La Certosa, “luogo del cuore” da salvare con una firma

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Passeggiare all’interno della Certosa, nella parte del chiostro, delle celle della vecchia farmacia, ti catapulta davvero indietro nel tempo, in un’epoca per noi fatta solo d’immagini tratte da libri, racconti e film. Un’epoca per noi immaginaria, dove i tempi erano scanditi dal ritmo lento della natura e delle stagioni. Quando la vita scorreva tra orti, lavori manuali e – in questo caso –  preghiere e contemplazione.

Come puoi attraversare la Certosa e non rivedere le immagini dei monaci che si incontrano in Chiesa tre volte al giorno (Il nome della rosa, docet) dove la comunità è autosufficiente, e il silenzio è la prima regola del luogo?

Ma se esci dalla dimensione immaginifica e torni alla realtà, ciò che colpisce, subito dopo la vastità e la grandiosità del complesso monumentale, è lo stato di abbandono in cui versano diverse parti della struttura. Nonostante vari lavori di restauro effettuati negli anni, sia dal Comune di Calci che dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Pisa, oggi le criticità sono molteplici. Ad una visita superficiale le più urgenti paiono essere alcune infiltrazioni d’acqua, il recupero di affreschi e dipinti murari. Ma per uno sguardo più tecnico molti altri sarebbero gli interventi indispensabili. Interventi che un comune piccolo come Calci ovviamente non può sostenere, e le risorse che il Ministero dei Beni Culturali destina ai recuperi sono assolutamente inconsistenti.

Nasce così a giugno 2014 il Comitato per la Certosa, che decide di partecipare alla raccolta di firme per il censimento nazionale “I luoghi del Cuore” promosso dal Fai (Fondo Ambiente Italiano) in collaborazione con Intesa S. Paolo. “I luoghi del cuore” nasce nel 2003: da allora, il consenso e le adesioni all’ iniziativa sono aumentate sensibilmente. Quest’anno è alla settima edizione.

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Come funziona? La spinta propulsiva è la partecipazione popolare. La classifica finale, infatti, viene stilata in base alle segnalazioni raccolte nel periodo prestabilito dal regolamento (quest’anno il periodo è dal 13/5 al 30/11). Il Fai renderà pubblica la classifica finale entro marzo 2015 ed erogherà i contributi ai primi tre classificati. Sono decine e decine i luoghi in corsa, ma ad oggi la Certosa è il più votato in assoluto, con 30.000 segnalazioni. Come è stato possibile arrivare a questo risultato? E soprattutto quante possibilità ci sono di aggiudicarsi il primo posto e di conseguenza il contributo maggiore? Ne parliamo con Fabiola Franchi che è l’anima e soprattutto “le gambe” del Comitato per la Certosa.

Ho conosciuto Fabiola circa venti anni fa, giovane e bellissima, dolce e determinata. Poi l’ho persa di vista, come spesso accade. Si era trasferita al nord per molti anni, ma, nonostante fosse rientrata a Pisa da tempo, non l’avevo più incontrata. «Vita riservata» mi dice. Ma da ormai tre o quattro mesi la puoi incontrare ovunque ci sia un evento. Di qualunque natura: culturale, sportivo, politico, mondano… Sempre giovane e bellissima, ancora più dolce e determinata, Fabiola è riuscita a creare un “movimento”. Di lei e del Comitato hanno parlato quotidiani, riviste e soprattutto la gente.

Fabiola quando hai deciso di impegnarti per questo progetto, immaginavi che ti avrebbe impegnato così tanto?

No, forse no, ma quando mi metto in testa una cosa mi piace farla seriamente.

Adesso che manca poco più di un mese, e la Certosa è saldamente al primo posto, con un distacco notevole dal secondo, cominci a credere che questo luogo così speciale possa aggiudicarsi il contributo più importante?

