“A casa tutto bene”. Il mondo secondo Brunori Sas

«E invece no
Tu vuoi canzoni emozionanti
Che ti acchiappano alla gola
Senza tanti complimenti
Canzoni come sberle in faccia
Per costringerti a pensare 
(…)
Canzoni contro la paura».

FIRENZE – Ed è cosi che Brunori Sas decide, nel suo quarto disco, di nascondere in un cassetto l’amore finora narrato per descrivere un altro sentimento centrale, che caratterizza la sua personalità e quella di tutti: la paura.

Ieri, lunedì 23 gennaio, alla libreria Feltrinelli Red di Firenze, Brunori ha presentato il suo nuovo disco A casa tutto bene, in cui leggerezza e ironia sembrano lasciare il posto all’altra faccia della medaglia, quello attuale, reale e serio della nostra società: i problemi che ci colpiscono e ci scalfiscono ogni giorno.

La scelta della copertina è singolare: l’artista vuole trasmettere al proprio ascoltatore l’idea di casa; è infatti «l’attaccapanni la prima e l’ultima cosa che vedi, rispettivamente, entrando e uscendo di casa»: il cantautore vuole raffigurare l’attrito che egli vive fra il caldo grembo materno domestico e l’oscuro “uomo nero” che ci sovrasta non appena il piede supera il confine della dimora.

La musica, di pari passo, si fa più fredda e corale e sembra quasi voler riprodurre la confusione che il cantautore prova nei confronti in una società che tende istintivamente a etichettare come «fuori da sé», anche se, in realtà, finisce con il trovarne comprensibile il pensiero. Perfino la narrazione non può che farsi cruda e diretta, talvolta volutamente colorita.

Quello che vive l’artista è un sentimento così comune e condiviso che sembra descriverci tutti: quella situazione in cui  si ha «un piedino nel passato e il desiderio di partecipare al mondo contemporaneo», quel malessere che ci colpisce e ci porta, per sussistere, ad «ancorarci alla sicurezza della vita domestica ma, al tempo stesso, una parte di noi si accorge che quell’esistenza non si può certo chiamar vita».

«Chissà com’è, invece, il mondo visto da te»

Fra i pezzi suonati alla Feltrinelli, Brunori ci propone Secondo me, un passo nel quale si mette in discussione ogni sentimento e perfino la personalità stessa dell’artista, il quale vive in una “dimensione di mezzo” in cui si avverte la volontà di un cambiamento, la volontà di arenare l’ironia e far posto alla maturità e alla serietà di temi attuali e globali.

Non si può certo dire che non ci sia riuscito.

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