Un magico e dissacrante Bobo Rondelli

A Pisa Bobo Rondelli canta Piero Ciampi in Piazza dei Cavalieri

PISA – La rassegna Aspettando Metarock, che anticipa l’edizione 2017 del festival musicale, ci ha regalato tre serate di musica dal vivo nell’inedita location di Piazza dei Cavalieri.
La prima serata, giovedì 8 giugno, ha visto protagonista Bobo Rondelli, una delle realtà artistiche di punta della nostra regione: cantautore, poeta, attore e performer, l’artista livornese non ha bisogno di presentazioni, dagli Ottavo Padiglione fino alla carriera solista, coronata dalla vittoria del Premio Ciampi, dalle collaborazioni con Stefano Bollani e col regista Paolo Virzì a un’incessante attività live con partecipazioni prestigiose a show televisivi e radiofonici.

Rondelli porta a Pisa, dopo una lunga tournée nei teatri, lo spettacolo-concerto Ciampi ve lo faccio vedere io dedicato al cantautore livornese Piero Ciampi, genio romantico e incompreso, scomparso precocemente nel 1980.

Lo show di Rondelli, preceduto da un’esibizione degli Avanretrò, giovane band pisana che rielabora in chiave moderna i classici italiani, si presenta minimale e scarno. L’artista labronico, accompagnato da Fabio Marchiori alle tastiere, Filippo Ceccarini alla tromba, e da un’immancabile bottiglia di vino, riesce a far rivivere le atmosfere degli anni Settanta in cui si muoveva la musica di Ciampi, «anarchico e comunista» per sua stessa definizione, chansonnier dalla voce calda eppure spesso ubriaco, stroncato da un cancro a soli 46 anni.

Bobo Rondelli, con la sua inconfondibile voce calda e potente che entra sotto la pelle, esalta le parole dei testi di Ciampi con passione e partecipazione; testi semplici, intrisi di vocaboli quotidiani, ma romantici e prepotentemente realistici, che ci portano l’atmosfera della vita di strada con i suoi personaggi sciagurati e complessi.

Ironico e dissacrante, come da tradizione livornese, Bobo Rondelli, tra un pezzo e l’altro, mostra tutte le sue doti di intrattenitore con aneddoti e racconti che contrastano con i testi tristi e malinconici di Ciampi. Rondelli gioca proprio sul tema della tristezza, le sue battute e la sua verve alleggeriscono la serata, e il pubblico resta sospeso tra le risate e le emozioni cupe di brani come In un palazzo di giustizia, che racconta la fine di un amore con l’impietosa freddezza «di una pellicola in super 8».

Rondelli approfitta di ogni pretesto per scherzare col pubblico, dalla rivalità tra pisani e livornesi, ad un’ambulanza di passaggio da cui si nasconde per paura di esser portato in psichiatria; oltre alle magnifiche interpretazioni dei brani di Ciampi, Rondelli ci regala anche alcuni pezzi suoi, tra cui la toccante Nara F., in cui il cantautore ricorda la figura di sua madre, e alcune ottime interpretazioni di altri autori, come Io e te di Enzo Jannacci e Un giorno dopo l’altro di Luigi Tenco.

Alla fine del concerto, rispondendo a una polemica nata sulle pagine Facebook per il prezzo troppo alto del biglietto del suo concerto, Rondelli ricorda, quando anche lui, da giovane, pagò molto per vedere l’esibizione di un grande artista proprio in Piazza dei Cavalieri. Quell’artista era Fabrizio de André, e il pezzo di chiusura La canzone dell’amore perduto, nell’interpretazione magica ed emozionante di Bobo Rondelli, tiene sospeso tutto il pubblico presente fino all’applauso finale.

Filippo Cirino

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