 Preferisco non pensare a quello che succederà alla fine del censimento. Ho lavorato così tanto a questa cosa che sicuramente mi dispiacerebbe non ottenere niente. Ma io credo che abbiamo già ottenuto molto. Si parla della Certosa sulla stampa e alla TV e finalmente questo splendido monumento sta avendo l’attenzione che merita. Ci sono poi monumenti di grandi centri urbani che concorrono a questo censimento che magari non hanno ancora scoperto le loro carte non spedendo le firme al FAI di Milano. Magari le tengono nel cassetto per farci una “bella” sorpresa alla fine. Io e gli altri componenti del comitato siamo già molto soddisfatti ma continueremo a raccogliere firme fino al 30 novembre, ultimo giorno del censimento.

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In caso di vittoria che cosa si dovrebbe fare innanzitutto con il contributo? Quali sono gli interventi più urgenti?

Non sono un’esperta dei problemi della Certosa. Ma so per certo che il FAI si prenderebbe a cuore la cappella del Rosario, che ha infiltrazioni di umidità per la mancanza di manutenzione dei tetti. I 5000 metri di tetto della Certosa hanno urgente bisogno di manutenzione. Il Fai, o acquisisce il bene restaurandolo o, come è successo per la chiesa di Santa Caterina a Lucca, crea una cordata di investitori che finanziano il progetto di restauro.

Sei andata a raccogliere firme ovunque nei luoghi più disparati, concerti, raduni politici, eventi sportivi, rassegne culturali, hai trovato o notato diverso interesse e diversa sensibilità al problema?

 Come si dice, tutto il mondo è paese. Naturalmente se si vanno a raccogliere le firme ad eventi di nicchia come nel foyer del teatro alla prima di uno spettacolo o alla presentazione di un libro o di una rivista come la vostra tutto è più facile. (Il comitato è stato invitato a raccogliere le firme anche alla serata Tutto un Mondo di Arte del 10 settembre organizzata dalla nostra rivista ndr). Le persone conoscono il FAI e la Certosa e bastano due parole per farci capire e per ottenere una firma. In altri luoghi si fatica di più ma non sempre. L’importante è promuovere bene la cosa. I giornali, la TV e le radio locali ci hanno aiutato molto. La distribuzione capillare che abbiamo fatto dei moduli cartacei per la raccolta delle firme e il tam tam su Facebook è stato fondamentale. Anche la “pisanità” che si respira in certi luoghi, come allo stadio, o le manifestazioni dei combattenti del gioco del ponte, cui abbiamo partecipato quest’estate, sono stati uno stimolo per molti. Infatti il FAI chiama questo censimento “Il campionato italiano dei monumenti” in cui un po’ di sana rivalità e sano campanilismo fa bene. E noi abbiamo sfruttato questo a favore della firma per la pisana Certosa.

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 Per finire: come sarebbe la Certosa dei tuoi “sogni”, cioè come ti piacerebbe venisse utilizzato lo spazio, una volta fatti gli interventi?

Assomiglia alla certosa di quando ero bambina, quando mia nonna mi portava a comprare le uova o i pulcini. Nonostante fosse un convento di clausura era viva e vissuta dalla popolazione. Il cortile interno era adibito alla vita comune. Mostre, concerti e spettacoli, congressi e convegni potrebbero portare un guadagno utile al mantenimento del monumento. Poi visite guidate con guide abilitate che parlano le lingue, biblioteca, caffetteria o punto ristoro come si trova in tutti i musei all’estero.

Dopo quest’interessante chiacchierata, siamo andati a trovare il nuovo Sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti, al quale abbiamo chiesto.

La Certosa di Calci è prima, al momento, al censimento promosso dal Fai, pensa che riuscirà davvero ad aggiudicarsi il primo premio? Ma se anche così fosse, il contributo probabilmente non sarà sufficiente a coprire le necessità di un complesso monumentale così vasto, avete in mente, come Comune, altre possibili strade per trovare ulteriori fondi da destinare a questo progetto?

