Birra 56100 buone le degustazioni ma…

birra-56100-pisaDopo l’indiscutibile successo di BeeRiver, Pisa sembra finalmente proiettata verso il mondo  della della birra artigianale. Nel secondo weekend di giugno, infatti, un nuovo festival ha animato le serate della città: Birra 56100. Il Palazzo dei Congressi è stato così popolato da una vasta gamma di birrifici italiani, in numero anche maggiore rispetto a quelli presenti a BeeRiver, e, alcuni di questi provenienti anche da zone più lontane da noi. La formula della manifestazione, seguiva, lo stesso format della precedente: acquisto del bicchiere, (normale o per intenditori) € 1,5 per l’acquisto di un gettone con il quale si sceglieva la birra da degustare. L’ingresso era gratuito per tutti e tre i giorni. La partecipazione all’evento però è stata sostanzialmente bassa e fredda. I motivi possono essere molteplici ma forse non sta a noi analizzarli, possiamo solo dire che non sempre i conti tornano e talvolta non basta replicare un format di successo per portare a casa lo stesso risultato.

Peccato per alcuni ottimi birrifici che non erano mai stati presenti a Pisa, ed era un’ottima occasione per assaggiare i loro prodotti, ne cito qui solo alcuni: Il Birrificio Italiano (di Como), il Birrone (di Vicenza), Croce di Malto (di Novara) e Sor Alamà (di Torino).

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Lo spazio vasto e la poca affluenza da un lato rendevano abbastanza desolante la manifestazione; d’altro canto hanno però  consentito a qualche appassionato di parlare a tu per tu, e in tranquillità, con i birrai dei loro prodotti. Apprezzabile il fatto che lo spaccio per comprare le birre era unico e distanziato da tutti birrifici: questo permetteva all’acquirente di avere una visione complessiva di tutti i prodotti disponibili e scegliere con calma tra essi. Un’altra nota distintiva è stata che qualche birrificio ha partecipato con più varietà di birra, forse per il maggiore spazio a disposizione: ciò ha dato modo di conoscere l’ottima Jblonde del birrificio J63 che non era in assaggio, ad esempio, a BeeRiver. Come sempre da sottolineare il grande impegno dell’associazione Puromalto e Unionbirrai, e in special modo di Simone Cantoni. Erano presenti infatti, anche qui, due degustazioni a tema (Birra e finger food, e birra e cacao); inoltre, novità, sicuramente degna di nota, durante tutta la giornata di sabato, da 12,30 fino alle 20 era disponibile un mini corso completo di storia e degustazione della birra, con assaggi, ad un prezzo molto conveniente (50 euro a persona).

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Tornando alle note negative: il cibo era di ordinaria qualità, quindi non all’altezza delle ottime birre presenti e nemmeno economico in rapporto alla qualità. Entrando nel merito delle birre, concentriamoci sulle novità. Strepitoso il Birrificio Birrone, che oltre alla ormai famosa Scubi, vincitrice del premio birra dell’anno 2014, ha degne di nota: la Cibus,  e la Brusca e la Punto G. La Cibus è un’ottima weizen bock, che bilancia la leggerezza tipica della birra di grano, a una consistente mole alcolica rimanendo però una birra leggera e beverina (anch’essa vincitrice, nella sua categoria del premio birra dell’anno 2014.) La Brusca, fantastica per gli amanti del genere, forse una delle migliori prodotte in Italia, una Pils, vincitrice del premio Grande Birra di Slow Food. Ultima, ma non meno importante, la loro Punto G, una densa bock ambrata dove spiccano fortemente le note maltate.

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Del Birrificio Soralamà, oltre alla simpatia e disponibilità del birraio, ottima la Oh, unica Belgian Strong Ale che reggeva il confronto con la Cinque e Cinque del Birrifico Clandestino, pur non essendo il mio genere preferito, molta buona anche la Genepi, una blanche. La migliore di tutte, di questo birrificio, a mio avviso, è la Wow, una rossa, decisa, che bilancia perfettamente il dolce e l’amaro con densi profumi al naso di luppoli.

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Finalmente anche Pisa si è “svegliata” e ha intrapreso un vero e proprio percorso di cultura della birra: si spera che la città e i suoi abitanti apprezzino lo sforzo delle varie associazioni coinvolte, che lavorano per far conoscere sempre di più questo immenso e complesso mondo della birra di qualità.

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Dario Soriani

Dario Soriani
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