne, capitelli, peducci).

Pertanto tutti gli interventi di rifinitura estetica saranno finalizzati a rendere comprensibile al visitatore le vicende storiche e le funzioni che hanno caratterizzato l’uso del chiostro.

 

fonte: comunicato stampa

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.