554884_4632941787877_1675213750_n Quello a cui stiamo assistendo è un qualcosa di unico. Una comunità intera si è stretta attorno al proprio “gioiello”, la Certosa. Questo ci ha permesso di essere primi, sono convinto che possiamo farcela a restare in vetta! La cosa importante è comunque tenere alta l’attenzione sulla Certosa e sui suoi problemi. Se arriveranno questi fondi, sarà davvero un qualcosa di inatteso e grandioso. Ma è lo Stato a dover tutelare i propri beni. Lo dice chiaramente l’art. 9 della Costituzione. Le recenti visite dell’On. Carrozza prima e dell’On. Borletti Buitoni dopo, mi fanno sperare che qualcosa di significativo, con questo Governo, si stia smuovendo.

 Da un punto di vista mediatico l’operazione ha avuto un impatto importante. A giugno, quando ha ufficialmente dato vita al Comitato, immaginava di arrivare a questo risultato?

 Quando ho promosso la riunione di coordinamento tra i vari gruppi che si stavano muovendo, separatamente, per la Certosa “luogo del cuore”, avevo due obiettivi che erano anche due speranze. Il primo era quello di vedere una comunità intera (istituzioni, associazioni, cittadini, forze politiche senza steccati) lavorare coesa per un obiettivo comune, il secondo era quello di trovare tutti insieme la forza di far parlare della Certosa e di Calci. Mi sembra che siano entrambi centrati. Siccome l’appetito vien mangiando, ora manca la ciliegina sulla torta: far sì che questa unità d’intenti porti in dono risorse per la Certosa grazie all’iniziativa del FAI e di BANCA INTESA..

 Fabiola Franchi, l’infaticabile referente del Comitato, “la pasionaria” o “la badessa della Certosa” (tutti i nomi con cui è stata appellata) ha contribuito indubbiamente al risultato odierno: ha qualcosa da dirLe?

Innanzitutto voglio ringraziare tutti coloro i quali stanno contribuendo al successo nella raccolta delle firme. Sono personalmente grato a tutti. Tuttavia, credo di non poter essere smentito se affermo che, senza la caparbietà e l’impegno personale e di coordinamento di Fabiola, oggi non saremmo qui a commentare certi numeri. Credo che a lei si debba esser infinitamente riconoscenti.

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 Fabiola, ci ha confessato che il suo sogno sarebbe quello di vedere la Certosa tornare a nuova vita con mostre, concerti, spettacoli e una caffetteria. È un sogno realizzabile?

 La Certosa è un luogo magico. Qualsiasi iniziativa assume un prestigio maggiore se svolta lì dentro. Già oggi sono tantissime le iniziative che, grazie alle direzioni dei due Musei, vi si svolgono: concerti, mostre, convegni. Da quando sono Sindaco (poco più di 4 mesi) ho partecipato e portato i saluti a decine di iniziative: Certosa Festival, saggio dell’accademia Strata, saggio del coro “Crescendo”, concerti, pochi giorni fa due convegni medici, mostre temporanee al museo di storia naturale. Diverse anche negli anni scorsi, le iniziative culturali anche nei locali della Certosa Monumentale: mostre nella Foresteria Granducale, conferenze nel refettorio, etc. Credo inoltre che il clamore mediatico suscitato dalla raccolta delle firme permetterà di ospitarne anche di più in futuro. E lo auspico fortemente: attrarre persone a Calci è anche un obiettivo per promuovere la nostra economia. Condivido l’idea una caffetteria. Si tratterebbe di un servizio importante, presente peraltro in tutti i principali musei italiani e esteri. I numeri dei visitatori ci dicono che il lavoro per tale attività non mancherebbe, mi risulta, inoltre,  che  sia un obiettivo delle direzioni di entrambi i musei.

Ricordiamo a chiunque non abbia firmato che è possibile farlo tramite internet al seguente indirizzo: http://iluoghidelcuore.it/vota

Oppure mettendosi in contatto con il Comitato per la Certosa. La scadenza è il 30.11.2014

 

Maf

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